Boys Caserta Academy-Hermes Casagiove è più di una semplice partita per Antonio Di Pippo. In 90 minuti il mediano classe ’88 avvertirà un bel quantitativo di emozioni, nell’affrontare per la prima volta da avversario quella che è stata la sua famiglia per oltre un decennio. Egli gioca da due anni nella Boys Caserta ma è stato per anni la colonna portante della compagine giallorossa di Michele Corsale, club della propria città natale in cui è cresciuto e di cui ha indossato la fascia di capitano per tanto tempo. Riassumendo in poche parole, la sua vita calcistica è divisa tra due dei sodalizi più floridi del panorama calcistico campano, che domani si sfidano alle 15.30 al “Benedetta Ferone” di Casolla nel derby della casertanità.
L’emozione. Quando ormai mancano poche ore all’incontro, il pensiero di Di Pippo si fa insistente in merito a quella che lui considera la sua partita: “Sicuramente non è una partita come le altre. Dopo tanti anni vissuti nell’Hermes, incontro da avversario la squadra della mia città e credo sarà una grande emozione. All’ingresso in campo, non dico che mi tremeranno le gambe, ma di sicuro vivrò delle strane sensazioni nell’affrontare quella casacca che ho vestito non so per quante partite. Sono ben altre le gare in cui ti tremano le gambe (chiaro il riferimento a partite delle maggiori categorie professionistiche), ma mi farà piacere incontrare mister Casaccio e tanti degli atleti con cui ho condiviso tante avventure”.
Le motivazioni. La Boys Caserta Academy è reduce dalla sconfitta per 1-0 di Cellole, ragion per cui c’è tanto bisogno di ritornare a fare punti: “Purtroppo a Cellole abbiamo perso una gara in cui non avremmo meritato di soccombere. Il rammarico misto alla rabbia, per quanto successo sabato scorso, ci spingerà a lottare con il massimo delle forze contro una delle pretendenti al titolo del nostro raggruppamento. Del resto noi dobbiamo salvarci ed abbiamo bisogno dei punti in casa per raggiungere il nostro obiettivo”.
Il presente ed il passato. Messe a confronto Boys Caserta Academy ed Hermes Casagiove, secondo Antonio presentano tante similitudini: “Nel valutare la mia esperienza vissuta fino ad ora in entrambi gli ambienti, noto subito un punto in comune. Sia nella Boys che a Casagiove il calcio è frutto dell’opera di due grandi famiglie, e posso dire con serenità che l’una è il filo conduttore dell’altra. Sono andato via da Casagiove, dopo la fine del primo anno di Promozione, e mi sono accasato a Caserta, nel momento in cui il fiorente vivaio della Boys aveva appena iniziato a cimentarsi anche in prima squadra, dopo oltre quindici anni di soddisfazioni garantite dai massimi risultati del settore giovanile (vedi i tanti talenti sbocciati a Caserta e partiti per i serbatoi di squadre professionistiche, come il fresco esordiente in Serie A Raffaele Pucino)”.
Il ringraziamento. Infine, egli conclude l’intervista con una particolare dedica: “Se la mia carriera è stata sempre costellata da tanti momenti positivi, il merito è dei sereni ambienti di cui ho fatto e faccio tutt’ora parte. Per questo motivo mi preme ringraziare sia Michele e Roberto Corsale dell’Hermes Casagiove che la famiglia Aveta della Boys Caserta Academy”.