«Abbiamo dato l’impressione di giocare e di essere nervosi in mezzo al campo». Questo il primo commento, questa la prima analisi di Claudio Tommasini nella ormai più che classica conferenza stampa post partita. Quella toccata al talento cresciuto nelle giovanili della Virtus e confermatosi alla corte di Pillastrini a Torino, poi, è stata quella post sconfitta contro Roma e alla vigilia di una partita altrettanto sentita da parte del pubblico e degli aficionados bianconeri, come quella del derby ad Avellino. «Probabilmente il nostro nervosismo – ha continuato lo stesso Tommasini – è arrivato anche per merito di Roma che in alcune fasi della partita è riuscita a toglierci quelle che erano le cose che ci piacciono fare di più in attacco: correre e sfruttare il nostro atletismo. Questo ci ha un po’ innervosito e ci ha portato a giocare non nella maniera giusta una partita che potevamo vincere, cosi come altre o forse guardando avanti altre ancora con le quali ci confronteremo. Quello che dobbiamo fare da oggi in poi è provare a gestire tutto in maniera diversa, provare a controllare i nostri alti e bassi, ma soprattutto evitare che i nostri bassi coincidano con break eccessivamente pesanti da parte dei nostri avversari e non aggiungerci, come è capitato nella partita con Roma tutto il nervosismo che abbiamo mostrato». L’apice del nervosismo di cui parlavi, poi, è stato rappresentato dall’ espulsione di Mordente e quindi la perdita del giocatore che in quel momento era la chiave per la vostra squadra… «Ovvio che la sua espulsione ci ha tolto un giocatore importante, ma soprattutto un giocatore che in quel momento stava facendo la differenza in campo praticamente da solo. In termini assoluti ci ha danneggiati, ma credo che nessuno gli possa puntare il dito. In momenti di una partita o di un campionato sono cose, queste, che possono succedere ed il suo dispiacere sia a fine partita che durante il primo incontro con la squadra di questa mattina (ieri ndr), basti ed avanzi per azzerare tutto e guardare avanti. A volte ci possono anche essere delle situazione extra cestistiche, ma a noi non importa. Quello che importa è che dopo questa sconfitta e quanto accaduto, ci porteremo dietro solo i punti importanti per una sfida alle porte molto sentita dai tifosi e molto importante per noi per ritrovare quella brillantezza e quella serenità che avevamo prima». Come hai avuto modo di accennare, il derby qui a Caserta è un match molto sentito dalla tifoseria. Volendo fare un paragone per una squadra come la vostra può fare più pressione la voglia dei tifosi di non perdere con Avellino o le tre sconfitte consecutive e quindi l’idea di dover interrompere la serie…«Io credo che l’unica pressione che abbiamo in questo momento è di dimostrare a noi stessi di poter tornare ad essere quelli che abbiamo dimostrato di poter essere nelle prime tre quattro partite di questo inizio di campionato. Quindi una dimostrazione che in parte va al di là del risultato finale. Non che non vogliamo vincere il derby, ma se almeno riuscissimo a giocarlo come le prime tre partite o come contro Milano e alla fine dovesse arrivare la sconfitta, saremmo almeno stati capaci di fare un passo in avanti dal punto di vista del gioco». Guardando la classifica ed il roster irpino, si può dire che la partenza avellinese è stata un po’ la delusione di questa prima parte di campionato? «Non credo. Certo non si aspettavano questa classifica, ma può anche darsi che infilino una serie di vittorie che rimettano le cose a posto e nessuno parla più di crisi o di delusione. Hanno un roster ed una squadra di primo livello e giocatori che personalmente ho solo visto in tv come per esempio Lakovic che mi ritroverò a marcare». Che effetto ti fa sapere di dover giocare faccia a faccia con un giocatore di quel calibro? «Magari un pensierino a tutto questo lo puoi fare prima della partita o magari dopo, ma mentre sei in campo pensi solo a scendere in campo e dare il massimo cosi come ho fatto fino ad ora, prima di tutto in difesa e poi se mi ricapita come nel primo tempo contro Roma, dando il mio contributo in fase offensiva». Che partita ti aspetti? «Una partita difficile contro una squadra che davanti al proprio pubblico certamente non vorrà cedere il passo – conclude l’ex Virtus Bologna -. Noi dobbiamo scendere in campo con la bava alla bocca e dare il massimo sia per noi che per i nostri tifosi».