Prima partita di campionato e sediolini quasi puliti al Palamaggiò. Sì, perché i 3300 spettatori hanno passato maggior parte della loro serata a saltare ogni volta che si alzava un pallone e volava verso il cesto: oltre alla presenza, prima o poi, di un bianconero, anche il pubblico ha faticato a restare seduto. Pazzesca affermazione della Juvecaserta che non ha solo battuto Venezia, l’ha semplicemente demolita. E pensare che Venezia deve giocare per un posto playoff, almeno, mentre i bianconeri devono pensare prima a salvarsi. Ieri sembrava il contrario. Merito di una compagine che non solo ha vinto, ma ha divertito e soddisfatto tutti: anche gli scettici si sono zittiti davanti a questo show impressionante. Parlare solo di schiacciate e triple, però, non renderebbe giustizia alla maiuscola prova difensiva infilata da Mordente e soci: Taylor e Smith (gli ultimi due capocannoniere della Lega A) sono stati tenuti a 19 punti con 4/13 da 2, 1/9 da 3, 13 di valutazione e -17 (in media) di plus/minus. In coppia. Numeri pazzeschi che testimoniano la maestosa prova della Pasta Reggia che ha cucinato, banchettato, distrutto i veneziani (ok, giuro che non farò più battute di questo misero tenore utilizzando il main sponsor). Ma, cosa più bella, sono arrivati i sorrisi e la soddisfazione delle gente. Dopo una prova del genere chiunque fosse presente ha sicuramente detto ad un amico: “Uè cumpà, la prossima volta vieni anche tu perché questi volano”. E se il passaparola prende piede… il Palamaggiò tornerà un catino infuocato.
JUVECASERTA AIRLINES. Alitalia è in crisi nera? Tranquilla Italia, sta arrivando la Juvecaserta Airlines. Mostruoso quello che è stato fatto ieri, anche se avevo avuto percezione che potesse essere un caratteristico canovaccio di questa annata. Alza una palla e qualcuno sempre arriva a schiacciarlo nel canestro. Ha aperto i giochi Moore con due alley oop consecutivi in neanche 3’ sulla testa del malcapitato Easley. Ha continuato Roberts che ha deciso di ammazzare la 3/2 di Mazzon con un ‘back door’ velocissimo ed affondata rovesciata che sarà la copertina della Lega A per almeno una settimana. Ah, ovviamente anche questo in alley oop su assistenza di Hannah. Poi via ad altre schiacciate da ogni angolo. Ad un certo punto sembrava uno ‘Slam Dunk Contest’ della Nba dove ognuno si divertiva a cercare una maggiore fantasia nel gesto atletico. Se si gioca così bisogna alzare il prezzo dei biglietti perché oltre al basket c’è un posto speciale nella nuova compagnia aerea casertana.
LA PARTITA DI ATRIPALDI. Uno spettacolo nello spettacolo. Seduto ai margini della panchina, al fianco del dottor Barone (ormai suo bersaglio preferito), il giemme vive la partita con una partecipazione emotiva non indifferente. Salta, sbraita, si arrabbia, sorride, gioisce, s’incazza, chiede l’apporto del pubblico e non solo; ad ogni timeout uno sguardo nella mia postazione e quella dei colleghi con tanto di chiacchierata. Spiegazioni e pareri sulla partita, una discussione a caldo a cui non siamo abituati. Beh, se questo sarà sempre allora c’è un motivo in più per divertirsi seguendo la Juvecaserta.
TOLLERANZA ZERO. Quattro falli tecnici e 3 antisportivi come antipasto di stagione. Messa così, per chi non avesse visto la gara, si potrebbe parlare di una corrida. Ed, invece, è stata una sfida come le altre. A norma di regolamento c’è poco da dire, i tecnici ci sono tutti e gli antisportivi anche. Per chi si scandalizza, forse, è il caso di chiarire cos’è la ‘tolleranza zero’. Prima del via stagionale c’è stata una riunione tra gli arbitri, capitanati dal numero 1 Facchini, ed i coach: è stato detto chiaro e tondo che quest’anno ci sarà poco spazio a gesti eclatanti di protesta e che, dopo la prima ammonizione, verrà sanzionato con un tecnico ogni ‘delay of the game’ (quello sanzionato a Moore e Michelori, per fare un esempio). Chi parla o si appende al ferro, poi, si vede recapitata la grande T (Brooks e Easley). Ed è successo ovunque basti vedere l’espulsione per proteste di Alessandro Gentile in Brindisi-Milano ed il tecnico sanzionato a Walsh nell’ultimo minuto di Bologna-Sassari. Almeno c’è uniformità di giudizio. Possiamo perdere una vita a dire che deve prevalere il buon senso, ma se c’è uniformità allora bisogna adeguarsi.
LA PRESENZA DI MAREKIARO. Scoccia anche dover parlare di quello che è successo ma se ne parla ovunque ed è doveroso dire la mia senza nascondere la testa sotto la sabbia. Ieri, al Palamaggiò, c’era come ospite d’onore il capitano del Napoli Marek Hamsik con tanto di figlioletto Lucas al seguito. Un personaggio positivo dello sport, un ragazzo che ha scelto Napoli e vive in Terra di Lavoro (Castelvolturno per la precisione). Una faccia pulita in un mondo, quello calcistico, sempre più nauseante. Ebbene, in mezzo a tantissimi applausi si sono sentiti anche dei fischi: peccato, il livore calcistico ha preso il sopravvento sulla ragione. Avere Hamsik al Palamaggiò è stata una pubblicità clamorosa per la Juvecaserta e chissà che non possa avvicinare nuovi partner al progetto di Iavazzi. Se proprio non ce la facevate ad applaudirlo, il silenzio e l’indifferenza sarebbero stata cosa gradita. Dico questo non perché simpatizzo Napoli, l’avrei detto anche se fosse stato invitato Antonio Conte. E poi Marek ha fatto tantissime foto (quella più bella col nostro piccolo leone Rosario De Felice) ed ha firmato valanghe di autografi. Insomma si è comportato da signore vero anche dichiarando, dopo, “Caserta ha una grande tifoseria, mi sono divertito molto e la prossima volta porterò anche mia moglie Martina”. Peccato Caserta, potevi e dovevi fare meglio anche perché, così, hai prestato il fianco alla stupidità di alcuni. Vedi qualche sito napoletano che ha scritto cose farneticanti contro la mia città, senza essere presente al palazzetto e senza sapere cosa sia veramente successo. Se Caserta piange, Napoli non ride leggendo certe cose. Ma permettetemi una osservazione su ambedue i fronti: ci sta difendere la propria appartenenza, ma avete capito che siamo nel 2013 e sti discorsi fanno ridere? Anzi piangere tanta è la stupidità di chi offende un’altra città ed un altro popolo (distante scarsi 33 km) in base a non si sa quale meritevole forma di sviluppo culturale rispetto all’altro? Ma state bene?
IL COLORE DEL PALAMAGGIO’. Che la ‘Reggia del Basket’ stesse diventando più accogliente ed alla moda lo avevo visto e toccato durante il ‘Città di Caserta’ ma domenica sono stati fatti passi avanti da gigante. Anzitutto coda inesistente per avere il pass stampa stagionale, posto riservato con tanto di scritta sul tavolo senza dover fare una corsa per prendersi la sedia, WIFI IN CAMPO E SALA STAMPA pienamente funzionante, sala stampa in due file perfette con backdrop accattivante. Siamo tornati in A anche da queste piccole, grandi, cose. Grande l’abbraccio ed il saluto ad Andre Smith uno che, per fortuna, qui nessuno ha dimenticato: ho un feeling speciale con Andre, un feeling vero e genuino fatto di battute e scherzi che sono iniziate nel pregara (con tanto di gesto della pistola che solo io, lui e Domenico Pezzella possiamo capire), nell’intervallo e nel post partita. Bello anche lo striscione a bordo campo in ricordo della campagna di sensibilizzazione per la nostra terra martoriata dai rifiuti: impegno, qualità ed talento noi siamo anche questo Mai più #terradeifuochi.
VERITA’. Ci siamo diverti tutti, siamo rimasti colpiti dalla prestazione e tutta Italia ha capito che con Caserta non si può scherzare altrimenti rischi di essere asfaltata a suon di schiacciate. E’ vero che Scott è quel collante fondamentale tra difesa ed attacco, che Brooks si è potuto permettere una giornata quasi di riposo, che la pattuglia italiana è stata affidabile (Michelori e Mordente sono imprescindibili, Vitalia sarà una piacevole rivelazione e Tommasini potrà dare una mano), che Hannah e Moore possono fare ancora meglio e che Roberts è già idolo delle folle… ma guai a montarsi la testa. Domenica c’è l’esame Pesaro: la stessa squadra che fino alle 18.14 di ieri era tra le pretendenti alla retrocessione e che ha sbancato Avellino. Lavorare sodo, duro, con forza mentale e col sorriso. C’è da divertirsi, allacciate le cinture, questa Juve vola.