Molin: “Una sconfitta che lascia poco amaro”



Coach Molin (Foto Giuseppe Melone)
Coach Molin (Foto Giuseppe Melone)

Ieri pomeriggio la Juve ha ripreso a lavorare analizzando la bruciante sconfitta di Cantù dove, complice il canestro a fil di sirena di Cusin, è arrivata la sesta sconfitta nelle ultime sette giornate. Una sconfitta che, tutto sommato, brucia sicuramente ma lascia parecchie indicazioni positive a coach Molin ed il suo staff. Ancora una volta, e non è pù una coincidenza, la Juvecaserta ha avuto il grandissimo merito di riaprire una partita che, a 3’ dalla fine, sembrava definitivamente compromessa. Ed, invece, è stato nuovamente eccellente il cuore lanciato oltre l’ostacolo dai bianconeri. Certo non è tutto oro quel che luccica: rivedibili le prestazioni di Hannah, Roberts e Moore che, per diversi motivi, hanno inciso veramente poco nel match. Il pacchetto italiani, invece, è una garanzia di qualità ed affidabilità mentre Scott è uscito dal fossato sfoderando un’altra prestazione di qualità e Brooks, ormai, ha rotto il ghiaccio diventando il leader offensivo casertano. Molin è contento della prova, meno del risultato ma ecco il suo pensiero dopo la sfida del Pianella.

Una sconfitta che brucia parecchio, nuovamente arrivata con lo scarto di un tiro contro una squadra di caratura superiore e che ha tirato benissimo…



«Siamo andati meglio rispetto ad altre trasferte anche in relazione alla forza e la qualità superiore dell’avversario – confida l’allenatore dopo la partita -. Cantù, parlano le cifre, ha avuto modo di fare la sua partita anche senza troppa continuità o intensità nell’arco dei 40’: finisce tirando col 67% da 2 ed il 43% da 3 quindi bisogna riconoscere a Cantù che, quando schiaccia sull’acceleratore, come ad inizio del terzo quarto, lo fa bene».

Ma la sua Juvecaserta cresce, un passo alla volta, e dimostra di essere sulla strada giusta…

«Dopo la vittoria contro la Sutor, avevo chiesto ai ragazzi di continuare la fase di crescita e sono soddisfatto. Certo, vincere sarebbe stato un sogno, ma la squadra ha nuovamente avuto momenti di ottima qualità. Nel secondo quarto siamo riusciti a fare quello che volevamo e poi, come sempre sta succedendo, abbiamo dimostrato una tenacia incredibile nel ritornare in partita. Siamo una squadra che non molla mai e si è visto ancora una volta. Abbiamo aggiustato qualcosa con la zona alternata alla uomo; tutto sommato siamo andati benone anche se, come consuetudine, siamo stati pasticcioni in alcuni momenti. Alla fine un pò di sfortuna e stanchezza ci ha privati dell’overtime che meritavamo di conquistare».

Due indizi fanno una prova: Mordente ancora quintetto base e Cameron Moore solo 14’ in campo…

«Mordente è in quintetto perchè, è provato, aiuta tutto il pacchetto esterni ad avere una selezione migliore dei tiri oltre a regalare maggiore tranquillità al team. Per quanto riguarda Moore devo dire che è giù anche perchè stiamo avendo tanto da altre coppie di lunghi. Dobbiamo lavorare per recuperarlo come abbiamo fatto, in passato, con altri giocatori. Cameron ha, ricordiamolo, 22 anni e quindi va capito che spesso va in difficoltà».

L’ultima azione, quella decisiva col canestro di Cusin, come l’avevate studiata?

«Avevamo previsto dei cambi difensivi, purtroppo Brooks l’ha fatto in ritardo. Va detto che è stato bravo Aadori con la rimessa e Cusin a smarcarsi e segnare; senza nulla togliere a ‘Cuso’ ma non pensavamo andassero da lui. Volevo cambi sistematici e siamo stati puniti; onestamente ci manca ancora un pò di malizia per anticipare e leggere bene la situazione. Credo che avremmo meritato di giocare l’overtime, non dico l’avremmo vinto ma potevamo giocarcelo. C’è amarezza per la sconfitta ma ho visto cose positive dalla mia squadra»

Ancora una volta nel fossato, ancora una volta capaci di arrivare a giocarsela in volata. E’ una Juve molto generosa…

«La nostra forza è la mentalità di chi non molla e riusciamo a competere con tutti perdendo sempre di un soffio. Sopperiamo ad ingenuità o attacchi non sempre precisi, con questa tenacia che ci porta ad avere delle opportunità. Domenica Cantù è stata più brava ad approfittare di quanto successo nel match».

L’ultimo pensiero è per la splendida accoglienza ricevuta al Pianella con tanto di striscione esposto dalla curva…

«Voglio ringraziare il pubblico canturino, non mi aspettavo lo striscione degli Eagles e l’applauso unanime alla mia persona. Fa piacere aver lasciato un buon ricordo; certo mi dispiace per la sconfitta, ma questa mi lascia poco amaro in bocca».


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