«Sono stanca di lottare contro i mulini a vento. Non si tratta di una richiesta per la serie A o cose del genere, ma dell’utilizzo di una struttura cittadina per svolgimento di attività giovanile e quindi dell’esercizio di una funzione anche sociale per questa città». Tuona così la presidentessa o presumibilmente a breve anche ex presidentessa del Centro Diana Filomena Caliendo nell’aprire il discorso relativo all’utilizzo delle strutture sportive maddalonesi da parte della società che lo scorso anno nella città delle ‘Due Torri’ svolgeva il campionato di A3 femminile (ovviamente il tutto è riferito all’utilizzo della struttura sportiva sita in via De Curtis che negli ultimi anni era divenuta la casa anche del basket in gonnella maddalonese ndr): «Siamo una società che opera sul territorio maddalonese da oltre 10 anni e per la prima volta dopo tanti anni non siamo riusciti a trovare una soluzione adeguata che ci possa permettere di svolgere attività agonistica in città – ha continuato la stessa signora Caliendo -. Anni in cui abbiamo comunque portato in giro per l’Italia il nome di Maddaloni legandolo allo sport e quindi alla pallacanestro. Non certo la situazione in cui avremmo voluto trovarci ad un passo dall’inizio dell’attività giovanile ed in particolare del campionato Under19. Alla base di tutto sembrava esserci un problema di pagamenti pregressi e relativi alla scorsa stagione dove, tra le altre cose, abbiamo anche dovuto sostenere delle spese e pagato dei dazi in termini di allenamenti non svolti in caso di pioggia e legati quindi ai problemi strutturali del campo. Pregressi che noi stessi eravamo pronti a saldare di fronte alla possibilità di non poter scendere in campo nella città di sempre, ma sulla quale ancora non abbiamo avuto riscontro positivo. Io stessa ho avuto modo di parlare con il sindaco per farci contattare per trovare una soluzione, ma ancora non siamo riusciti a risolvere la situazione».