La notizia sportiva che tiene banco in città, ormai da diversi giorni è senza dubbio quella dell’arrivo all’ombra della Reggia di colui che sarà il nuovo General Manager della Juvecaserta, ovvero Marco Atripaldi. Dal suo nome riparte un’avventura che tutti sperano possa rivelarsi felice ed avvincente. Seppur non si navighi nell’oro (sul budget ancora in pochi ardiscono a sbilanciarsi) in casa bianconera c’è tanta voglia di ripartire, dopo lo scampato pericolo di una nuova scomparsa della società. Si ricomincia dunque da un uomo di sicuro affidamento, del quale non deve preoccupare l’ultima annata, culminata con la retrocessione della sua amata Pallacanestro Biella. Il nome di Atripaldi è legato a doppio filo a quello della compagine piemontese, essendo stato uno degli artefici della scalata dalle categorie minori sino alla massima serie. Come sottolineato di recente dallo stesso presidente biellese Massimo Angelico, Atripaldi è stata una pedina fondamentale della società sin dalla sua fondazione, contribuendo in maniera essenziale alla sopravvivenza del sodalizio. Sotto la guida di Atripaldi, peraltro, Biella si è accomodata anche nel nuovo palazzetto, moderno, funzionale ed all’avanguardia. Non c’è rancore in Piemonte per la sua partenza, solo tanta riconoscenza a chi, partendo dalla serie C2, ha trasformato una piccola squadra di provincia in una realtà meritevole di vivere all’interno dell’elite del basket nazionale. I vent’anni passati a dirigere il sodalizio biancoblu sono stati costellati di grandi successi, promozioni su promozioni che hanno determinato una scalata impressionante che ha davvero pochi precedenti. Resta la macchia della recente retrocessione, unico neo del nuovo direttore bianconero in una carriera brillante. Tuttavia il risultato tecnico negativo è stato ben presto attutito dal raggiungimento di un traguardo divenuto improvvisamente complicato: l’iscrizione di Biella al prossimo campionato di Legadue. Ottenuto tale risultato per Atripaldi si apre ora un’altra sfida, particolarissima. Già, perché quando leghi il tuo nome a quello di una città e di una squadra per vent’anni, diventi sicuro di te stesso, capisci ed anticipi le reazioni della gente, dei componenti della società, intuisci prima tante sfumature. Adesso cambia tutto: Caserta è una piazza ben diversa da quella biellesa. Atripaldi avrà a che fare con una città che vive di basket ad alti livelli da ben più tempo, che pretende di essere all’altezza della propria fama e che vede nella palla a spicchi, tra l’altro, una fonte di riscatto sociale. Non possiamo che fargli i più sinceri in bocca al lupo, convinti che possa essere l’uomo giusto nel posto giusto al momento giusto.
Pio Carfora