“La gioia nasce dal sacrificio, dalle ginocchia sbucciate e dalla forza d’animo che metti in quello che fai. Non ci sono favole, non ci sono eroi o grandi imprese, c’è solo la determinazione di persone semplici che non si arrendono mai. Altre battaglie ci attendono! Forza ragazzi! Avanti così!”. Parole intense, parole di capitano, parole dritte verso il futuro quelle di Alessio Bonavolontà comparse sul proprio status di Facebook dopo la vittoria sulla Puteolana Internapoli, la prima sul campo in campionato per il Gladiator, propiziata proprio da un ottimo calcio d’angolo battuto dal gioiellino nerazzurro. Un mattoncino per costruire un palazzo, ha definito questa vittoria il tecnico di Somma, un piccolo passo verso la quota 40 punti. La fatidica soglia salvezza. Il Gladiator ha battuto per la diciottesima volta nella sua storia la Puteolana, segnando il settantunesimo gol e Bonavolontà, anche alla luce dei problemi fisici che molti suoi compagni stanno patendo, ha voluto incoraggiare tutto l’ambiente in modo da compattare ancora di più i nuovi compagni con la piazza. Peccato per l’espulsione di Fabio Ferrara, causata dal secondo giallo rimediato per l’errore a freddo del neo entrato Di Mase, ma l’importante era vincere, ora Di Somma qualcosa si inventerà, come ha fatto fino adesso. I punti del Gladiator in teoria potrebbero essere 8, alla quarta giornata, ma con la penalizzazione e con il pronunciamento sulla gara col San Cesareo ancora da rendere noto al momento i punti sono 4 reali (il risultato non è stato omologato), ma già così è un mezzo miracolo. Intorno ci sono squadre che scompaiono, vedi il Nardò prossimo alla radiazione se salta un altro match, o che non se la passano bene proprio come la Puteolana, mentre la squadra sammaritana tra le mille e più difficoltà avute fin qui trova ogni volta il modo di mettere sul rettangolo verde un indomito spirito guerriero, con testa, cuore ed anima (non solo gambe) proprio come il suo capitano, Bonavolontà, ha dimostrato con questo sprone ai suoi compagni. Non è il primo messaggio di questo genere ed auguriamo ai baby gladiatori di Di Somma che non sia l’ultimo.