Se prima il problema era l’agibilità, adesso la questione principale è la proprietà. Da qualsiasi prospettiva si voglia vedere la cosa, lo stadio “San Paolo” ultimamente non ha fatto altro che creare immensi problemi al Napoli il quale, con pazienza e non sempre coadiuvato dall’amministrazione comunale e dal sindaco De Magistris, cerca di risolverli con prontezza e raziocinio. Nonostante ieri infatti, il club sotto l’ombra del Vesuvio abbia ricevuto la totale agibilità da parte del Comune per l’impianto sportivo di Fuorigrotta in attesa delle licenze della Uefa per la Champions League, continua il contenzioso tra il presidente De Laurentiis ed il primo cittadino partenopeo. Il primo infatti, vorrebbe che gli fosse ceduta l’intera proprietà dello storico Stadio per poterlo rinnovare a proprio piacimento creando una cittadella sportiva ad hoc, mentre il secondo senza mezzi termini, gli ha negato anche solo lontanamente questa possibilità, rinnovando la solita bagarre che i due stanno portando avanti ormai da mesi.
IL PIANO B. Ecco quindi l’alternativa, questa volta presentata non come rimpiazzo del “San Paolo” ma come progetto futuro, per realizzare qualcosa di grande dove possa essere apprezzato e portato avanti. Caserta infatti sarebbe l’ideale per la creazione in grande stile non solo di un nuovo stadio ma anche di un’area interamente dedicata allo sport ed al calcio, in una zona totalmente da riqualificare come la periferia di Terra di Lavoro. Tanti vantaggi non solo per il club sotto l’ombra del Vesuvio ma anche per la cittadina stessa, che potrebbe vantare di una grande nuova di turismo, numerose entrate economiche, essendo costantemente sotto i riflettori del calcio mondiale, ereditando qualcosa di importante che possa essere di svolta anche per il proprio territorio. “Il sindaco De Magistris fa il sindaco – ha dichiarato ieri sera De Laurentiis durante il ritiro estivo del Napoli a Dimaro – è ignorante a livello legislativo del calcio. La nuova legge apre alla vendita a cifre simboliche ai club che intendono ristrutturarlo. Gli ho dato tempo fino al 31 luglio e se non me lo vende anticipando la legge ho già pronto il terreno a Caserta che non vede l’ora di ospitarci. Non è vero che è un territorio ostile, ci sono tanti tifosi del Napoli, non è come Salerno ed Avellino che nei nostri confronti hanno sempre avuto un certo astio unicamente sportivo”.