I tuoni ed i fulmini arrivati puntuali durante la tempesta di parole arrivata qualche giorno fa sulle pagine dei quotidiani locali da parte del braccio destro di Lello Iavazzi – Carlo Barbagallo – non poteva non avere un ritorno ed un riscontro anche da parte di chi dirige l’azienda Juve, prima ancora della società sportiva e della squadra di basket, al vertice della stessa piramide che al momento di scrivere continua ad essere formata da solo due pietre ovvero quelle con su scritto il nome dei due protagonisti precedentemente indicati. Se fossimo all’interno di una serie a puntate l’inizio della nuova partirebbe ovviamente con il classico, ‘riassunto delle puntate precedenti’. Ed il riassunto delle vicende extracestistiche della Pasta Reggia degli ultimi tempi non può essere contraddistinto da due dichiarazioni e momenti importanti: «Ritengo opportuno chiarire che la società è impegnata nel ripristinare l’immagine di un sodalizio sportivo capace di assumere oneri economici e di rispettarli nella loro totalità. Tanto anche a prescindere dal fatto che recentemente sono stati evidenziati inaspettati impegni di natura fiscale determinati da un mero errore di calcolo. Certo, ci saremmo aspettati quanto meno una condivisione di tale nuovo debito da parte degli amici che ci hanno preceduto, ma confermo che le i nuove scadenze legate a debiti fiscali delle pregressi stagioni non hanno creato allarmismi nè inficiano nella maniera più assoluta il programma che il club, con sacrifici personali del sottoscritto e dell’amico socio Carlo Barbagallo, sta portando avanti, risanando anche quelle situazioni facenti parte di un pregresso che non ci appartiene e per il quale, ripetiamo, avremmo indubbiamente gradito anche un appoggio da parte di chi ha gestito quel periodo» recitava la parte più importante del comunicato stampa diramato dalla società casertana al seguito della scoperta di una nuova voce negativa da inserire nel bilancio attuale della Juve e proveniente dal passato. «Purtroppo quasi tutti i giorni ci troviamo a fare i conti con qualcosa che proviene dal passato sia sotto forma di pregresso che di situazioni poco confortanti come quelle con i passati partner della Juve che non hanno voluto ripetere l’esperienza perché scottati da quanto successo in passato» le parole del vice presidente Barbagallo di qualche giorno fa ad una parte della carta stampata. Uno sfogo che ha fatto il giro non solo della città e dell’informazione locale, ma anche nazionale che hanno ripreso sia il comunicato stampa diramato a nome del presidente bianconero, sia le parole di denuncia di quanto stava accadendo e di mancato aiuto, da parte del suo braccio destro. Dichiarazioni quest’ultime che sono state analizzate ancora da parte di Iavazzi che ai microfoni di Goldweb ha esordito affermando: «Lo sfogo di Carlo (il vicepresidente Barbagallo ndr) era diretto specialmente nei confronti di istituzioni non solo politiche ma anche economiche dalle quali non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito a richieste di appuntamenti per discutere di possibilità di partnership con quella che viene definita da tutti come eccellenza del territorio, ma che poi in pochi considerano come tale, come invece ha fatto o sta provando a fare la Provincia».
Questa situazione in qualche modo cambia il vostro obiettivo che vi siete prefissi ad inizio anno sia cestistico che non?
«Assolutamente no. L’obiettivo in campo resta una salvezza tranquilla, ma quello ancora più importante è la tranquillità legata alla società Juvecaserta. Al momento la priorità di ogni cosa e di ogni preoccupazione è rivolta alla parte societaria, specialmente al seguito di quanto accaduto nei giorni scorsi».
Inevitabilmente, però, questa situazione va ad intaccare anche la squadra, specialmente nel caso magari si volesse apporre qualche aggiustamento…
«Ovviamente se fino a qualche settimana fa potevamo anche pensare, nel caso e se lo staff tecnico lo avesse deciso, di apporre qualche modifica alla squadra, ora la situazione è cambiata nella maniera più assoluta. Ora le risorse sono destinato ad altro e quindi a cose più importanti come la tranquillità della società».
A poco meno di due settimane dall’inizio della stagione sono state circa 1400 le tessere sottoscritte in abbonamento e tifosi sempre vigili sulla questione per esempio Hannah e l’asse play-pivot poco convincente in questa prima parte di pre-campionato…
«Partendo dal discorso degli abbonamenti, posso solo dire che 1400 sottoscrizioni non sono poche ma non sono nemmeno tantissime. Di sicuro mi aspettavo qualcosa in più per tutto quello che abbiamo fatto fino a questo momento, ma aspettiamo che inizi il campionato per capire il numero vero di presenti e di chi ci sosterrà anche senza abbonamento. Per quanto riguarda la questione squadra, non mi permetto e mi sogno di dire niente considerando che non sono un tecnico. Non faccio l’allenatore, ma il presidente, quindi queste sono scelte e considerazioni che non toccano a me, anche se il tutto deve essere inserito nel discorso di cambiamenti precedentemente affrontato».