Ci si aspettava uno scatto poderoso, un’accelerazione non indifferente per superare indenni una curva che ormai stava diventando ogni giorno ed ogni settimana sempre più lunga e pericolosa. Un’accelerazione per tornare a vedere la luce, per tornare a tirare un sospiro di sollievo e guardare avanti in qualsiasi modo possibile e alla fine cosi è stato. Il piede sull’acceleratore il presidente Iavazzi ce l’ha messo da solo quando, invece, avrebbe voluto metterlo insieme ad altri per avere una spinta maggiore. Purtroppo l’unico supporto che ha trovato è quello del co-pilota Barbagallo che seduto al suo fianco non si è voluto certo perdere nemmeno un km di quella che sarà la nuova avventura bianconera nel basket che conta. La Juvecaserta ha posto il proprio nome all’interno del novero di squadre che faranno parte del prossimo campionato di LegaA e l’ha fatto con la sola forza di Raffaele Iavazzi. E’ l’imprenditore casertano il futuro del basket all’ombra della Reggia, è Iavazzi a mantenere in vita una società che settimane dopo la fine di una stagione esaltante, era piombata nel limbo dell’incertezza non solo della presenza nel prossimo torneo, ma anche della presenza in generale nel mondo del basket tricolore. Alla fine la parola messa in liquidazione e quindi scomparsa sono state spazzate via come macchie da un colpo di spugna esorcizzando anche i demoni di un nuovo 1998. A restare in superficie è stato solo quella che tutti auspicavano fosse la parola pronunciata: ricapitalizzazione. E alla fine il presidente Iavazzi ha fatto quello poteva, doveva e voleva fare: ha ricapitalizzato. Ha diviso le proprie quote tra quelle personali e quelle di una società intitolata Caserta Città di basket di cui ne è il presidente per un totale di 90% della partecipazione sociale, lasciando il 10% alla Co.Fi.Ba. e quindi Barbagallo l’unico a non fare marcia indietro e lasciare Iavazzi solo nel suo cammino. Un valore percentuale (il 90%) che lo stesso presidente bianconero, però, ha avuto modo di spiegare di essere pronto a diminuire in caso ci fossero altri imprenditori che dopo questa ennesima dimostrazione di cambiamenti, potessero decidere di avvicinarsi e dare il proprio contributo. Lo stesso contributo che si sta provando a portare non solo in termini di soci, ma anche dal punto di vista del degli sponsor da un paio di mesi a questa parte. Una questione che non ha avuto risultati positivi, tanto per usare un eufemismo, all’interno dell’incontro con il Comune ed il Sindaco Pio Del Gaudio (che ha voluto puntualizzare sulle tante indicazioni di poco aiuto dell’Amministrazione comunale nei confronti della Juvecaserta: «Parlare di poco aiuto alla Juvecaserta è scorretto, Iavazzi è un fornitore del Comune con il quale ha delle piattaforme di collaborazione. Potremmo scegliere altro e scegliamo Iavazzi perché bravo, serio e corretto, ma anche perché è il presidente della Juvecaserta. Senza contare che grazie all’intervento dell’assessore Mariano, altri stanno sponsorizzando la Juve») e che forse potrebbe trovare una via d’uscita dopo i colloqui ed il ‘face to face’ dello stesso Iavazzi con il presidente della Provincia Domenico Zinzi. Via d’uscita di cui si vociferava ancor prima della conferenza stampa di giovedì pomeriggio e che unite ad altri contatti per delle sponsorizzazioni o partnership economiche di una certa portata, hanno reso molto più facile la decisione di Iavazzi di iniziare a fare il primo passo verso un nuovo futuro, verso una nuova era del basket a Caserta. Il primo passo. Già perché tra il sollievo dei tanti presenti dentro e fuori la sede del Coni di Via Colombo, ci sono comunque stati degli attimi in cui si è fatto capire che la guardia non deve essere abbassata nella maniera più assoluta. Allo stato attuale il team di Pezza delle Noci ha effettuato il primo step per l’iscrizione al prossimo campionato di LegaA che ne prevede un altro entro il 20 di giugno. Un periodo entro il quale completare il tutto, ma entro il quale il presidente Iavazzi vorrebbe vedere, in un certo senso, anche premiato il proprio coraggio di buttarsi a capofitto in un qualcosa che gli fa battere il cuore da tifoso e vedere, dunque, delle adesioni alla sua nuova ‘versione’ della Juvecaserta, alla sua nuova ‘versione’ del basket casertano inteso come eccellenza territoriale. Ed è quest’ultimo punto ad essere fondamentale, considerando che dalle parole del numero uno bianconero si intende chiaramente che i bagni di sangue con stagioni iniziate nell’incertezza e finite con l’ansia di non per continuare o finire la stessa, è giunto al termine. Da giovedì pomeriggio in poi il basket a Caserta inizia per finirla una stagione, non per provare a trovare la soluzione economica in corso d’opera. Ed allora se i fondi, le adesioni, le sponsorizzazioni e le partecipazioni sociali (ci sarebbe anche la questione debiti che stando a quanto dichiarato girerebbe intorno ai 560mila euro anche se cifra attenuata dai crediti vantati dal club di Pezza delle Noci per un ammontare pari a 200mila euro ndr) non saranno all’altezza della LegaA o quanto meno a garantire una stagione tranquilla dal punto di vista economico-finanziario, allora si potrebbe anche pensare di provare ad abbassare l’asticella e le pretese e scendere in Legadue. Insomma quello che importa non è la serie, ma il basket inteso come movimento e come passione di una città che non può farne a meno. Legadue e possibilità di scendere di un gradino all’interno del ranking delle serie del basket italiano, però, che è stata attenuata dall’idea di Iavazzi di riportare a Pezza delle Noci la figura di un general manager, di voler puntare ancora una volta su coloro che contratti alla mano avevano ancora un legame con la Juve (Maresca, Michelori, Gentile, Cefarelli, Marzaioli, Jelovac e Jonusas ndr) e dal sogno nel cassetto di riavere Pino Sacripanti ancora sulla panchina. Un sogno contrastane con quelli che sono i rumors di radiomercato che come riportato settimane addietro vorrebbero una coppia tutta casertana formata dal due Gentile e Dell’Agnello con quest’ultimo in uscita da Forlì dove ha dato il suo addio anche Ario Costa che andrà a Pesaro (i destini dei due alla Fulgor erano legato a doppio filo ndr).