Frenetici e senza sosta i lavori nella stanza dei bottoni di Pezza delle Noci per provare a mettere un punto o tirare una linea in riferimento all’ultima stagione. Quello che, infatti, ha regalato la squadra in campo contro Reggio Emilia qualche settimana addietro, non è ancora avvenuto all’interno dei piani alti del Palamaggiò. Fuori la parta del futuro della Juve, dunque, c’è già o ancora – dipende dai punti di vista o momenti temporali dai quali si vuole guardare la questione economica del club bianconero – il più classico dei cartelli ‘working in progress’. Un cartello che nella fattispecie e copia in possesso del presidente Iavazzi presenta una sorta di ordine del giorno continuo e ripetitivo nel contenuto. Un ordine del giorno che prevede quelli che sono i punti fondamentali per il prosieguo dell’attività agonistica in Terra di Lavoro. Primo fra tutti quello che hanno messo davanti a tutto, tutti i protagonisti interrogati sulla possibilità di vederli in maglia Juve la prossima annata: il futuro della società. Un futuro che al momento di scrivere è tutto nelle mani di Lello Iavazzi, è tutto nelle mani di chi ha avuto il coraggio e la voglia di non mollare o abbandonare la barca nel momento delle difficoltà in stagione e a quelle successive alla questione Galimberti. Da vice presidente ad unico patron del club di Pezza delle Noci anche se Gervasio ed altri erano e sono all’interno del Consiglio di Amministrazione. Una situazione che oltre all’aspetto economico ha posto sulle sole spalle dell’imprenditore casertano, la responsabilità di continuare quel lavoro estivo tanto caro a Terra di Lavoro quando si parla di sport di un certo livello: ricerca di nuove forze economiche. Un’attività che il patron della Juve sta svolgendo in maniera frenetica per permettere ai duemila ed oltre aficionados che nell’ultima di campionato hanno inneggiato ed applaudito anche lui nel terzo tempo e saluto post sconfitta contro Reggia Emilia, possano continuare ad emozionarsi anche nella prossima stagione. Una ricerca basata su di una idea ben precisa e messa in evidenza dallo stesso Iavazzi in alcune interviste rilasciate ai media locali e riguardante l’unico punto fermo e dal quale non si prescinde per nessuna ragione e cioè la sua titolarità del 51% delle azioni. Ed allora il tutto è volto alla ricerca di un qualcosa o di un qualcuno che possa dare il via a quella struttura pluripersonale sulla quale posare le basi economiche della Juve. Una base pluripersonale che potrebbe essere aperta da una persona molto vicina al numero uno bianconero. Una scelta che potrebbe fungere da esempio anche solo per un piccolo investimento (come per esempio l’idea di cedere ad eventuali investitori l’1% delle azioni a prezzi non esorbitanti in modo tale da non rendere la partecipazione azionaria alla Juve un qualcosa di enormemente gravoso dal punto di vista finanziario ndr). Un esempio tale da scatenare quell’effetto domino che in verità si sarebbe dovuto innescare ormai da tempo e semplicemente sulla base di quanto gli uomini di Iavazzi in canotta e pantaloncino hanno posto in vetrina negli ultimi dieci mesi di attività agonistica. Ed invece al richiamo del presidente casertano e dei tifosi che non lo hanno mai abbandonato, ha risposto solo il primo cittadino, Pio Del Gaudio. Il Sindaco di Caserta, infatti, ha convocato per venerdì 17 quella che dovrebbe essere una riunione o tavola rotonda per la promozione e incentivazione alla partnership economica o societaria al fianco di Iavazzi. Una tavola rotonda alla quale il numero uno di Pezza delle Noci vorrebbe arrivare, però, con la risoluzione dell’altro punto all’ordine del giorno di cui si parlava in precedenza. Un punto che è strettamente collegato al primo o indirettamente derivante da quest’ultimo (anche qui la prospettiva di considerazione e molto discrezionale). Ovviamente si sta parlando dei conti relativi alla stagione che almeno sul campo è ormai consegnati ai posteri. Conti nei quali il presidente Iavazzi vorrebbe evitare di far entrare gli ultimi due stipendi, le ultime due mensilità e di conseguenza gli ultimi due mesi di contributi da versare secondo accordi di Lega. Un qualcosa che è stato sottoposto a tutti i protagonisti della passata stagione e che è ancora in via di risoluzione. Una soluzione che il consigliere Francesco Gervasio ed ex presidente proprio della Juve, ha definito nei giorni scorsi come un modo per diminuire le uscite di questa annata che dal punto di vista economico ed amministrativo deve ancora trovare uno striscione di arrivo. Lo stesso ex presidente bianconero, ha poi sottolineato la portata di quanto si è parlato nelle ultime settimane, definendo al richiesta di rescissione del contratto come una richiesta di rinuncia a qualcosa che deve ancora maturare e non di quanto è già maturato e che nessuno dovrà rinunciare a soldi che gli spettano e che nessuno per l’amore della Juvecaserta sarà costretto rinunciare ai suoi soldi e che la società come al solito pagherà tutti fino alla fine. Insomma una situazione chiara e cristallina: giocatori e quant’altro rescindono il contatto rinunciando alle ultime due mensilità, ma non a quelle precedentemente maturate. Ed allora tutto procede secondo una sorta di calma piatta che se da un lato potrebbe essere considerata come encefalogramma piatto e quindi nessuno sbocco positivo, dall’altra anche una sorta di quiete prima della tempesta. La stessa che porterebbe a grandi novità, a nuovi interessamenti economici e quindi a nuove finestre sul futuro della Juve del quale a breve si saprà se la sfumatura attorno a Pezza delle Noci sarà quella bianca, nera, grigia o rosea con tanto di nuovo punto di partenza in termini di budget per una nuova stagione, per un nuovo capitolo ed una nuova avventura da vivere all’insegna del calore di questa città per questi colori, ma soprattutto nella speranza che si possa trovare un gruppo che almeno dal punto di vista delle persone sia quanto meno paragonabile a quello capitanato da Giuliano Maresca.