Juve, Scott scarta il regalo di compleanno



Carleton Scott (Foto Giuseppe Melone)
Carleton Scott (Foto Giuseppe Melone)

«Dal punto di vista personale, credo che l’unica cosa che conta è che ho ricevuto un bel regalo di compleanno. Per il resto i singoli contano a poco, quello che conta è che tutti assieme abbiamo fatto quello che dovevamo». Insomma come per dire ‘patti chiari ed amicizia lunga’; questo è stato il responso della risposta di Carleton Scott ai due tentativi di provare a portare il nocciolo del discorso della sala stampa di domenica su un piano prettamente personale . Un piano che l’ex Gussing non ha voluto sviscerare se non con qualche timida parola – non che per le altre domande abbia allagato la sala classica e rinnovata della conferenza stampa del Palamaggiò, ma come primo impatto il sorriso non è certo mancato – di circostanza prima di tornare sempre e comunque a quello che per tutti i protagonisti fino a questo momento è stato il punto focale della vittoria e quello sul quale provare a costruire qualcosa di positivo per tutta la stagione il gruppo: «Ho provato solo a restare concentrato per tutto il match. Sono entrato con la giusta motivazione e concentrazione, ma per il resto devo ringraziare i miei compagni che mi hanno sempre dato la possibilità di fare il canestro o tiro giusto, dall’altra parte ho provato a fare lo stesso e ad essere parte di un tutt’uno in difesa». L’ha sottolineato Molin a mente calda dopo la partita, lo ha sottolineato lo stesso capitan Marco Mordente, cosi come nella sua conferenza stampa dedicata Jeff Brooks ha usato termini come sacrificio, dedizione ed aiuto gli uni con altri. Tutte indicazioni che potrebbero anche essere considerate come normali e di circostanza, ma il valore di queste parole assume un peso differente, quando si ha la percezione visiva della convinzione di quello che si sta dicendo. Se poi le parole sono un semplice di più rispetto a quanto i fatti hanno mostrato in mezzo al campo, allora ci si accorge che la ‘genialata’ arrivata dopo le partite di Roma, Siena e Bologna (cosi è stata definita la decisione della società di partire per tre trasferte consecutive in una sorta di mini tour per accelerare il processo di amalgama ndr) ha davvero cambiato qualcosa, ha davvero acceso la lampadina giusta per una squadra a cui non solo serviva giocare e sentire il profumo del campo e la tensione dell’agonismo, ma anche di trascorrere inevitabilmente ed inesorabilmente del tempo con i propri compagni in modo tale da far scattare la scintilla giusta. La scintilla che poi ti porta a sacrificarti in campo per un tuo compagno di squadra, la scintilla che ti porta magari a capire un po’ meglio quelle che potrebbero essere le reazioni dei tuoi compagni, ma anche piccole e stupide domande del tipo: “dove ti piacerebbe ricevere la palla per schiacciare meglio?”. Insomma tutta una serie di cose che unite e messe assieme come pezzi di un puzzle hanno dato come risultato ultimo del puzzle la possente vittoria del Palamaggiò contro Venezia sulla quale lo stesso Scott ha cosi continuato nel proprio personale commento: «Abbiamo giocato una grande partita, nella fattispecie ed in quella giornata penso che non avremmo potuto fare di meglio. Dico questo perché assolutamente non ci riteniamo solo dopo una vittoria una squadra che ha completato il proprio ciclo di crescita, anzi. Siamo consapevoli che di strada da fare ne abbiamo ancora tanta davanti a noi, ma contro la Reyer abbiamo fatto il massimo ed oltre di quello che potevamo seppur con qualche errore. la cosa importante era non demoralizzarsi e non lasciare che quegli errori ci condizionassero la partita. Anche quando sono tornati sotto abbiamo continuato a spingere e a giocare duro sia in attacco che in difesa. Siamo pienamente soddisfatti di questi due punti, ma restano tali. Abbiamo solo vinto la partita e iniziato bene la stagione, ora dobbiamo continuare a crescere su questa strada, che domenica ci porterà su di un campo difficile come quello di Pesaro che ha vinto anch’essa all’esordio e dove proveremo a dare il primo motivo di continuità a quanto abbiamo fatto vedere in campo al Palamaggiò contro Venezia. Infine credo che abbiamo divertito il pubblico, abbiamo ripagato con i fatti la grande energia che proveniva dagli spalti con il loro tifo e con i boati ad ogni nostro recupero o canestro e questa è una bella soddisfazione».




error: Content is protected !!
P