Un derby qualitativamente tra i più brutti mai visti sorride alla Scandone che conquista lo scalpo di Caserta e tornare a vedere la luce. Nell’abisso ci resta la Juve che infila l’ennesima sconfitta (4). Partita nervosa, come era ampiamente prevedibile, avara di spunti tecnici rilevanti, vissuta sulle folate individuali anche se, spesso e volentieri, le carte sono state sparigliate dai giocatori meno attesi. L’hanno decisa gli operai anche se, poi, le triple tagliagambe sono arrivate da Dean e Lakovic. Caserta ha avuto poco da Scott e Brooks mentre è encomiabile l’impegno di Roberts nonostante il dolore. Moore molto bene. Hannah, come sempre… tanti errori in mezzo a delle gemme. Eroico Mordente ma non è bastato. Il derby torna amaro. Amarissimo.
PRIMO PERIODO
I primi possessi sono tutti per Hannah che, giustamente, attacca sempre Lakovic per cercare di sfiancarlo. Avellino abbassa il ritmo, come da copione e cerca principalmente il gioco interno con Ivanov e Thomas. Si segna poco, quasi niente e c’è tanta tensione sul parquet (4-4 al 3’). L’asse Lakovic-Thomas inizia a fare male alla Juve che, però, resta in scia col siluro di Vitali (11-7). Roberts è visibilmente menomato ed è costretto alla panchina dopo neanche 5’ (dentro Mordente). Moore sembra Bolt in confronto a Thomas che lo rincorre, affannato, per il campo ogni qualvolta Hannah lancia il pallone; si alza il ritmo, entra anche Brooks in partita e Caserta va avanti (13-15 al 6’). I bianconeri hanno un’intensità pazzesca, rubano caterve di palloni, arrivano sempre prima degli avversari: riecco la vera Juve (+4 e 0-8 di break). Di colpo i bianconeri decidono di tirare esclusivamente da fuori (1/8 in 10’) ed Avellino riesce nell’impresa di non approfittarne. E’ 15-17.
SECONDO PERIODO
Si riparte e Michelori diventa un fattore in vernice: 4 punti di pura astuzia del gladiatore tengono la Juvecaserta avanti nel punteggio (si rivede anche Roberts). Tra Michelori e Ivanov è un duello rusticano ‘old school’ mentre Vitucci e Molin svuotano le panchine. Dean compie due falli in un baleno mentre Roberts è completamente impossibilitato ad attaccare il ferro. Riposo per Hannah, dentro Tommasini che si presenta con un ottimo canestro in penetrazione (21-23 al 14’). Otto punti filati di Cavaliero firmano il controsorpasso irpino con Caserta che fa una fatica disperata a mettere punti sul tabellone (29-23 al 17’). Cavaliero si veste da Lebron, segna sempre, comunque, in qualsiasi modo: Vitucci ha pescato il jolly insperato salvo poi, inspiegabilmente, qualche istante dopo. Pesante tegola per Molin: tre falli per Brooks (due in attacco uguali, tra l’altro). Moore (11) mette dentro il canestro che varrà il primo posto nella Top10 della Lega A: assist dietro la schiena di Hannah per Roberts, Roberts dietro la schiena per Moore che inchiodata. E’ tempo di tornare negli spogliatoi: il derby dai nervi tesi è 37–32 per Avellino. Scandone avanti nonostante le 9 palle perse e gli 8 assist (5 di Hannah) fatti dai casertani.
TERZO PERIODO
Si ricomincia e Vitucci rischia immediatamente Dean mentre Vitali si ripresenta con un missile dall’angolo (-2). La Juve, però, spreca troppi possessi per il pareggio ma al minuto 23’ si sblocca anche Roberts. Thomas ed Ivanov fanno la voce grossa a rimbalzo offensivo garantendo caterve di extrapossessi ai lupi. Lakovic è in grandi difficoltà, si vede ad occhio nudo che non è il vero fenomeno che tutti conoscono: la partita è decisamente nervosa, brutta, con sprazzi di antibasket e l’equilibrio, comunque, regna sovrano (41-37 al 25’). I lupi cercano la fuga dopo la tripla di Richardson (impalpabile fino a quel momento) e toccano il +9. A complicare le cose arriva anche il quarto fallo di Brooks. La Juve ha il grande merito di ritornare a fare leva sulla difesa e, con qualche discreta giocata offensiva, rivede la luce in fondo al tunnel (-3). Vitucci ‘scongela’ Dragovic per far respirare Ivanov ma Hannah infila una serie di errori che pesano parecchio: l’ala serba si presenta con un missile che fa esplodere il Pala Del Mauro. All’ultimo ‘stop and go’ è 52-44.
QUARTO PERIODO
Gli ultimi 10’ cominciano coi fuochi d’artificio: tecnico ad Ivanov dopo appena 23”. E d’improvviso irrompe anche Roberts: cinque punti consecutivi, nonostante stesse zoppicando, e la Juve c’è 54-50 al 32’. Avellino è appesa ai gladiatori Spinelli e Cavaliero, non a caso Vitucci sceglie il quintetto operaio (panchinati Lakovic, Dean e Thomas); proprio il triestino (14) rilancia la Scandone sul +8. Ad aiutare Caserta ci pensa Hayes che si fa sanzionare un tecnico per proteste e Mordente, dalla lunetta, fa 2/4 (11/20 totale dalla linea della carità in quel momento). Non ci vuole tanto, dunque, alla Scandone per ritornare sul +10 coi canestri di Hayes. Praticamente è la stessa situazione dello scorso anno. E come lo scorso anno Caserta trova energie improvvise ed insperate: 0-5 tutto griffato da capitan Mordente e c’è ancora luce (62-57 al 36’). E Avellino rivede i fantasmi sul canestro e fallo su Moore: è 64-63 con 2’ e spiccioli da giocare. Nel momento del bisogno Dean trova il missile, ma Mordente ormai è on fire e segna ancora. Altro giro, stavolta è Lakovic ad infilare il super siluro del +5. E quando Ivanov segna in contropiede il 72-65 con 71” da giocare è il colpo del ko.
SCANDONE AVELLINO – JUVECASERTA 76-70
SCANDONE AVELLINO: Thomas 10, Biligha ne, Lakovic 11, Richardson 6, Spinelli 6, Ivanov 15, Dragovic 3, Morgillo ne, Cavaliero 14, Riccio ne, Hayes 6, Dean 5. All. Vitucci.
JUVECASERTA: Mordente 15, Marzaioli ne, Vitali 10, Tommasini 2, Michelori 4, Brooks 8, Moore 17, Roberts 9, Hannah 5, Scott. All. Molin.
ARBITRI: Sabetta, Cerebuch, Calbucci.
PARZIALI: 15-17, 37-32, 52-44