E’ stato l’ultimo allenatore a regalare il professionismo alla Casertana. Il rapporto con la città è andato sempre oltre il calcio. Claudio Tobia festeggia in Umbria il ritorno in Seconda Divisione dei rossoblù. Un traguardo finalmente raggiunto dopo anni di sofferenze. “E’ stato fatto un ottimo lavoro – ha dichiarato sulle colonne del Mattino – perché ottenere il visto per la Lega Pro non è impresa facile. Vedere il nome di Caserta per tanto tempo in quarta serie faceva male. Ora è tornata in una categoria che deve essere considerata un nuovo inizio. Nel ’97 vincemmo il campionato rendendoci protagonisti di una impresa non semplice. Finire davanti a tutti non lo è mai. A Caserta mi legano ricordi stupendi: il Pinto sempre pieno, il calore della gente durante tutta la settimana. I cori dei tifosi la domenica. Un entusiasmo che si toccava con mano. L’unico rammarico è non essere mai tornato per guidare il settore giovanile. Mi sarebbe piaciuto perché quei colori mi sono rimasti dentro. Nella vita mai dire mai anche se mi rendo conto che non è facile. Ai tifosi dico di riprendere il cammino interrotto diciassette anni or sono. Anche in D erano numeri, vero, però con la Seconda Divisione sarà un’altra storia. Caserta ha un potenziale di 8000 persone domenicali e quando la società parla di serie B non è utopia. E’ una piazza esigente, vuole tanto, ma ti riesce a dare anche di più. Con Ternana, Avellino e Catanzaro fa parte delle squadre che amo di più”.