Non sono pochi, ma nemmeno tantissimi. E’ stata questa la definizione del presidente bianconero Raffaele Iavazzi, quando si è trattato di parlare di abbonamenti e di dimostrazione di affetto a prescindere dei risultati da parte del popolo amante della palla a spicchi. Una dimostrazione di affetto a prescindere anch’essa messa in evidenza e sottolineata dal numero uno bianconero nei giorni scorsi e nel corso anche di tutta la campagna di sottoscrizione delle tessere nei confronti di quella che era una nuova era, basata principalmente su quello che l’imprenditore casertano aveva fatto di tasca propria per tenere in vita il basket all’ombra della Reggia. Un affetto a prescindere che solo in 1400 hanno dimostrato sfruttando o no quelle che sono state le offerte messe sul tavolo dei tifosi casertani dal nuovo settore marketing. Millequattrocento abbonati che non hanno voluto sapere se quella che andrà in scena per la prima volta per i due punti tra meno di due settimane contro l’Umana Venezia, sarà una squadra che potrà davvero far sognare cosi come ha fatto quella dello scorso anno andando contro tutte le aspettative oltre che contro tutto e tutti gli addetti ai lavori sia locali che nazionali. Un affetto a prescindere che come ha sottolineato lo stesso Iavazzi potrebbe anche bastare, perché poi alla fine il numero dei presenti a Pezza delle Noci di sicuro sarà superiore a quanto invece viene registrato al momento di scrivere dai registri della Pasta Reggia alla voce abbonamenti. Già perché bisogna tenere conto anche di quella frangia di aficionados che magari facendo i conti con il momento economico di questo periodo potrebbe considerare un impegno volta per volta, domenica dopo domenica e a seconda delle necessità personali, meno gravoso di un esborso immediato e per tutta la stagione. Ecco perché dalle parole dello stesso presidente della Juve non ci sono allarmismi generali per quanto riguarda il numero di tessere staccate, ma solo una sottolineatura – sempre che ce ne fosse bisogno – di quanto la nuova coppia di eroi bianconeri ha fatto e continua a fare per trasformare la vecchia immagine della Juve in un qualcosa che forse negli ultimi anni è stato poco considerato: la Juve come azienda. Una trasformazione iniziata quando alla fine del campionato scorso, dopo tante paure dettate dai proclami di aiuto dello sempre e solito Iavazzi (rimasto in quel periodo storico da solo ndr), la presa di posizione di colui che era arrivato a Pezza delle Noci in punta di piedi e per dare una mano a chi già c’era, ha voluto prendere in mano l’intera situazione lasciandosi il passato alle spalle sia in termini di presenze fisiche che in termini di presenze materiali. Ed allora passo dopo passo è arrivato Barbagallo, le nuove figure societarie i primi cambiamenti di persone fisiche ma anche i primi cambiamenti delle cose materiali. Quelle più importanti, ovviamente, hanno avuto come oggetto principale il Palamaggiò o se si vuole essere più precise l’immagine che il ‘Tempio del basket casertano’ da a chi vi entra per la prima volta. Questione di impatto, dunque, quella sottolineata in una sua intervista Carlo Barbagallo. L’impatto che l’azienda deve dare a chi gli si avvicina per qualsiasi tipo di necessità, comprese quelle economiche di partenariato. Rinfrescate di vernice e nuova presenza e toni di grigio al momento di entrare dalla porta principale con tanto di stelle a fare da contorno ed il nuovo slogan: “venderemo cara la pelle”. Uno slogan che la nuova dirigenza bianconera ha voluto regalare ai nuovi protagonisti sulla base di quanto accaduto nella scorsa stagione, sulla base di quanto successo in estate dove dopo tanti problemi economici Caserta continua a far parte del Gotha del basket tricolore, ma strada facendo uno slogan che la dirigenza ha dovuto regalare anche a se stessa. Lo hanno dimostrato le parole sia di Iavazzi che di Barbagallo nei giorni scorsi al seguito della venuta a conoscenza della necessità di inserire all’interno del bilancio bianconero una nuova voce proveniente dal passato. Una ‘mazzata tra capo e collo’ avrebbe detto qualcuno, quella che ti potrebbe stendere e non farti rialzare o prendere quello spavento tale da allontanarti per evitare di prenderne altre o provare l’effetto opposto: rialzarsi e dimostrare di essere più forti di tutto e tutti cosi come la Juve della scorsa stagione ha fatto sul campo. Non mollano Iavazzi e Barbagallo dall’alto della stanza dei bottoni, non mollano dal legno del parquet i prossimi protagonisti della Pasta Reggia che dopo la serata capitolina, hanno preso il viaggio verso la Toscana preparandosi mentalmente al prossimo impegno di preseason il penultimo – contro la Montepaschi Siena. Un impegno suggestivo e difficile ma che per dover di cronaca non si svolgerà in terra senese, ma a Montecatini dove al Pala Terme le due compagini si sfideranno sotto gli occhi anche dei tifosi termali. Il passo immediatamente successo è l’Emilia Romagna e le ‘VuNere’ per una sfida che ha sempre del sapore particolare come quella contro la Virtus Bologna che farà a conti fatti da spartiacque per la prima palla a due del campionato contro Venezia.