Il Parma ha risolto a proprio favore la comproprietà di Francesco Finocchio. Il centrocampista, nato a Caserta il 30 aprile del 1992, torna ad essere un calciatore della società parmense, dopo che la scorsa estate erano state poste le basi per una comproprietà con il Bologna. Comproprietà che ha avuto la propria risoluzione tre giorni fa, grazie all’intervento del direttore sportivo gialloblù Pietro Leonardi il quale ha preferito tenersi stretto il trequartista dopo la convincente stagione disputata quest’anno. Egli, infatti, ha collezionato 27 presenze e 4 goal con la FeralpiSalò, club bresciano che si è salvato senza particolari patemi nel Girone A di Prima Divisione della Lega Pro. Torna così di assoluta proprietà del Parma il talento che, all’età di quindici anni, lasciò la terra natia insieme all’intera famiglia per coltivare il sogno di diventare un calciatore (una scelta intelligente, quella dei suoi familiari, che lo hanno seguito, pur di permettergli di affrontare la nuova esperienza con la massima tranquillità).
Le sue origini. Casertano di nascita ma residente a Casagiove nel primo arco di vita, egli deve la sua pelle mulatta alle origini brasiliane della madre, esattamente di Rio de Janeiro. E proprio con l’Hermes Casagiove del presidente Michele Corsale egli ha svolto la trafila delle prime categorie del settore giovanile (dai primi calci agli esordienti), prima di passare alla Virtus San Nicola di Giovanni Desiato dove il ragazzo è stato visionato da diversi club professionistici che avevano intuito la bontà dei suoi mezzi tecnici made in Brazil. Tra tanti fu il Parma ad accaparrarsi il gioiellino italo-brasiliano che si mette in mostra per le sue qualità in maglia gialloblù sia negli Allievi Nazionali che nella Primavera: ciò gli permette di essere convocato con frequenza nelle nazionali giovanili Under 17 ed Under 19. Durante la scorsa stagione viene mandato in prestito presso una nobile decaduta del calcio italiano come la Cremonese, con l’intento di farsi le ossa all’età di 19 anni nel Girone A della Prima Divisione (la vecchia Serie C1). Purtroppo l’avventura lombarda dura giusto il tempo di quattro mesi ed un solo gettone di presenza in campionato, così Francesco decide di tornare al Parma che lo rimanda in prestito al Fondi nel Girone B della Seconda Divisione (6 presenze per un massimo di 231 minuti giocati).
Il riscatto dopo la delusione. Le delusioni dell’annata scorsa corrispondono ad una fase di sviluppo emotivo abbastanza forte, utile a partire nel verso giusto nell’esperienza con il FeralpiSalò. A certificare la sua crescita motivazionale è la doppietta siglata il 23 settembre 2012 ai danni della Reggiana (sette giorni del suo ventesimo compleanno). Francesco viene chiamato in causa dal tecnico Gian Marco Remondina a sovvertire le sorti dell’incontro al 52° e realizza due goal che rimontano il vantaggio reggiano di Ardizzone, tra l’81° ed il 90°. Coincidenza vuole che il trequartista casagiovese (all’occorrenza in vesta anche di mediano) concretizzi le sue prime reti da professionista nel catino locale del “Lino Turina” di Salò, proprio contro la società della sua Reggio Emilia, città in cui si è trasferito con i genitori per inseguire il sogno di diventare un professionista ad alti livelli (le altre due reti sono state siglate contro Albinoleffe e Sud Tirol). E Francesco Finocchio non deve lasciarsi sfuggire l’ennesima opportunità concessagli dal Parma, se ha realmente intenzione di realizzare il suo obiettivo.