“Il primo traguardo è quello di recarmi dal 6 all’8 settembre di quest’anno a Springfield in Massachusetts per la mia cerimonia di ingresso nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame, che ha sede nella città dell’inventore del gioco del basket; il secondo fra tre anni nel 2016 è quello di essere presente a Rio de Janeiro ai primi Giochi Olimpici assegnati nella storia al Sudamerica. Per arrivare in forma a questi due appuntamenti storici per la mia vita di sportivo sto combattendo una dura battaglia e sono determinato a vincerla”. Un Oscar Schmidt, determinato e fiducioso nel futuro, ha garantito l’altro giorno ad un folto gruppo di giornalisti brasiliani riuniti a bordo della piscina della sua in Santana do Parnaiba, il quartiere di San Paolo dove vive, che non mancherà ai due momenti da tempo attesi. Le ultime informazioni sull’ex cestista della Juve le ha racolte il delegato Coni di Caserta Michele De Simone, amico personale di Oscar oltre che autore della sua biografia, direttamente dal campione e attrabverso il delegato Coni per il Brasile Alfredo Apicella, da qualche giorno in Italia. “Molta gente – ha detto Oscar durante la affolata conferenza stampa- viene colpita dal cancro e non ce la fa, ma io vincerò lottando in tutti i modi possibili. Sto prendendo tanti medicinali e in questo momento devo affrontare trenta applicazioni di radioterapia per sconfiggere il mio tumore, piccolo ma malvagio. Non lascerò che devasti la mia persona, non mi abbatterò, non piango ma combatto la malattia”. “Ne ho anche parlato mercoledì 28 maggio nell’ultimo corso motivazionale dove sono stato relatore a conferma che nella mia vita al momento non c’è nessuna differenza -ha proseguito-. Mi domando però come mi è capitato questo male: non ho mai fumato né bevuto alcoolici e neppure assunto droghe o altre stranezze; ho avuto una sola moglie e il mio obiettivo di vita era ed è quello di toccare i 90 anni pieni di intensità e cose positive”. Il primo traguardo per Oscar é a Springfield in Massachusetts dove è atteso da un grande evento, l’ingresso cioè nella mitica Hall of Fame statunitense, che onora i più rappresentativi cestisti, i migliori allenatori, gli arbitri ed i personaggi che hanno dato un contributo fondamentale al miglioramento e all’affermazione di questo sport. Con sede a Springfield, la città statunitense nella quale – grazie proprio a James Naismith – nacque la pallacanestro, il Naismith Memorial Basketball Hall of Fame è un vero e proprio museo dedicato alle più importanti personalità della storia della pallacanestro mondiale, ricco di notizie, curiosità e cimeli e luogo di pellegrinaggio per gli appassionati. L’inclusione nella Hall of Fame è molto selettiva e avviene almeno cinque anni dopo il ritiro dello sportivo. Oscar è il terzo cestista brasiliano di tutti i tempi ad essere ammesso nel prestigioso consesso di cui fanno già parte la giocatrice Hortencia (dal 2005) e il mitico Ubiratan (dal 2010). Oscar che nel 1991 fu inserito tra i 50 più grandi cestisti della storia della Fiba (la federazione internazionale del basket), entrando nel 2010 nella Fiba Hall of Fame, sarà festeggiato a settembre insieme con altri 12 personaggi ammessi tra cui i coach statunitensi Rick Pitino e Jerry Tarkanian, i cestisti Nba Gary Payton e Bernard King. Della Naismith Hall of Fame fanno parte tre italiani: gli allenatori Cesare Rubini e Sandro Gamba e il giocatore Dino Meneghin.