L’Hermes Casagiove presenterà domanda di ripescaggio per raggiungere l’Eccellenza. La società del presidente Michele Corsale sta ultimando l’incartamento ed a breve lo consegnerà presso gli uffici del comitato campano della FIGC, presieduto da Vincenzo Pastore. Grazie agli ottimi risultati conseguiti in queste due ultime stagioni dalla prima squadra di Enzo Casaccio (un doppio 4° posto nei gironi C ed A di Promozione), alle enormi soddisfazioni delle compagini del settore giovanile (ciliegina sulla torta è stata la qualificazione della juniores di Gino Esposito ai play-off regionali) ed al comportamento esemplare di ogni tesserato dell’Hermes di qualsiasi ambito e categoria, il club giallorosso gode delle credenziali sportivo-disciplinari per essere reclutata dal comitato nel novero delle società con possibilità di ripescaggio. Il ruolo di mera nota dolente, che potrebbe vanificare un’eventuale ammissione della proposta casagiovese, spetta al campo sportivo “Comunale” di Casagiove, le cui condizioni strutturali sono pessime e non permettono al club di spiccare il volo verso i palcoscenici più importanti del calcio dilettantistico campano. Ma come già anticipato dal direttore sportivo Roberto Corsale in precedenza, l’impianto fatiscente ed obsoleto di Piazza d’Armi non può rovinare quanto di buono sta facendo il sodalizio del comune situato a due passi dalla maestosa Reggia di Caserta. Lo stesso Corsale, uno dei principali dirigenti casagiovesi ha ammesso che, qualora dovesse essere accettata la domanda di ripescaggio in Eccellenza, la squadra andrebbe a giocare le proprie partite interne presso un’altra struttura. Il “Comunale” di Casagiove rimarrà nelle vesti di quartier generale del settore giovanile, curato amabilmente da Michele Corsale da tanti anni, e campo d’allenamento della prima squadra. Tutto ciò in attesa che l’amministrazione comunale di Casagiove guidata dal sindaco Elpidio Russo inizi ad attivarsi in merito ad una futura ristrutturazione dell’impianto di Piazza d’Armi, uno dei pochi centri sportivi nel paese che un tempo era denominato come Casanova e Coccagna dove bambini e ragazzi possono divertirsi all’insegna dello sport ed in totale libertà. “La speranza è l’ultima a morire”: semplifica il proverbio, ma l’auspicio che i vertici comunale tendano una mano alla società giallorossa è sempre più vano. Ed intanto lo sport made in Casagiove ne risente ed è costretto a dover osservare la fuga dei figli della propria città verso i comuni limitrofi che dispongono di strutture all’avanguardia e, soprattutto, di una migliore politica amministrativa in tema di attività sportive.