Niente da fare; restano ancora vacanti le due poltrone principali nei piani alti dell’impianto di Pezza delle Noci e poste immediatamente dopo quella che da qualche mese, ormai, porta il nome di Lello Iavazzi come sinonimo della targhetta con su impresso il nome di Lello Iavazzi. Doveva arrivare alla scadenza della giornata di ieri la risposta definitiva da parte del diretto interessato ad una delle due poltrone e alla quale è legata a doppio filo anche l’altra. Ovviamente si sta parlando del general manager e della scelta definitiva di Marco Atripaldi. Il giemme ed amministratore delegato dell’Angelico Biella, infatti, doveva presentare sulla scrivania del nuovo patron della Juve il proprio plico sigillato con la risposta definitiva. Purtroppo lo stesso presidente bianconero non ha potuto scartare il plico in questione perché non ancora giunto a destinazione. Un ritardo che ancora una volta trova diverse radici a seconda della frequenza che si preferisce ascoltare quando si accende il ‘vecchio’ radiolone di basket mercato. La prima ovviamente è l’angolazione e la frequenza di chi vorrebbe ancora non smussato qualche angolo di troppo all’interno dell’accordo tra le parti e quindi tra lo stesso Atripaldi e la Juvecaserta. Nulla di grave, si legge dalle stesse frequenze, ma il tutto necessità un po’ di tempo in più rispetto a quanto era stato precedentemente previsto. Un allungamento della ‘timeline’ che sarebbe quindi stata portata fino a mercoledì prossimo quando finalmente il destino dovrebbe essere portato a compimento e a conoscenza della Juve. Girando la manopola del radiolone di cui sopra e passando ad una frequenza diversa e diretta principalmente verso il Sud Italia, anzi verso le isole, la conformazione della storia assume una visione completamente differente. Il tentennamento, infatti, sembrerebbe essere stato determinato dall’intromissione all’interno della trattativa con la Juve della Barcellona di Perdichizzi che è appunto alla ricerca di un professionista della materia da affiancare proprio al coach ex Capo d’Orlando per provare a regalare al pubblico barcellonese il sogno e la gioia infinita della promozione in LegaA. Una intromissione seria che ha portato le parti ad incontrarsi a Bologna e quindi non lontano da quella che è l’annuale kermesse imolese della Summer League (la stessa a cui ha preso parte anche l’ex bianconero Luigi Sergio ndr). Una intromissione che ha fatto titubare lo stesso Atripaldi che ha dovuto mettere sulla bilancia della decisione le due proposte, le due possibilità eliminando a priori la categoria di appartenenza, dal moment o che se tutto fosse stato basato sul gradino del podio dei campionati tricolori, il raffronto tra le offerte non doveva nemmeno iniziare. Di solito quando c’è un contendere di una stessa cosa da parte di due soggetti, volente o nolente, arriva sempre il terzo incomodo a rompere le uova nel paniere dell’una e dell’altra parte. Un terzo incomodo che nel caso di specie ad onor del vero c’era già anche prima degli altri due. Ed allora senza troppi giri di parole il passaggio alla terza frequenza è ovviamente legata ai canali piemontesi con particolare attenzione a quelli biellesi. Il livello di decibel proveniente da quella zona, infatti, sembrerebbero aumentare a dismisura nel classico gioco della parti. L’interessamento ed i colloqui e contatti di Atripaldi (che per la precisione oltre ad essere general manager è anche amministratore delegato della stessa ndr), hanno fatto suonare più di un campanello di allarme in seno alla dirigenza piemontese. Una dirigenza che ovviamente nell’anno del rilancio dopo l’amara retrocessione nello scorso campionato, non vorrebbe certo privarsi di un oggetto pregiato sia come dirigente che come parte della società. Ed allora come recita un vecchio detto: il primo amor non si scorda mai, le quotazioni di una partenza di Marco Atripaldi dalla stessa Angelico, sono letteralmente in ribasso. Motivo, quest’ultimo, per cui nel quartier generale di Pezza delle Noci, si continua a sondare il terreno e vagliare l’idea di un sostituto che abbiamo più o meno le stesse caratteristiche. L’oscillazione, però, riguarderebbe solo ed esclusivamente gli anni di esperienza nell’esercizio delle funzioni di General Manager. Ecco la differenza tra le due ipotesi di sostituti che portano il nome di Mario Ghiacci e quello di Peppe Liguori, divisi da oggettive stagioni trascorse dietro diverse scrivania come dirigente di una società professionistica. Insomma un valzer che a questo punto dovrebbe suonare le sue ultime note domani con il vincitore a centro pista a salutare il pubblico mano nella mano con il club della città della Reggia vanvitelliana. Lo stesso vincitore al quale saranno consegnati gli incartamenti all’iscrizione della nuova gara dalla quale dovrà, a sua volta, uscire a braccetto con un vincitore. L’addio di Sacripanti ha lanciato già il disco e le prime note, cosi come l’addio di Vitucci a Varese e pronto ad accettare l’offerta avellinese che quindi parrebbe essere in procinto di dire addio all’eroe della Salvezza, Pancotto, con l’ex Barcellona più volte accostato proprio al sodalizio di patron Iavazzi. Accanto allo stesso Pancotto, però, continua ad essere forte l’idea di voler portare, anzi riportare a Caserta Sandro Dell’Agnello nonostante i tentativi di Pesaro e Costa di soffiarlo alla città con cui condivide il tricolore da giocatore. Molto più legata alla presenza di Atripaldi come gm, l’idea di Ramagli, mentre resta legata alla voglia di una soluzione interna e non eccessivamente dispendiosa – in pieno stile Roma che al momento si sta giocando le finali scudetto – legata al nome di Max Oldoini. Alle loro spalle una serie di petali di una stessa margherita che verrà valutata petalo per petalo, appunto, solo ed esclusivamente dopo la scelta del giemme, cosi come più volte ha dichiarato in passato ed anche su queste stesse pagine il presidente della Juve Lello Iavazzi.