In attesa che la prossima settimana sia la decisiva per domanda di ripescaggio in Lega Pro da parte della Casertana, che già di fatto si sta muovendo sul mercato piazzando i primi colpi con altri in arrivo, la situazione, dopo la riunione della Covisoc di giovedì 11 luglio, appare alquanto incerta. Nella suddetta riunione, è stato accertato che solo 56 società tra Prima e Seconda Divisione sono in regola con l’iscrizione, due le sicure escluse, Andria e Borgo a Buggiano per rinucia. A sorpresa però sono state ammesse al ricorso Campobasso e Treviso, che avevano inviato solo il modulo cartaceo per la domanda di iscrizione, senza i dovuti emolumenti, e tali società hanno tempo per mettersi in regola fino al 18 luglio, mentre sono nove i club che non hanno presentato ancora la fidejussione, e anche per loro c’è tempo fino al 18 luglio. I club in questione sono: Vicenza, Tritium, Nocerina e Pro Patria in Prima Divisione; Rimini, Sambenedettese, Bellaria Igea, Portogruaro e Chieti in Seconda Divisione. La decisione della Covisoc aveva messo i brividi ai tifosi rossoblù, ma stando ai fatti ed anche alle rassicurazioni del ds Pannone, è molto probabile che Campobasso e Treviso non presentino ricorso. In terra molisana, si sta cercando anche attraverso un’azionarato popolare di far iscrivere il Campobasso al campionato di serie D sotto una nuova società, perché quella attuale vanta anche un debito con l’erario di oltre 700mila euro. Discorso quasi simile nella città veneta, dove in tutto il mese di giugno si è tentato in tutti i modi di cedere la società, in modo tale da mantenere il titolo tra i professionisti, ma sembra ormai certo che anche lì si cerchi un’operazione per far ripartire il calcio almeno dalla D. La situazione delle nove società in bilico invece, vede ogni giorno ridurre le speranze di proseguire tra i professionisti la Pro Patria, storica società di Busto Arsizio, in Lombardia, che vanta anche alcuni campionati in serie A durante il ventennio fascista. Il presidente della gloriosa società, Vavassori, ha più volte chiamato in causa possibili acquirenti, imputando loro la mancanza di volontà di continuare a fare calcio e pare ormai certo che senza la dovuta fidejussione, la Pro Patria sarà destinata a scomparire. Discorso quasi simile a Nocera Inferiore, dove la proprietà, secondo fonti molosse, è stanca di investire nel calcio e non vuole più proseguire, nonostante la Nocerina Calcio non abbia debiti e sia in regola con tutti i pagamenti verso i propri atleti. Un’altra piazza che si trova sulla graticola e San Benedetto del Tronto, anche lì si sta cercando un’acquirente, ma finora non sono stati fatti passi in avanti e appare al momento improbabile un ricorso da parte della società marchigiana. Sono col fiato sospeso anche i tifosi di Titium, Chieti e Portogruaro, dove le rispettive proprietà stanno lavorando per trovare i soldi per le fidejussioni, ma finora sembra ancora tutto in alto mare. La situazione sembra volgere al meglio a Vicenza, che tra l’altro è anche attivo sul mercato e ha già deciso la sede del ritiro. In ultimo, Rimini e Bellaria, come già anticipato qualche settimana fa, stanno trovando il modo di unire le forze insieme al Santarcangelo, quindi con tre società professionistiche che si fondono, se ciò dovesse avvenire, si libererebbero altri due posti in Seconda Divisione. E a proposito di fusioni, la Spal potrebbe tornare tra i professionisti al posto della Giacomense, altra squadra della provincia di Ferrara, infatti, la famiglia Colombarini, proprietaria dei grigiorossi, ha acquistato il titolo della Spal e sposterebbe tutta la società, compreso il parco giocatori, a Ferrara, e ciò ha fatto rinunciare la Real Spal alla serie D. Facendo un po’ di conti, pare che, dopo la riunione del 19 luglio prossimo, quando sarà deciso in modo definitivo le squadre iscritte e non, in Lega Pro, almeno una decina di società potrebbero saltare. Adesso, bisogna rimanere pazienti ed aspettare gli eventi.