Se l’andamento ‘migratorio’ verificatosi nelle ultime settimane di giugno all’ombra della Reggia fosse, stato un andamento economico nel quale le uscite avevano di gran lunga superatole entrate, la situazione poteva anche essere considerata da allarme rosso. Fortunatamente, però, il tutto è collegato ad un gioco che presto o tardi che sarà verrà interamente messo a posto da nuovi elementi, da nuove entrate che andranno a bilanciare chi ha lasciato per diversi motivi la città della Reggia vanvitelliana dopo tanto o poco tempo che sia. Dopo l’addio di Pino Sacripanti che ha lasciato la Juve e Caserta dopo quattro anni intensissimi e ricchi di soddisfazioni, il sodalizio di Terra di Lavoro per accettare di tornare a casa in brianza, a prendere la stessa decisioni – anche se manca ancora il crisma dell’ufficialità da parte della Juve stessa o della società dove probabilmente continueranno a regalare i propri servigi – sono stati Max Oldoini e Stefano Gentile. Due decisioni diverse che però potrebbero anche avere un destino comune stando principalmente ai rumors di radio mercato. Per quanto riguarda il figlio di Nando, c’era ancora un legame con la Juve dal punto di vista contrattuale, ma con l’unica possibilità da parte del giocatore di uscire dal contratto con il club bianconero al termine della prima stagione. Ovvia clausola che in genere viene utilizzata in caso di offerte di alto livello e dopo una stagione da grande protagonista. Ed il primogenito di casa Gentile ha messo in scena prima l’una e poi l’altra. Prima una stagione da grande protagonista con successi arrivati grazie e soprattutto alle sue triple e alle sue giocate come per esempio il derby con Avellino e quello della rivalità storica in campo con Cantù. La stessa Cantù che sembra volersi vendicare del doppio smacco subito in campionato, considerando che il conto degli scontri diretti tra le due formazioni della scorsa stagione parla di 0-2 tutto a favore dei bianconeri. Una vendetta che prima ha riportato in casa uno degli artefici tattici di quelle due vittorie, Pino Sacripanti, e poi stando alle voci di corridoio anche lo stesso Gentile dopo quelle che danno molto vicino all’addio di Mazzarino dal club della brianza dove è una vera e propria istituzione. Il club della presidentessa Cremascoli e di Pino Sacripanti, però, potrebbe essere non il solo a lusingare lo stesso Gentile, che potrebbe addirittura essere attirato come i pescatori dal canto delle sirene, dalla voce dell’Olimpia Milano e magari del fratello Alessandro dove potrebbe coronare il sogno di una vita. Ma il tutto è solo basket estate. Un tutto che potrebbe concretizzarsi nel giro di qualche settimana, ma che al momento lascia solo ed esclusivamente una certezza: la clausola è stata esercitata e la Juve dovrà cancellare il suo nome dallo spot di playmaker titolare e di uomo simbolo della nuova squadra cosi come aveva avuto modo di affermare lo stesso Atripaldi nella sua conferenza stampa di presentazione. Atripaldi che avrà un bel da fare, considerando che ufficialmente da questo pomeriggio dovrà anche mettere sotto contratto un vice allenatore, dal momento che cosi come Sacripanti e come sembra Gentile anche il coach arrivato nell’anno della promozione in LegaA, abbraccerà Cantù per tornare ad essere il fedele scudiero dell’amico di tante battaglie a Caserta ed in nazionale. L’ufficialità della notizia dovrebbe arrivare oggi stesso, allungando la lista dei ruolo da ricoprire nell’agenda di Atripaldi. Un’agenda che al momento vede il nome di Djordjevic sempre in pole position per quanto riguarda lo spot più importante in questo momento: quello di capo allenatore. L’ex Milano e Treviso parrebbe aver conquistato le grazie della proprietà sia per il carisma che potrebbe regalare in campo come ‘direttore d’orchestra’ che per la sua gloriosa carriera e quindi esperienza del basket non solo italiano, ma anche straniero. A tallonare Djordjevic, però, c’è sempre il nome di Pancotto. Avellino è sempre più intenzionata a fare un sacrificio economico non indifferente nel pagare gran parte (si parla della metà o più della metà) dell’ingaggio che avrebbe dovuto corrispondere al coach della miracolosa salvezza per spingerlo ad accettare la restante parte pagata da Caserta e mettere, quindi, sotto contratto finalmente Vitucci. Un’operazione che però sembra incontrare qualche intoppo di troppo, specialmente considerata la volontà delle parti di volerne parlare seriamente. Tramontate definitivamente Dell’Agnello, Calvani e Dell’Agnello, restano in lizza, anche se molto indietro nella griglia di partenza rispetto ai due citati in precedenza, i vari Griccioli, Capobianco, Molin che potrebbe fare il viaggio inverso sia come capo che come vice, magari di Djordjevic cosi come ha fatto con Trinchieri dando esperienza e qualità allo staff tecnico, o Zare Markovski che a Pesaro, cosi come Pancotto ad Avellino, è stato scaricato per far spazio a Dell’Agnello, altro nome che era pienamente sul taccuino di Atripaldi e che invece ha dovuto cancellare dopo poco tempo. Insomma il tutto non è ancora chiarissimo, considerato che la scelta finale dovrà per forza di cosa arrivar entro la fine di questa settimana e non in solitaria. Entro sabato, infatti, devono arrivare contemporaneamente la scelta del coach che del vice per poter poi lavorare sul roster e sulle possibilità di trattenere i pochi restanti come Maresca, Michelori e Jelovac e magari parlare di e con Mordente.