Il suono del silenzio, il suono del nulla, della mancanza di apporti ed accordi concreti per la prossima stagione agonistica. Questo è quanto continua a rimbombare a Pezza delle Noci e che giorno dopo giorno continua ad aumentare i propri decibel specialmente in vista di una data che inesorabilmente si avvicina. La data ovviamente è quella del 27 di maggio prossimo e che segnerà in maniera indelebile il destino della Juve non solo nella prossima stagione, ma in generale del suo futuro vicino e lontano. Una data alla quale il presidente Iavazzi e tutto il consiglio di Amministrazione di sicuro pensavano e si auspicavano di avvicinarsi con un qualcosa tra le mani di molto più concreto che una serie di promesse, poi ritirate, e tavole rotonde al limite del deserto come quella che ha avuto luogo poco tempo fa al cospetto del primo cittadino di Caserta, il sindaco Pio Del Gaudio. Un ventaglio di opzioni e di proposte non foltissimo, ma abbastanza folto tra le quali scegliere, sarebbe stato certamente un sospiro di sollievo non indifferente per il futuro del club bianconero, che invece quel sospiro se l’è visto bloccare in gola dapprima dalla situazione Galimberti e poi da un finale di stagione che definire al cardiopalma è un vero e proprio eufemismo. Lo stesso respiro che l’atra faccia della Caserta sportiva, quella rossoblu legata alla Casertana, ha avuto modo di tirare con le novità esaltanti arrivate dagli incontri con lo stesso Sindaco di qualche giorno fa e che hanno, quanto meno assicurato sul piatto delle trattative dei nomi, brand e possibilità di partnership economiche di un certo rilievo per un futuro da protagonista nel mondo del calcio. Ora resta una sola faccia da aiutare per completare il discorso sulla rinascita ad alto livello dello sport professionistico della città della Reggia vanvitelliana. Resta una sola faccia della medaglia, quella bianconera, dove però la situazione invece di migliorare sembra peggiorare passo dopo passo e giorno dopo giorno. La mancanza di operatori economici alla riunione al Comune aveva fatto accendere qualche piccola luce di allarme con i soli Corvino e Barbagallo al fianco di Iavazzi per provare a trovare una soluzione adeguata per un futuro roseo della Juve. La luce in fondo al tunnel, insomma, era fievolissima, ma comunque c’era. Dopo gli ultimi accadimenti, però, il tunnel sembra essersi allungato ancora e quella luce nascosta ancora una volta dietro una curva che potrebbe essere più lunga del prevista da percorrere. Una curva rappresentata dalla decisione di Pasquale Corvino e quindi della Gimam – che nella scorsa stagione è stato uno degli sponsor secondari della Juve aderendo alle richieste ed agli appelli di aiuto sia di Gervasio che di Iavazzi – di fare un passo indietro rispetto a quanto in precedenza era stato previsto, stabilito e forse accordato. Un ‘quantum’ che in termini pratici e di percentuali era rappresentato da quel 15% che lo stesso Corvino sembrava essere disposto a mettersi in tasca per provare a dare una mano molto più consistente alla causa juventina nella prossima stagione. Una decisione arrivata dopo quella iniziale di fissare il proprio apporto attorno al 10% cosi come aveva fatto Barbagallo e la Co.Fi.Ba. (l’altro a rispondere presente nella stagione conclusasi con la salvezza sul campo di Maresca e compagni, con una sponsorizzazione minore ma che a conti fatti è stata una boccata d’ossigeno per la Juve) al momento di provare a porre le basi per la prossima annata agonistica. Un 25% che era oro colato insieme al 51% che lo stesso Iavazzi aveva già considerato come proprio dopo la vicenda Galimberti e che lasciava all’incertezza un 24% e circa 350mila euro. Un ammontare non certo irraggiungibile, un ostacolo non insormontabile, ma che negli ultimi due giorni è cresciuto fino a diventare un iceberg che potrebbe anche affondare la nave bianconera cosi come fu con il Titanic. La decisione di Corvino di rinunciare al suo 15% e di scendere dalla nave sulla quale era salito, come spiegato insieme a Barbabagallo e Iavazzi, ha fatto lievitare la parte mancante del budget della prossima stagione al 39%. Un quantitativo questa volta si di una certa fattura, un quantitativo pesante da colmare soprattutto in relazione del poco, anzi pochissimo, tempo a disposizione e prima che si arrivi all’assemblea straordinaria del 27 maggio. Un quantitativo che lascia tanti dubbi e tante preoccupazione, ma soprattutto una base molto più povera da presentare nella giornata di oggi in Provincia, dove lo stesso Iavazzi si presenterà per incontrare l’altra parte delle Istituzioni casertane, nella speranza che alla fine dell’incontro si possano avere riscontri migliori di quelli di qualche giorno fa. Giornata che stando ai rumors e alle voci di corridoio, dovrebbe essere piuttosto impegnativa per il numero uno del basket casertano, considerando che dovrebbe essere previsto anche un incontro con lo stesso Pasquale Corvino per cercare di trovare una spiegazione al quanto plausibile di quanto è accaduto negli ultimi giorni (compreso l’accostamento o anche qualcosa in più, dell’amministratore unico della Gimam alla Casertana Calcio e magari un doppio impegno nello sport casertano troppo oneroso per un piccolo imprenditore, cosi come Corvino ha avuto modo di spiegare e commentare ad alcuni media locali ndr).
Tutto in un giorno, dunque, tutto in 24 ore per provare a trovare una soluzione alternativa a quella che giorno dopo giorno sembra avviarsi ad essere l’unica possibile per la salvezza del basket: Iavazzi al comando in tutto e per tutto. Una soluzione onerosa e che si discosta totalmente da quella che era l’idea di una base diversificata della società sui cui basare il futuro della Juve e che lo stesso numero uno bianconero aveva auspicato da quando ha messo piede a Pezza delle Noci.