L’ultimo step prima della decisione finale sarà quello dell’incontro con l’amministrazione provinciale ed il presidente Domenico Zinzi. L’ultimo step prima chiudersi alle spalle la porta del notaio presso il quale si svolgerà l’assemblea straordinaria e si deciderà del futuro della Juvecaserta. Uno step che allo stato attuale non ha ancora una data ben precisa, ma che con ogni probabilità dovrebbe svolgersi il giorno prima di quello che è ormai stato identificato come il nuovo ultimatum per il basket di Terra di Lavoro e deciso dallo stesso presidente bianconero Raffaele Iavazzi. Una decisione, quella del numero uno di Pezza delle Noci che è arrivata proprio per dare la possibilità al presidente della Provincia di incastrare all’interno dell’agenda degli impegni la possibilità di un ‘face to face’ con l’imprenditore casertano che però non può certo attendere oltre la data del 30 di maggio soprattutto per un motivo che non dipende dalla volontà dello stesso Iavazzi. L’impossibilità di andare oltre il 30 maggio, infatti, è dettata dalla tassativa scadenza prevista per il giorno immediatamente successivo e non solo per il club di Pezza delle Noci, dal momento che il 31 di maggio è il termine ultimo per la presentazione della documentazione necessaria per presentare i rispettivi club ai nastri di partenza del prossimo campionato. Una scadenza tassativa che verrà, dunque, preceduta da un’altra altrettanto tassativa e fondamentale della quale abbiamo provato a chiedere qualche piccola considerazione a chi in questo momento sta combattendo contro i mulini a vento in pieno stile Don Chisciotte. «Dopo il rinvio di qualche giorno fa – ha commentato il presidente della compagine bianconera Raffaele Iavazzi – non c’è ancora una data precisa per quanto riguarda l’incontro con la Provincia. Stiamo aspettando in maniera fiduciosa per questo ulteriore passo importante».
Si aspetta qualcosa in particolare da questo incontro rispetto, magari a quello con il Sindaco ed il Comune e dopo i tanti appelli che sono stati effettuati da quella data?
«Sinceramente non so cosa aspettarmi, ma una cosa sicuramente la so, peggio dello zero che si è avuto in quella sede non si può fare e quindi possiamo almeno essere fiduciosi».
Quindi da quella data non ha avuto nessun riscontro particolare da parte di eventuali imprenditori, sponsor o partner economici?
«nessuno. La situazione è la stessa di sempre e che ormai tutti conoscono. Io però non mi fermo, vado avanti e continuo per la mia strada fino pensando al da farsi fino al 30 maggio. Quando sarò davanti al notaio per l’assemblea straordinaria, prenderò la mia decisione. Al momento voglio solo valutare».
Si ritiene più fiducioso o pessimista per l’assemblea del trenta maggio?
«Da tifoso sarei pronto a tutto anche immediatamente, da imprenditore, non ho ancora una risposta, ci devo riflettere».
E di sicuro sarà la riflessione più importante da quando il nome di Raffaele Iavazzi è entrato a far parte dei circuiti della Juvecaserta. Una riflessione che magari potrebbe essere mossa ancor di più dalla nuova iniziativa popolare e dei tifosi per smuovere le acque: il flash mob. Un’idea nata per caso e che ha preso piede e forma nei giorni scorsi con quella che andrà in scena il mercoledì 29 maggio per le strade di Caserta partendo dal Monumento ai Caduti. Una marcia palleggiando per dare un segnale forte e chiare del ritmo e del rumore che fa battere i cuori dell’altra metà della Caserta sportiva, quella cestistica e innamorata di una palla a spicchi. Un’iniziativa destinata ad arrivare a quella classe imprenditoriale che ancora non ha mosso un dito per aiutare lo stesso Iavazzi (non più chi più di un dito in un certo senso l’aveva mosso, Pasquale Corvino, dalla fine del campionato parlando di acquisizioni societarie passando da un 10 al 15 per cento per poi tornare sui suoi passi e scegliere una destinazione diversa dei proprio aiuti ndr) che da par suo, invece, potrebbe essere colpito ancor di più al cuore dall’ennesima dimostrazione di amore di una città che ormai non può non essere identificata con i colori bianconeri delle canotte e dei pantaloncini in 28 metri di campo, quelli del Palamaggiò. Ma la passione personale, l’amore della città verso una delle eccellenze che la rappresenta, potrebbe non bastare a spingere Raffaele Iavazzi a quella che giorno dopo giorno si sta prospettando come l’essere l’unica soluzione possibile: l’andare avanti da solo. Una soluzione che eliminerebbe ogni tipo di dubbio, perplessità ed incertezza sul futuro della Juve nell’immediato, ma non nel futuro prossimo, visto che più volte lo stesso imprenditore casertano si è definito impossibilitato a procedere pienamente da solo in un campo abbastanza travagliato come quello economico di una squadra basket professionistica. Ammirevole, ma al momento non basterebbe nemmeno l’intervento del 10% di Barbagallo e Co.Fi.Ba. ovvero l’unico che nelle ultime settimane si è dimostrato favorevole e interessato a spalleggiare lo stesso Iavazzi. La volontà del numero uno bianconero di pensarci fino in fondo entro il trenta di maggio e l’istinto da tifoso che lo pervade, lascia un minimo di speranza, una fievolissima luce in fondo al tunnel che tutti gli aficionados di Terra di Lavoro sperano possa non scomparire del tutto.