Nella nostra carrellata sui singoli protagonisti della stagione della Juve appena conclusa, un posto speciale lo merita sicuramente Giuliano Maresca, giocatore assolutamente prezioso, come d’altronde lo sono stati un po’ tutti gli italiani che hanno operato alla corte di coach Pino Sacripanti nel corso dell’ultimo campionato. All’interno di una formazione completamente rivoluzionata durante l’estate, Maresca era praticamente il veterano, avendo giocato già nel 2011-2012 con addosso la canotta bianconera. Arrivato all’ombra della Reggia in punta di piedi, ma con tanta professionalità e determinazione da vendere, l’ex Montegranaro ha subito fatto sua la filosofia casertana, mostrandosi attaccato ai colori ed ai tifosi, quelli veri. Da uno come lui non ti aspetti che arrivino valanghe di punti e così è stato in questa stagione: in 24 minuti di utilizzo ad incontro, Maresca ha messo a segno la media di 5,8 punti a serata con delle percentuali non proprio scintillanti, ovvero 28,6% da oltre l’arco dei sei metri e settantacinque, 36,6% all’interno dello stesso, 86,1% dalla lunetta. 1,8 i rimbalzi catturati in media ad allacciata di scarpe dall’esterno bianconero che ha anche recuperato 0,9 palloni a gara, perdendone 1,3, il tutto per una valutazione di Lega in media pari ad 1,9. Non sono numeri che stupiscono, ovviamente, ma come detto sopra Maresca non è il giocatore cui dare l’ultimo pallone e cui affidare le sorti offensive della squadra. Gregari come lui però servono e come, soprattutto in una Lega come quella italiana che nel corso degli anni, complice la crisi economica e gli sfarzi di epoche ormai passate, ha dovuto fare i conti con un forte ridimensionamento tecnico. Oltre alla qualità, dunque, c’è sempre più bisogno di mettere sul parquet grinta, cattiveria, furbizia ed esperienza, doti che al quasi trentaduenne Giuliano Maresca non sembrano difettare. Il picco stagionale del numero 7 in casacca bianconera, dal punto di vista della prestazione individuale, lo abbiamo potuto registrare a novembre contro la Scavolini Banca Marche Pesaro, quando sono arrivati per lui 17 punti (il massimo in carriera lo aveva raggiunto contro la sua ex Montegranaro nella prima stagione casertana, infilando 24 punti). La valutazione più alta però Maresca l’ha fatta registrare non in occasione della sfida di Pesaro, bensì in casa contro la Trenkwalder Reggio Emilia, quando le sue segnature a referto sono state 15, ma la valutazione ha raggiunto quota 17. Per la cronaca (ma i tifosi più attenti lo ricorderanno) nella sfida disputata a maggio contro gli emiliani non bastarono le ottime prove di Maresca e Mordente per portare a casa il successo, visto che Bell e compagnia ebbero la meglio per 77-80. Insomma, il buon Giuliano può archiviare la sua ultima annata in bianconero come una di quelle in cui l’obiettivo è stato raggiunto, aggiungendo un nuovo tassello al mosaico di una carriera costellata di importanti traguardi a cavallo tra la LegaA e la Legadue.
Pio Carfora