Lazzaro Luce e le ombre sul futuro nerazzurro: Gladiator in stand-by



Il presidente del Gladiator Lazzaro Luce
Il presidente del Gladiator Lazzaro Luce

Lazzaro Luce non ha ancora rivelato le sue reali intenzioni sul futuro del Gladiator. Il patron nerazzurro è rimasto abbastanza deluso dagli strascichi della stagione appena terminata, a tal punto da pensare ad un inaspettato abbandono del timone della società sammaritana. La battaglia persa con l’Ischia per il salto di categoria in Lega Pro, il comportamento per nulla imparziale della direzione di gara che ha influito nell’eliminazione nel primo turno dei play-off del Girone H di Serie D e la forte ammenda pecuniaria, scaturita dopo la sconfitta contro il Foggia, sono affiancati da due scottanti argomentazioni che non sono scese giù al manager di Arienzo. In primis vi è la continua ostruzione dell’amministrazione comunale sammaritana in merito all’ammodernamento del “Mario Piccirillo”: un chiodo fisso per i vertici del club che potrebbe provocare l’inatteso addio, nel caso in cui gli amministratori dovessero ancora glissare e non risolvere le carenze strutturali di un impianto che, in questo momento, non ha i requisiti per ospitare un altro anno di Serie D. Nell’annata appena conclusa, che ha sancito il ritorno degli Audaci nella categoria interregionale, la Lega Nazionale Dilettanti ha chiuso un occhio ed ha permesso la disputa delle gare; ma come riferito già precedentemente, tale privilegio non verrà ripetuto. Da qui fino all’inizio della stagione agonistica 2013-2014, che presumibilmente prenderà avvio nella prima settimana di settembre, mancano tre mesi per cui l’amministrazione comunale targata Di Muroha tutto il tempo per accelerare i tempi e ristrutturare finalmente la fatiscente ed obsoleta struttura di via Martiri del Dissenso. A concedere maggiore tempo utile a favore dell’ammodernamento risulta anche la partecipazione del club alla Tim Cup 2013/2014 che prevede la disputa di gare esclusivamente in trasferta nei primi turni, per le squadre che provengono dalla Serie D.  L’insufficienza del Piccirillo va a braccetto con l’altro tema sferzante in casa Luce: la dura squalifica inflitta dal giudice sportivo al figlio Mario, obbligato a stare fermo fino al 31 dicembre 2014. L’anno e mezzo di esclusione dalle gare ufficiali, comminato ai danni del secondogenito, ha avuto gli effetti di una pugnalata per il patron nerazzurro, da sempre convinto delle qualità di Mario e primo sponsor in squadra. Pochi istanti dopo la comunicazione della squalifica, quest’ultimo ha immediatamente tenuto a precisare che egli aveva comunque intenzione di lasciare il calcio: decisione presa già da tempo e che è stata affrettata dall’esclusione forzata dal Giudice Sportivo. Ammettendo poi che la crisi economica che sta imperversando nel Belpaese stia frenando anche le ambizioni calcistiche di tale personalità, è chiaro come i nodi vengono al pettine e spieghino questo momento di stand-by. Ma come ha sempre abituato la piazza sammaritana in questi due anni, Lazzaro Luce potrebbe anche aver studiato qualche mossa a sorpresa, tale da sbalordire i supporters della città del Foro. Difatti, le estati del 2011 e 2012 sono state segnate dal suo approdo a Santa Maria Capua Vetere e dell’acquisto del titolo di Serie D dal Nuvla San Felice: è ovvio che da lui ci si aspetti l’ennesima meraviglia: confermare il proprio amore per la maglia nerazzurra e costruire una selezione pronta per guadagnarsi sul campo la promozione in Lega Pro.




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