Partita dal doppio valore per le due compagini impegnate in gara-due della finalissima promozione, perché mentre Maddaloni poteva chiudere il conto, Taranto era costretto a vincere per impattare sull’1-1 e allungare la serie alla decisiva gara-tre. Tra l’altro, il palcoscenico del Pala Mazzola era davvero un bel vedere per il pubblico che ha riempito le tribune, la cornice di colori e cori, il prestigio dei gonfaloni degli scudetti e coppe seppur conquistati dalla Taranto al femminile.
CRONACA: Coach Massimo Massaro inizia con i soliti Desiato, Ferrante, Chiavazzo, Piscitelli e Rusciano; il Taranto schiera Giuffrè, Sarli, Fanelli, Leoncavallo e Valentini. L’equilibrio è palpabile sin dalle primissime battute, anche e soprattutto perché di fronte ci sono due signore squadre. I padroni di casa, proprio come successo in gara-uno, trova i primi punti nell’area pitturata grazie alla vena realizzativa dei propri lunghi. Il Maddaloni, dal canto suo, effettua un produttivo giro palla che permette di stare sul 10-10 al 5’, in cui a fare maggiormente male alla retroguardia tarantina è l’inviperito Francesco Chiavazzo, che dopo aver subito un colpo al ginocchio fasciato inciterà dalla panchina i propri compagni per tutto il secondo tempo. Troppi i rimbalzi offensivi concessi ai locali (5 degli 8 nei primi 10’), che grazie alle seconde opportunità tenta un primo mini allungo (21-16 all’8’). I viandanti reagiscono con grinta, con Luciano Rusciano che da vero martello pneumatico perfora l’area dei tre secondi avversaria, e addirittura ad inizio secondo quarto manda a segno la tripla del sorpasso (21-22). Il Maddaloni in pratica fa tutto da sé, perché mentre in attacco è un po’ pasticcione, concedendo più d’un recupero agli ionici, in difesa serra i ranghi e non concede nulla agli avversari, se non se lo sudano fino all’ultima goccia del proprio sudore. Sale in cattedra capitan Nino Garofalo, che si traveste da vero e proprio giustiziere dei padroni di casa propiziando il 27-33, frutto del 2-8 di parziale, al 16’. La pressione inesorabilmente inizia a salire, ma mentre i biancoblu sembrano mantenere saldi i nervi, il Taranto cerca di rischiararsi le idee con il minuto sospensivo. Grazie comunque ad un parziale di 12-21 nei secondi dieci giri di lancette, il Maddaloni chiude il primo tempo in vantaggio sul 33-40.
Al rientro dagli spogliatoi il gioco è pressoché bloccato, gli errori si sommano da ambo le parti, e sembra quasi che la palla inizi già a pesare come un macigno. Lo spettacolo offerto nei primi 20’ man mano si esaurisce ed inevitabilmente la partita sale di colpi, nel vero senso della parola. Eppure in questa fase di stallo del match, gli ionici sono bravi a piazzare un break che gli permette di rientrare al 24’ sul 41-44. Il gioco inizia ad essere spezzettato dai tanti fischi arbitrali, e mentre la pressione arriva alle stelle, Giuseppe Luongo fa ferro e fuoco sotto le plance lottando su tutti i palloni avendo il più delle volte ragione. Il vantaggio ospite raggiunge per la prima volta la doppia cifra, e poi il massimo sul più 16 (48-64) proprio grazie ad un canestro del lungo maddalonese sulla sirena della terza frazione, che fissa il break sul 2-15. L’ultimo periodo segue la falsariga dei minuti precedenti, e non è un caso che i calatini possano contare, al 35’, su di un vantaggio ancora rassicurante (55-71) grazie ad alcuni piazzati di Giuseppe Piscitelli. Da quel momento in poi il Taranto, ormai alle corde, cerca di buttare il cuore oltre l’ostacolo affidandosi al tiro pesante, fin lì non proprio eccezionale. E invece, con un eloquente 11-0 di parziale i tarantini si riportano a cinque lunghezze di distanza, facendo riscaldare il Pala Mazzola. Il pallone scotta e i locali sono ormai lanciati alla rimonta, arrivando fino al meno 1 (71-72) a circa due minuti dalla fine. È qui che però si esaltano Salvatore Desiato, che buca la difesa ionica come un coltello col budino, e Davide Ferrante, che punisce al tiro quando gli viene concesso il minimo spazio libero. Entrambi i giocatori, costanti per tutto l’arco dei 40’ di gioco, si caricano i compagni in spalla e mettono in ghiaccio il risultato. La festa può partire perché la Cover Maddaloni c’entra la promozione in Divisione Nazionale B.
POST-PARTITA: Obiettivo promozione c’entrato per la franchigia maddalonese, che compie così il doppio salto dopo quella centrata un anno fa dalla C Regionale alla DNC. Una vittoria davvero di prestigiose quella di cui sono stati protagonisti i biancoblu, che in questi play-off ancora non erano riusciti a chiudere una pratica sul 2-0, dopo aver affrontato Trani e Venafro. Questo risultato è arrivato, forse, nel momento più opportuno, in un match in cui la compagine calatina ha dimostrato una personalità davvero da grande squadra.
Cus Jonico Taranto- Cover Maddaloni 73- 80
Taranto: Greco, Leoncavallo 18, Fanelli 13, Moliterni 5, Giuffrè 6, Valentini 6, Salerno 3, Sarli 22, Appeso n.e., Prisciano n.e., All. Leale, Ass. All. Voltasio.
Maddaloni: Piscitelli 4, Lombardi n.e., Desiato 18, Luongo 6, Salanti n.e., Garofalo 8, Rusciano 20, Chiavazzo 6, D’Isep, Ferrante 18, All. Massaro, Ass. All. Ricciardi.
Parziali: 21- 19, 12- 21, 15- 24, 25- 16.
Arbitri: Aydin Azami di Bologna (BO) e Matteo Bergami di San Pietro in Casale (BO).
Note: 1700 spettatori circa di cui 50 ospiti. Falli tecnici a Leoncavallo (25’) e coach Leale (28’). Fallo antisportivo a Fanelli (32’)