Di Maio e l’amore per il Gladiator: “Ritorno? Lo spero”



Vincenzo Di Maio (foto Domenico Vastante)
Vincenzo Di Maio (foto Domenico Vastante)

E’ come se il tempo avesse fatto un passo indietro. A otto anni dall’ultima apparizione in maglia neroazzurra, Vincenzo Di Maio ha fatto il proprio ritorno sul terreno di gioco del “Mario Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere, un luogo che per cinque anni è stato il suo giardino di casa. Un legame con il Gladiator e la sua città che è stato reso indimenticabile da tre promozioni: il salto di categoria dall’Eccellenza alla Serie D del 2000/2001, l’anno di grazia del passaggio dalla Serie D alla Serie C2 del 2001/2002 ed il ritorno in Eccellenza del 2005/2006. I tifosi del club sammaritano ricordano a memoria ogni sua giocata, ogni suo goal, ogni suo assist al compagno di squadra Gaetano Romano ed ogni secondo in cui egli ha vestito con orgoglio la maglia neroazzurra. Vincenzo Di Maio ha fatto parte di quel momento magico del Gladiator, capace di ottenere due promozioni consecutive dall’Eccellenza alla Serie C2 ed icona insieme ai tanti che hanno diretto od hanno giocato all’ombra dell’Anfiteatro. Dal “cigno di Arzano” Gaetano Romano a Gaetano Poziello, da Nello Di Costanzo a Pasquale Carotenuto senza dimenticare Francesco Scarpa: in tanti si sono cimentati con alterne fortune al “Piccirillo”, partendo da lì per raggiungere palcoscenici ben più prestigiosi. Dell’attaccante napoletano resta memorabile la gioia che ha regalato ai supporters sammaritani il pomeriggio del 9 aprile 2006, quando realizzò la punizione che riportò il Gladiator in Eccellenza, dopo diversi anni di anonimato calcistico vissuto in Promozione.

L’emozione. A causa del rinvio del match per le raffiche di vento, il pomeriggio odierno va ricordato esclusivamente per l’omaggio di Gladiator e tifosi nei suoi confronti. Intercettato a fine gara, mentre stava salutando tutti i suoi dirigenti di una vita passata prima di ripartire in pullman in direzione di Vico Equense, Vincenzo Di Maio ha mostrato tutta la sua commozione per le due targhe regalategli da società e tifosi: “Sono tornato a casa. Come faccio a dimenticare il grandissimo affetto che Santa Maria Capua Vetere mi ha regalato in quegli anni bellissimi. Un periodo stupendo della mia carriera calcistica che ricordo sempre con piacere”.



La speranza di ritornare. Cresciuto nelle giovanili del Perugia, con cui ha sfiorato anche l’esordio in Serie B, egli ha girovagato tra la C2 e l’Eccellenza, con Taranto, Melfi, Capri, Savoia e Castelfiorentino. Da allenatore, positive sono le esperienze con la Nuvla San Felice ed il Real Vico Equense, mentre un po’ meno quella con la Cavese. Inoltre in questi anni, spesso, si è parlato di un suo ritorno come trainer al Gladiator, un’ipotesi che lo alletta: “Sarebbe bello tornare a Santa Maria Capua Vetere nelle vesti di allenatore. Ora penso a fare bene con il Real Vico Equense ma in futuro non si sa mai. Regalare belle pagine di sport da allenatore dopo quelle da calciatore non sarebbe male. Ed in cuor mio un giorno spero di avere questa occasione”. 


error: Content is protected !!
P