La ventata d’aria fresca arriva sempre dopo un weekend afoso anche se quello che è appena andato via, ha lasciato anche qualche piccolo segno di pioggia e di maltempo in giro per la penisola. Poco a Pezza delle Noci, poco temporale tanto caldo,ma nonostante tutto nella stanza dei bottoni del Palamaggiò si è continuato a lavorare con e senza la presenza di Atripaldi che dovrebbe tornare all’ombra della Reggia nella giornata di domani. Tanto lavoro a ritmo di condizionatori, dunque, per provare a chiudere in fretta ed in furia le ultime due pedine in casa bianconera e pensare al giorno del raduno e delle prime amichevoli con il roster al completo e con il mercato sepolto ed archiviato in un cassetto, che quindi sarebbe dovuto essere aperto solo all’occorrenza durante l’anno. Al momento il cassetto resta aperto cosi come le posizioni ancora da chiudere ed ancora da mettere a posto. Quella più facile e quella con le idee più chiare ad inizio dell’estate, sembrava essere quella dedicata al numero tre e quindi alla questione legata a Zigy Jonusas. Il lituano che lo scorso anno ha avuto una stagione tra tanti bassi e pochi alti è stato più volte messo e tolto dallo scacchiere di coach Molin in base a quanto il marcato sembrava dire e soprattutto alla sue condizioni fisiche. Quest’ultime, infatti, erano state messe in primo piano più e più volte anche dal nuovo giemme Atripaldi quando durante le varie conferenze stampa che si sono succedute nelle sale del Coni, ha sempre parlato di situazione da valutare anche in base alle condizioni di una caviglia che nella passata stagione ha fatto le bizze e che in estate doveva essere oggetto di lavoro, ma anche di cure. Ma nonostante tutto il nome dell’ex Hagen è andato e tornato, prima fuori dal piano tecnico e quindi dallo scacchiere, poi giocatore che poteva essere rivalutato dopo una stagione sfortuna tana pensando che dopo tutto si stava sempre parlando di un giocatore che l’anno immediatamente prima aveva chiuso con il trofeo di miglior ala piccola in Germania. Poi una pausa di riflessione, dopo la quale la Juve sembra aver intrapreso la propria strada quanto meno definitiva. La decisione è stata quella di cercare altrove. Una decisione che ne comporta una altrettanto importante e delicata da parte della società e di Atripaldi nei confronti del giocatore e del suo procuratore. Ovviamente la decisione è relativa all’estinzione o al modo di estinzione di quel contratto che lo legava al club bianconero anche per la prossima annata. Un lavoro certosino e delicato dal quale il risultato dovrà essere quello di due parti egualmente soddisfatte e che sono pronte a stringersi la mano e guardare avanti ognuno per la sua strada. Al momento la stretta di mano sembra ancora un tantino lontana, ma la volontà e di chiudere il rapporto sembra essere il punto focale da ambo le parti. Per un giocatore che va c’è sempre uno che viene. A soddisfare quanto appena detto avrebbe dovuto essere, per rigor di logica, un naturale sostituto del lituano, ed invece. Ed invece ad aggiungersi alla ciurma a disposizione del timoniere Molin, sarà si un esterno, ma un playmaker. Tanto si era parlato nei giorni scorsi della volontà dell’ex spalla di Messina e Trinchieri, di aggiungere un giocatore alle spalle di Hannah che fosse un metronomo puro evitando, dunque, di caricare troppo da questo punto di vista anche Marco Mordente. Un volere che è andato in crescendo di volta in volta, giorno dopo giorno fino ad arrivare all’identikit perfetto, quello di Claudio Tommasini. Ventiduenne e con tanta esperienza alla spalle. Talento scuola Virtus Bologna come Michele Vitale e che nella sua ultima esperienza in Italia è stato uno dei punti fondamentali della cavalcata delle Valchirie della Pms Torino di Pillastrini che ora ha deciso di farne a meno. Un metronomo con grinta e voglia di emergere,ma soprattutto con il vizietto del canestro, cosi come dimostrano i numeri che lo stesso Tommasini ha messo in evidenza in Piemonte a tornando a casa sera dopo sera con un bottino di oltre 10 punti a partita (ai quali ha aggiunto ad allacciata di scarpa anche 1,6 assist di media a dimostrazione che può gestire, ma stare in campo anche insieme ad Hannah nel classico quintetto col doppio playmaker e sfruttare le doti dell’ex Golden State di attaccante e realizzatore senza sprecare troppo fiato nel portare avanti palla e superare il pressing avversario ndr). L’accordo dovrebbe pluriennale al termine del quale il cartellino del giocatore dovrebbe essere tutto in mano alla Juve. Un’operazione che dimostra con in casa bianconera si sta guardando al presente, ma soprattutto al futuro.