Tanti intrighi di mercato per la Juve



Il gm Atripaldi
Il gm Atripaldi

Quarantotto ore infuocate ed attanagliate non solo dall’afa estiva di fine luglio, ma da tutta quella serie di contatti che la Juve dovrà comunque intrattenere durante il weekend che è ufficialmente iniziato oggi. Una serie di contatti infuocati che dovrebbero portare alla scelta delle ultime due pedine mancanti all’interno della sezione americani, all’interno della sezione foreigns players che negli ultimi giorni ha subito una vera e propria esplosione di nomi. Un’esplosione che ha lanciato nel calderone bianconero nomi altisonanti anche se per alcuni di essi rookies per questo campionato, mentre per altri un qualcosa di già visto. Ovviamente l’ultimo caso è quello legato al nome di Jumaine Jones. Un nome che addirittura è uscito dalla conferenza stampa di presentazione della prossima campagna abbonamenti, anche se solo come esempio di giocatore dal punto di vista tecnico, delle qualità sportive, ma anche dell’esperienza da mettere in campo e a disposizione di due giocatori giovani e alla loro prima esperienza in Italia come Chris Roberts e Cameron Moore. Un nome che nemmeno 24 ore dopo la sua pronuncia da parte di Atripaldi, aveva fatto trepidare e palpitare più di un cuore a Pezza delle Noci pensando a quanto sarebbe tornato a fare ‘Thrilla from Camilla’ tra le mura del tempio del basket bianconero, il Palamaggiò, e non solo. Un rumors che da semplice curiosità è divenuto sempre più forte fino ad arrivare ad un contatto anche se in via informale, quelli che per intenderci prevedono classica richiesta di disponibilità  tornare e range economico per questa possibilità. Insomma un sondaggio che stando ai rumors potrebbe anche tramutarsi in qualcosa di diverso nel caso le scelte fatte prima di prender coscienza di questa reale possibilità, erano state fatte ed azioni mosse per provare a renderle realtà. Scelte che sono state effettuate dalla coppia Atripaldi-Molin durante il periodo della Summer League dio Orlando cosi come è avvenuto per Chris Roberts. Con ogni probabilità è stato proprio nel vedere lo stesso Chris Roberts che l’occhio dell’ex dirigente di Biella si è posato anche su colui che certamente non aveva bisogno di essere scoperto per il trascorso spagnolo, ma che rivedi sempre con grande piacere: Tony Gaffney. Il figlio del Massachusetts era, infatti, nella stessa squadra di Roberts ad Orlando provando a convincere gli Utah Jazz che questa era la volta buona per mettere piede in campo nel campionato pro a stelle e strisce. Gli addetti ai lavori della compagine della città dei Mormoni, però, non si è fatta impietosire ed allora ecco che partita dopo partita – cosi come è stato per Roberts – le voci di un suo ritorno in Europa e della sua situazione di free agency, ha preso letteralmente piede tra gli addetti ai lavori. Non deve essere sfuggito niente ad Atripaldi che come un ghepardo felino, gli si è buttato al collo propagandando la sua squadra e la città di Caserta in maniera tale da scalfire una sorta di cenno di apprezzamento che stava per trasformasi in qualcosa di più. Il tutto sarebbe potuto essere concluso, quindi, con gli stessi tempi di Roberts se non fosse stato per l’intromissione all’interno della vicenda dell’Alba Berlino che memori delle prestazioni tedesche del bianco tiratore di UMass con la maglia di Bonn, non si è certo voluto far scappare la possibilità di provarci a soffiare il lungo americano alla Juve. Ovviamente la discriminate che al momento di scrivere sembra aver fatto la differenza è ovviamente quella economica. La Juve però è tenace, non molla, non cede di un centimetro nel suo pressing, ma allo stesso tempo ha provato anche a virare l’angolazione della sua vela mettendo nel mirino altre ‘boe’ da raggiungere. Vento in poppa e via verso Robbie Hummel. Ancora una volta al caratteristica è quella legata ad un americano bianco che ben si completi con le doti di ‘felino’ di Cameron Moore. Un giocatore che possa stare fronte a canestro e sfruttare un alto basso con l’ex talento di UAB per una front line ben assortita da mettere a disposizione di coach Molin. Anche qui il campionario di indicazioni sulla bontà della possibilità di mettersi in mostra in Italia dopo la Spagna, con una maglia di un certo valore anche storico del movimenti cestistico tricolore, è stato lo stesso di quello di Gaffney. A differenza dell’ex Ferro-ZNTU, però, la fila alla porta del lungo nato, cresciuto non solo come persona, ma anche come cestista, in Indiana (nato Valparaiso e cresciuto all’università di Purdue ndr) è molto più lunga ed interessante. Una fila che fa capo a mezza Europa, Italia compresa con il nome di Cantù prenotatosi già qualche tempo addietro. Sembrava cosa impossibile, ma invece, stando agli ultimi rumors, nemmeno in questo caso Caserta ha voluto mollare la presa facilmente ed ancora una volta provando a virare di qualche grado ancora la propria ricerca. Una virata che nel primo pareggio di ieri aveva addirittura portato – salvo poi affievolirsi in fretta ed in furia – alla ricerca delle tracce di Nemaja Aleksandrov ch in Italia c’è già stato in passato vestendo la maglia della Scavolini Pesaro. Un nome che avrebbe non solo fatto pensare ad un piccolo cambio di idee in attesa che dal mondo a stelle e strisce si arrivasse ad una decisione definitiva, ma che avrebbe anche eliminato (sempre che l’idea dichiarata da Atripaldi e riguardante la formula da adottare sia quella del 5+5 con quattro americani ed un europeo ndr) anche la possibilità di un ritorno di fiamma con Jonusas a differenza di quanto era successo nella scorsa settimana. Infine sembra essersi affievolita con la stessa velocità con cui era nata l’idea che rispondeva al nome di Peyton Siva. Un campione Ncaa all’ombra della Reggia avrebbe di sicuro suscitato grande clamore, ma il pedigree dell’ex Cardinals di Louisville e quindi il valore sembra essere uscito nelle ultime ore fuori dalla portata e del range bianconero che ancora una volta proverà ad aspettare per piazzare il colpo definitivo.




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