Se la gara di Bari ha lasciato un grande amaro in bocca per il risultato finale di certo negativo, ci sono tanti, significativi e notevoli, spunti che coach Moretti ha potuto valutare in settimana a mente più lucida. Rivedendo le immagini della gara del Palabalestrazzi e leggendo anche le statistiche di un match combattuto e tirato, siamo di fronte a numeri sorprendenti. Prima di tutto la squadra “piccola tosta e cattiva” sul campo ha dato battaglia sfruttando al meglio le sue armi, facendo un gran lavoro su ambo i lati del campo e rendendosi sempre pericolosa e pronta a sfruttare le disattenzioni avversarie, ma che poi col crescere dei minuti ha preso padronanza del campo. Zampella si è elevata a punto di riferimento per il reparto lunghe, con Correra a fare da totem nel mezzo e lei invece a battagliare a rimbalzo con una grinta che non le si vedeva sul volto dopo tanto tempo. L'impatto maggiore e forse più sorprendente è stato quello difensivo, seppur i 74 punti subiti non sembrerebbero parlare in tal senso. Nonostante tutto il campo ha parlato in maniera diversa: non ingannino i punti a referto messi delle avversarie, perchè per tutta la parte centrale del match, fino a circa 3 dalla fine, Bari ha fatto fatica a trovare le sue tiratrici, ingabbiate e non poco dalle avversarie. Delli Carri che aveva tanti punti a referto nel break iniziale è stata messa fuori partita quando è calata su di lei la box and one. E pur se a prenderla è stata Natale, che le rendeva almeno una decina di centimetri, il suo gioco è stato totalmente annullato, con grandi anticipi e una marcatura asfissiante che l'ha mandata fuori giri. Se poi in attacco c'era anche Anastasio che ha trovato il giusto feeling col campo e col gruppo, il quadro sembrava completo per fare un bel colpo esterno alla prima giornata. Invece a farla da padrone è stato un finale rivedibile, dove si è vista la mancanza di esperienza e lucidità. Una palla persa a pochi secondi dalla fine quando si poteva anche morire con la palla in mano, un cambio di difesa proprio nei secondi finali che forse dà una mano più a Bari che al Centro e qualche forzatura, unita poi alla bravura delle pugliesi di prendere fallo e imbucare i libri, sono quei dettagli che ti svoltano una gara. E se Maddaloni vince in valutazione 88-70 tirando meglio dal campo, allora il lavoro da fare è soprattutto sul piano mentale. E la conferma arriva dal pessimo 20/37 dalla linea della carità, un risultato che è pari al 54% e che non può lasciare di certo soddisfatti. Si riparte dunque in settimana dalle certezze che comunque sotto la cenere c'è una scintilla di gioco e di buona costruzione, adesso ci si aspetta il passo ulteriore, e il lavoro quotidiano ha parlato in questo senso. Un lavoro che stavolta non sarà finalizzato alla partita direttamente, perchè il ritiro di Corato dalla competizione forzerà a uno stop and go la squadra maddalonese, che avrà maggiori energie da ricaricare in vista della difficile trasferta in quel di Palermo, un campo ostico e già violato alla prima giornata dalla corazzata Stabia che ha doppiato nel punteggio le avversarie. Continuare la crescita e magari riuscire a gestire meglio la rotazione (sono 8 le giocatrici che superano i 15' di media su 9 utilizzate) possono essere un buon punto a favore della squadra di coach Moretti, che forse sarà di taglia più piccola e con meno talento sulla carta rispetto alle altre, ma ha dimostrato che con cuore, voglia e sacrificio, può riuscire a insidiare chiunque.