Nato a Teramo trentaquattro anni fa, cresciuto in due dei squadre tra le più prestigiosi d’Italia: Treviso e Milano (dopo essere nato cestisticamente parlando a Reggio Emilia), Marco Mordente è approdato a Caserta lo scorso luglio per svolgere un ruolo preziosissimo: quello dell’italiano di esperienza, pronto a permettere alla squadra di fare quadrato attorno all’allenatore nei momenti difficili. Bene, Mordente ha eseguito alla perfezione il proprio compito, divenendo uno dei punti fermi di una squadra di cui vestiva per la prima volta la canotta, dimostrando da subito un grosso attaccamento ai tifosi ed alla società. Non sarà stato facile neanche per lui tenere duro nel corso di un campionato in cui ogni partita giocata era già di per sé un traguardo, in cui i problemi economici l’hanno fatta da padrone, ma, nonostante tutto, hanno prevalso i sentimenti di quasi tutti coloro che hanno voluto legare il proprio nome al team di Pino Sacripanti. E pensare che, al momento della firma in bianconero, molti avevano manifestato tantissimi dubbi sia per l’età del giocatore sia per il lato ‘umano’ visto che, in molti, non avevano digerito un’esultanza di troppo al tempo della semifinale playoff di due anni fa. Mordente è stato bravo a far capire, rapidamente, il perchè di quel gesto che fu clamorosamente frainteso dalla tifoseria. Poi nella preseason non era andato benissimo ed ancora giù tante perplessità, spazzate via da una stagione clamorosamente positiva a livello di numeri e leadership sulle lastre di parquet tanto da essere il vero faro della squadra. L’ex Olimpia Milano ha disputato tutte e trenta le partite di regualar season, viaggiando a 27 minuti di media. Probabilmente in tante altre formazioni dell’attuale Lega A il suo minutaggio non sarebbe stato tale, ma giocare così tanto ha giovato sia a lui che alla squadra, frequentemente trascinata dalla sua esperienza e determinazione. 9,7 i suoi punti a partita con un massimo stagionale di 20 raggiunto nell’esaltante vittoria ottenuta sul campo della Sidgas Avellino nella gara di andata, quando Mordente ha raggiunto anche l’highs stagionale in termini di valutazione (19). L’esterno bianconero ha avuto anche un buon bilanciamento tra falli commessi (2,4 ad incontro) e falli subiti (3,7). Il fatturato conclusivo in termini di capacità realizzative è rappresentato dal 45,3% da due e dal 30% da oltre l’arco dei sei metri e settantacinque. Dalla lunetta Marco si è mostrato piuttosto affidabile nel corso del torneo appena terminato, segnando l’81,3% delle conclusioni tentate dalla linea della carità. 64 i rimbalzi catturati complessivamente dall’inizio del campionato, con una media di 2 a gara che per un esterno non sono poi pochissimi. 2,4 sono state le palle perse ad incontro con 1 solo recupero ad allacciata di scarpe. La valutazione media si è attestata sul 9.1. Al di là dei freddi numeri, resta negli occhi la grinta e la voglia di resistere di un giocatore che si è fatto odiare da avversario, ma tanto amare da bianconero.