La Saturday Night Fever non colpisce la Juvecaserta che esce sconfitta nella battaglia alla Bomboniera di via Guasco: vittoria netta e meritata per una Reggiana che ha sfruttato la maggiore operosità difensiva ma, soprattutto, una reattività spiccata contro i bianconeri apparsi decisamente sottotono rispetto alle ottime prove delle prime tre giornate. Inutile negare l’evidenza: l’assenza di Hannah si è sentita ed ha pesato, ma era da mettere in conto e comunque non si discute la giusta scelta del club di escluderlo da questo match. La Juve ha corso poco, quasi mai, ed inevitabilmente non ha prodotto la sua solita pallacanestro. Si è giocato al ritmo voluto da Reggio Emilia che, quindi, ha potuto gestire con buona tranquillità un vantaggio, quasi sempre, in doppia cifra. E quando viene meno anche un altro americano, per giunta Roberts, diventa veramente impossibile pensare di espugnare uno dei legni più difficili dell’Italbasket. Si torna a casa con la seconda sconfitta in fila ma, soprattutto, con l’attesa per la decisione finale sulla questione Hannah.
PRIMO PERIODO
Vista l’assenza di Hannah, Molin lancia l’ex Mordente nello starting five insieme a Roberts, Vitali, Brooks e Moore. Cinciarini pressa tutto campo, Mordente fatica ad entrare nei giochi e Reggio spara un 7-2 di presentazione col missile di Brunner. Tocca al capitano Mordente insaccare il missile della riscossa. La Grissini Bon non sbaglia nulla dalla lunga distanza: Silins imbuca il siluro del 12-7 al 4’. Ma la Juve, appena riesce a correre, fa mangiare la polvere ai reggiani anche se Flight White vola a quota 8 per tenere il suoi in vantaggio (18-16 al 7’). Gli attacchi hanno il sopravvento sulle difese, ci si diverte anche se Molin, sicuramente, non può essere contento dell’approccio dei suoi nella propria metà campo. Brooks segna sette punti tanto per far capire a White che sarà dura anche per lui ma manca completamente l’apporto di Roberts. Ancora White dalla lunga distanza (11) mentre le panchine si svuotano (benissimo Michelori con tre rimbalzi offensivi su Cervi). Si va allo stop sul 21–21 dopo la canonica e classica bomba di Scott.
SECONDO PERIODO
Lo tsunami White (13 in 11’) continua ad imperversare mentre Roberts fa più danni dell’uragano Raymond che ha colpito il suo amato Texas; per fortuna Michelori porta a scuola di pivot il giovane Cervi. Le squadre si smarriscono in una serie di palle perse a raffica e ne risente sia lo spettacolo che il punteggio. Il primo segnale di vita di Coby Karl rilancia la Reggiana avanti (29-25 al 15’) nel momento in cui la Juvecaserta sbaglia tutto lo sbagliabile in fase offensiva. Antonutti, uno dei migliori cecchini d’Italia, insacca il +7 ma Tommasini compie, ingenuamente, il suo terzo fallo. Moore (10) raggiunge la doppia cifra ma l’inerzia è nelle mani dei padroni di casa. Reggio scappa sul 36-27 al 17’ quando anche Karl si ricorda di avere una mano onesta oltre l’arco. Un secondo quarto decisamente da dimenticare si conclude sul 40–29 grazie alle volate di Antonutti e Cinciarini mentre Roberts si arena a quota 0. Male, anzi malissimo.
TERZO PERIODO
Si riparte e la musica non cambia nella sostanza. Reggio Emilia continua a dominare mentalmente il match e scappa decisamente via con un ottimo Silins (50-35 al 24’) mentre Roberts anticipa di qualche mese la via crucis. In difesa è durissima, anche Cinciarini e White trovano comodamente la via del ferro. Nella serata in cui Hannah è rimasto a casa, purtroppo viene meno anche l’apporto di Tommasini: decisamente male la prova dell’ex Torino. Stavolta Michelori non riesce a salvare la baracca e va in nettissima sofferenza a rimbalzo contro Brunner: di fatto Reggio, pur segnando pochino, gioca tantissimi extrapossessi per narcotizzare il match. La Juve rientra sul -10 ma, sull’ultimo possesso, Mordente perde una palla sanguinosa che viene capitalizzata da Antonutti con un pregevole quanto efficace contropiede in beata solitudine. All’ultimo stop and go il tabellone della Bomboniera di via Guasco dice 56-44.
QUARTO PERIODO
Si riparte mentre la session musicale del palazzetto è di ottima fattura per gli amanti della musica italiana anni Novanta (bravi). E’ decisamente una Juvecaserta non di qualità quella che si vede in terra emiliana; il redivivo Karl (doppia cifra) conferma un cospicuo vantaggio dei biancorossi. Tocca a capitan Mordente cercare di suonare la carica con una tripla dall’angolo (58-47 al 32’). Commovente la difesa di Michelori che chiude l’area come pochi sanno fare in Italia ed è lui che tiene a galla una Caserta troppo discontinua in fase offensiva. E’ il siluro di Antonutti a togliere le castagne dal fuoco ai reggiani che riallungano con 5’ da giocare. Moore riprende ad aggredire il pitturato ma la Grissini Bon è sempre sul +10. E quando davanti a Cinciarini si aprono le acque stile Mosè scorrono i titoli di coda con quasi 3’ alla sirena. Finisce qui con Roberts peggiore in campo… e non di poco.
REGGIO EMILIA – JUVECASERTA 76-59
GRISSINI BON REGGIO EMILIA: White 17, Cervi, Frassineti ne, Antonutti 12, A.Filloy 3, Karl 10, Cinciarini 10, Silins 11, Bell 2, Pini ne, Brunner 11. All. Menetti.
PASTA REGGIA JUVECASERTA: Mordente 10, Marini ne, Brooks 17, Michelori 4, Scott 5, Tommasini, M.Vitali 8, Roberts, Marzaioli ne, Moore 15. All. Molin.
ARBITRI: Baldini, Di Francesco, Aronne.
PARZIALI: 21-21, 40-29, 56-44