E’ tramontata nel giro di poche ore la possibilità che si ricucisse lo strappo tra il Gladiator e Lazzaro Luce. Nella serata di venerdì, nei circoli e nelle piazze sammaritane, si era sparsa la voce che il noto manager sammaritano stesse pensando ad un possibile dietrofront, dopo aver trovato numerosi ostacoli nel rilevamento del titolo del Savoia. Il presidente dimissionario del club oplontino Sergio Contino stava svolgendo e, tutt’ora, continua a svolgere il ruolo del guastafeste nella trattativa, poiché chiede una somma di 100.000 per cedere il titolo: quota che si va ad aggiungere agli altri 100.000 euro di debiti del sodalizio savoiardo (un conto che deriva da un’esposizione debitoria di 37.000 euro più le tre mensilità arretrate di 75.000 che vantano i calciatori, tutti compensi dichiarati in Lega, pertanto a rischio vertenza qualora non fossero corrisposti, con conseguenti multe e punti di penalizzazione). Per alcune ore la tempesta si è calmata ma sono bastati i messaggi, lasciati da Lazzaro Luce sui profili oplontini di un noto social network, per ricaricare la furia dei sostenitori sammaritani, increduli nel leggere gli attestati di stima del proprio vecchio condottiero verso i tifosi di una piazza che due anni fa lo ha infangato totalmente. Da subito si è capito che la fiamma si è quasi definitivamente spenta e, di fatti, l’avventura di Luce a Santa Maria Capua Vetere non ha avuto quel revival che in tanti avevano sperato. Al momento, il titolo è nelle mani di Alfonso Salzillo che sta sondando il terreno presso l’apparato politico-imprenditoriale di Santa Maria Capua Vetere, affinchè venga scovato qualche nome nuovo che decida di fare calcio. Considerando la triste esperienza con un proprietario che non era sammaritano, si cercherà in tutti i modi di attrarre qualche imprenditore nato nella città del Foro, ma ciò non sarà facile. Infatti, oltre Alfonso Salzillo, la storia racconta che è da anni che il Gladiator non è in mano ad un personaggio nato all’ombra dell’Anfiteatro. Sarebbe l’ora che qualcuno presentasse la sua candidatura ma ciò appare difficile in una città che ha sempre dimostrato una certa visione ostica all’investire nel calcio.