«Di sicuro sono più forte di lui a ping pong». Parte con un sorriso sulle labbra la conferenza stampa di Michele Vitali che nella giornata di ieri ha incontrato la stampa per la presentazione della sfida di domenica pomeriggio contro Venezia, ma soprattutto per presentare la sua prima sfida da professionista contro il fratello Luca. Una sfida nella sfida, dunque, quella che andrà in scena a Pezza delle Noci, con il pubblico che ovviamente sarà diviso a metà all’annuncio dell’entrata in campo dei due Vitali. Da una parte quello da osannare e da spingere fino in fondo per il bene della squadra, dall’altra quello che ormai da tempo è uno dei nemici cestistici dei tifosi bianconeri sin dai tempi della militanza dell’attuale playmaker della Reyer, tra le fila della Sutor in Legadue. Ma una sfida nella sfida anche a livello personale, anche se uno dei migliori uomini di Molin nell’ultimo mese di preparazione per carisma e prestazioni, non lo ha detto esplicitamente. Una sfida nella sfida personale dove l’esterno bianconero proverà per la prima volta a rovinare la festa al fratello maggiore alla sua prima sfida da professionista ed inserire, in punta di piedi cosi come fece tempo fa il fratello prima di una serie anche di traversie che poi hanno anche avuto un risvolto positivo dopo le ultime stagioni e la convocazione in nazionale. «Di sicuro sarà emozionante giocare faccia a faccia con mio fratello nella massima serie – ha continuato l’ex Bologna -.. Un’emozione, ma anche una soddisfazione. Il tutto però durerà quel classico momento del riscaldamento, del saluto, delle presentazioni e fino ad arrivare alla palla a due. Poi sarà un giocatore come tutti gli altri, come normale che sia. Una volta che inizia la partita, ognuno penserà alla propria squadra e alla voglia di portare a casa i due punti in palio. Per chi si fa il tifo a casa? Diciamo uno per parte cosi siamo a posto. Se poi – conclude Vitali sulla questione del face to face con il fratello Luca con una battuta ed ancora un grandissimo sorriso sulle labbra – le cose si dovrebbero mettere male gli potrei proporre di offrirgli una pizza». Insomma fino ad oggi o meglio fino a domenica l’unico confronto faccia a faccia tra i due fratelli era stato davanti ad un tavolo da ping pong. Lo stesso tavolo che stando alle dichiarazioni dello stesso Michele Vitali, lo ha sempre visto vincitore nei confronti del fratello che ora proverà a prendersi la propria rivincita su un altro rettangolo, quello in parquet e con una palla da basket tra le mani. Di sicuro l’ex Vanoli parte da un paio di punti di vantaggio sulla racchetta per il semplice fatto di essere parte di una squadra che sulla carta è tra le migliori di questo campionato dopo un mercato quasi faraonico. Un paio di punti di svantaggio che Michele, proverà a recuperare giocando con la stessa grinta e la stessa personalità con la quale lo si è visto in campo nelle ultime tre amichevoli. Personalità e grinta che lo hanno eletto ad una delle pedine importanti in attacco ed in difesa di coach Molin. Una pedina che il timoniere mestrino mette in gioco insieme a Mordente, Michelori ed a seconda delle necessità i vari Roberts. Scott e Brooks. «Di sicuro Mordente e Michelori sono due giocatori super esperti non solo del campionato, ma del basket in generale. Lo stesso per Brooks e quindi è logico che in campo sappiano prima degli altri come fare bene alcune cose. Tutti gli altri non dobbiamo fare altro che imparare da loro per continuare a migliorare. Delle certezze ci sono, ma tutti stiamo facendo dei passi in avanti».
Dovendo scegliere dove secondo te sarà la chiave della vittoria: attacco o difesa?
«Il valore offensivo assoluto di Venezia non sto qui a spiegarlo io è sotto gli occhi di tutti. Hanno giocatore di esperienza e di talento e quindi sarà in difesa che dovremo mettere qualche sassolino in più nei loro ingranaggi. Dalla difesa poi dobbiamo generare quelle che sono le nostre qualità di squadra giovane e basata sull’energia. Speriamo di partire col piede giusto e quindi con una vittoria».
Guardando indietro alle ultime tre partite cosa c’è da evitare e cosa da ripetere?
«Il modo in cui abbiamo conquistato la testa della partita sia contro Siena che contro Bologna è un punto da cui ripartire, di sicuro ora con Venezia dobbiamo evitare di fermarci sul più bello. Ripeto siamo una squadra giovane e a volte questo lo paghiamo, ma le sconfitte e gli errori insegnano e sono fatti per non essere ripetuti e posso dire che grazie anche a tutto lo staff tecnico stiamo crescendo per non ripeterli ora nel campionato. Il tempo è dalla nostra parte, ogni giorno ci conosciamo sempre di più sia dentro che fuori dal campo e questo di sicuro giocherà a nostro favore».
Da Salieri a Molin, cosa ti porti come bagaglio?
«L’esperienza fatta a Bologna con Salieri è un qualcosa che personalmente consiglierei a tutti i giovani. E’ un coach che mi ha permesso di giocare e di sbagliare e quindi crescere come giocatore. Non posso dire diversamente di Molin. Una persona super ed un allenatore di grande livello, dal quale sto cercando di imparare tanto e subito per essere sempre pronto ogni qualvolta mi chiama in causa». L’ultima parte della conferenza, poi, non poteva essere sulla sua vita a Caserta: «Ad essere sincero non ho ancora visto al Reggia ma per il semplice motivo che vorrei prendermi una giornata intera per godermela per bene. Per il resto mi trovo benissimo ed il calore della gente è un qualcosa di particolare ed emozionante come il saluto di un bimbo che giorni fa mi salutava contento e con un grande sorriso riconoscendomi come giocatore della Juve».