Il dado è stato tratto ed in un sol boccone la Juve chiude i battenti con la questione del coaching staff, presentando in una sola giornata sia il nuovo timoniere, anche se ormai il nome di Molin era divenuto di uso comune tra le strade della città della Reggia, che il suo braccio destro, nonostante in maniera paradossale dietro la scrivania della presentazione nella sala del Coni, l’ex senese era alla sua sinistra. Un doppio colpo che nel corso di una ventina di minuti – giusto il tempo di dare la parola ai due presenti e di effettuare le rispettive prime dichiarazioni ufficiali e di persona ai media di Terra di Lavoro – è divenuto addirittura quadruplo con l’annuncio per mano e bocca di Atripaldi della chiusura e completamento dello staff tecnico con la ri-firma e rinnovi sia di Sergio Luise che quindi tornerà ad occupare la sua vecchia postazione all’interno dell’ufficio dove per quattro anni ha condiviso il lavoro e le giornate con Max Oldoini, che di Mimmo Papa che dopo qualche incertezza che lo riguardava, ha deciso di restare a ‘casa’ e di continuare il proprio rapporto ed il proprio matrimonio con la società bianconera. Un giovedì ricchissimo di contenuti, quindi, a Pezza delle Noci, con la Juve che ha messo in fila i propri ‘giurati’ in vista del più bello ed affascinante dei concorsi estivi del basket non solo italiano ma europeo: il mercato. Una giuria che vedrà sul trono del presidente, ovviamente, Lele Molin, e su quello di coloro che saranno impegnati a cercare contatti, video e quant’altro il nuovo duo di lavoro Baioni-Luise. Un duo che sfrutterà la conoscenza del territorio casertano e quindi la possibilità di spiegare quali potrebbero essere i punti fondamentali da abbinare al giocatore inteso come persona per un buon inserimento, oltre che conoscenza tecnica dopo tantissimi anni di video e scouting report, di Luise a quella proprio d scout a tempo pieno dell’ultima stagione a Siena, dove Baioni non ha fatto altro che visionare giocatori conosciuti e non, scoutizzarli e metterli alla conoscenza di chi di dovere. Una coppia, dunque, che potrebbe anche far risparmiare la gran parte del tempo a Molin che oltre alle sue di idee potrebbe avere immediatamente delle soluzioni o altre alternative dal suo braccio destro e sinistro. Soluzioni che al momento possono anche aspettare, considerando che da quanto uscito dalla conferenza stampa di giovedì, il primo punto all’ordine del giorno – in attesa anche che Marco Atripaldi torni dalla Summer League la cui fine rappresenta anche un punto fondamentale per gli americani – sono i giocatori da riconfermare, quelli da provare a rimettere sotto contratto e pensare a chi potrà rientrare all’interno dei paletti fissati da Molin e società, per sostituire chi invece ha deciso di partire e lasciare Caserta. Ovviamente si partirà col sentire Maresca, Michelori e Jelovac. Per i primi due non dovrebbero esservi particolari problemi, dal momento che oltre il contratto più volte c’è stata la chiara volontà delle parti di voler continuare. Logico che questa volontà dimostrata a fine stagione scorsa, dovrà essere confermata e ribadita al 100% e senza riserve anche ora che c’è uno staff tecnico ed un0’idea di Juve da campo. Un tantino più complicata, invece la questione legata a Stevan Jelovac. Il serbo ha richieste importanti in giro per l’Europa, Caserta vorrebbe tenerlo per puntare su di lui anche nella prossima stagione e quindi il braccio di ferro è appena iniziato. Dulcis in fundo la questione Mordente. Il ruolo da leader dentro e fuori dal campo della passata stagione dell’ex Treviso e Milano non è passato inosservato agli occhi di Molin che vorrebbe usufruirne ancora. A sua volta Mordente vorrebbe restare ed allora in queste settimane, bisognerà capire se le parti potranno incontrarsi a Teano cosi come fecero Garibaldi e Vittorio Emanuele. Iniziate, ma non intensificate, invece, le trattative con Linton Johnson che lo stesso Atripaldi ha definito un giocatore interessante anche se al momento fuori mercato. Dulcis in fundo e mercato a parte, una questione molto importante è stata trattata nella stessa conferenza stampa e toccata da Iavazzi e Barbagallo: settore giovanile e casertanità. «Con la rivoluzione della società – ha affermato il presidente giovedì – abbiamo dato modo di far capire che abbiamo voltato pagina, ma senza dimenticare il passato, anzi. La dimostrazione è l’idea di un progetto e di avere al nostro fianco un simbolo di Caserta e la Juve come Nando Gentile, all’interno del nostro piano di rinascita giovanile». Dal canto suo il proprietario del 10% della Juve, Barbagallo, ha cosi confermato: «Dobbiamo puntare sul territorio e sull’appartenenza alla Città di Caserta. Per questo motivo stiamo creando un progetto di marketing in cui vorremmo puntare sull’eccellenza della Juve come uno dei motivi di promozione della città di Caserta non solo dal punto di vista cestistico, ma anche dal punto di vista sociale. Per fare questo, però, crediamo che il tutto debba anche partire dal basso e da quel progetto di settore giovanile sul quale lavoreremo di sicuro e sul quale vorremmo appunto basare il nostro concetto di casertanità.