Il Gladiator saluta nel peggiore dei modi i play-off del Girone H di Serie D. La bravura del Foggia ed una direzione arbitrale, per niente degna di tale palcoscenico, hanno contribuito alla sconfitta dei nerazzurri che sono stati battuti con il punteggio di 2-4 nel fortino del “Mario Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere. Negando ogni eventualità sulla premeditazione della condotta arbitrale, c’è da dire che il peso di una nobile decaduta come il Foggia ha influito sul rendimento dell’arbitro che ha sfavorito i padroni di casa con alcune scelte molto dubbie. 5 espulsioni e 2 rigori contro è il bilancio di una gara che ha infastidito e non poco la dirigenza sammaritana, intenzionata ad attuare il ritiro dal terreno di gioco (salvo poi desistervi). Ora i satanelli affronteranno nel secondo turno dei play-off il Matera (che ha avuto la meglio sul Monospolis grazie al pareggio per 1-1 nell’altra gara), mentre per il Gladiator è giunta la parola fine sulla stagione del ritorno in Serie D.
PRIMO TEMPO: Assodato che Viglietti e Pastore hanno già concluso la stagione per infortunio, il tecnico nerazzurro Enzo Feola non riesce a recuperare il capitano Borrelli mentre Manzo e Di Pietro partono dalla panchina: Criscuolo, Bonavolontà e Bizzarro sono i tre atleti confermati nel 4-2-3-1 schierato dall’ex trainer di Casertana e Capriatese. Dalla parte opposta, l’ex gloria del Foggia di Zeman Pasquale Padalino si affida all’esperienza dei due veterani Agnelli e Giglio, spina dorsale del 4-4-2 rossonero. Primo spavento per il Gladiator dopo appena trenta secondi con Giglio che anticipa di testa l’uscita di Maiellaro ma la mira è errata ed il pallone si spegne sul fondo (1’). I padroni di casa ci mettono qualche istante per esporre la propria replica. Del Sorbo ruba palla a centrocampo e da avvio ad una ripartenza fulminea, cedendo palla a Bizzarro: l’estroso esterno offensivo locale dribbla Picascia ed esegue un tirocross, smanacciato da Micale, che rientra nello spazio d’azione di Longo il quale controlla con il petto e tenta una rovesciata che viene murata da Basta (11’). Pe entrambe le selezioni non è facile riuscire a scardinare gli scacchieri avversari; in tutto il terreno di gioco non vi è a disposizione un fazzoletto di spazio libero, per cui gli interpreti in campo sono obbligati a soluzioni individuali. In questo contesto rientrano le conclusioni da fuori area di Gatta al 18’ (terminata fuori) ed Agnelli al 20’ (deviata da Criscuolo, non sorprende Maiellaro). La retroguardia ospite rende difficile la vita degli esterni offensivi sammaritani Bizzarro e Longo, così alla mezz’ora Feola decide di invertire le loro posizioni nel tentativo di non dare punti di riferimento (30’). La scelta dell’allenatore di Somma Vesuviana si rivela giusta poiché Picascia non intuisce subito le caratteristiche tecniche del nuovo dirimpettaio Longo e lo atterra sulla trequarti destra: sulla punizione battuta da Bizzarro svetta Terracciano che infila la sfera nel sette con una micidiale incornata (35’). Il vantaggio carica i sammaritani che vengono trascinati da un Bizzarro in versione Robben: l’esterno brucia Basta e mette al centro un cross teso su cui non arrivano per un soffio né Del Sorbo né Longo (41’). Quando tutto lascia presagire un finale tranquillo per i nerazzurri del duo Governucci-Simonetti, giunge il pareggio dei satanelli al 46’. Combinazione al limite dell’area tra Agostinone e Giglio, sponda per Leonetti che trafigge Maiellaro in girata e chiude il primo tempo sul pareggio di 1-1.
SECONDO TEMPO: La ripresa parte con gli stessi effettivi in campo. Il Foggia ha solo un risultato a disposizione (la vittoria) per evitare l’eliminazione anticipata dai play-off del Girone H di Serie D e ritorna sul rettangolo di gioco ancora più motivata della prima frazione. Da brividi è la conclusione angolata di Agnelli che lambisce di un soffio il palo alla destra di Maiellaro (55’). A complicare la vita dei sammaritani giunge l’espulsione di Leone che subisce la seconda ammonizione a causa di un fallo ingenuo su Picascia (56’). Ma gli “Audaci” (vecchio nome utilizzato per designare i calciatori sammaritani) non sembrano pagare lo scotto dell’inferiorità numerica e vanno vicini al nuovo vantaggio in ben due occasioni. Al 57’ Tommaselli si lascia scavalcare dal pallone e Del Sorbo si invola verso la porta: il suo diagonale è forte ma sfiora il palo. Cinque minuti dopo Longo non centra il bersaglio giusto di un niente (62’) su respinta di Micale coi pugni. E’ al 73’ che avviene l’episodio che modifica le sorti dell’incontro inesorabilmente. Gatta atterra Agnelli in area di rigore ed il direttore di gara assegna il penalty. Dal dischetto si incarica del tiro il capocannoniere del campionato Giglio che viene ipnotizzato da un esplosivo Maiellaro ma sulla respinta, a causa di un nuovo impatto tra Di Pietro e Leonetti, l’arbitro assegna un nuovo rigore. Veementi sono le proteste dei calciatori sammaritani che non si capacitano di tale decisione. Questa volta si presenta dagli undici metri il capitano rossonero Agnelli che spiazza Maiellaro e ribalta lo svantaggio iniziale (74’). I satanelli del tecnico Padalino usufruiscono della precarietà del momento e provano a chiudere il match. Il traversone dalla destra di Basta è indirizzato verso Palazzo che colpisce la traversa (77’). Con la forza dell’orgoglio, il Gladiator trova la voglia di reagire, trascinata da un Manzo a mezzo servizio ma sempre decisivo. Velenoso il missile del folletto napoletano che Micale smanaccia miracolosamente in corner (92’). Ma è sugli sviluppi dell’angolo successivo, battuto dal solito Manzo, che Del Sorbo sale sull’ascensore ed incorna in rete il goal del pareggio (93’). Il risultato non cambia più fino alla fine ed il 2-2 costringe le due squadre ai tempi supplementari (come da regolamento).
SUPPLEMENTARI: L’overtime parte nel peggiore dei modi per i sammaritani. Di Pietro viene cacciato dall’arbitro per doppia ammonizione ed i nerazzurri rimangono in nove (95’). Favorita da una doppia superiorità numerica, il Foggia sbaraglia le resistenze dei sammaritani e si aggiudica il confronto con due reti siglate nell’arco di quattro minuti. Le due incursioni sulla sinistra di Picascia vengono concretizzate prima da Leonetti (95’) e poi da Palazzo (99’) che definiscono il punteggio sul 2-4 finale. Il secondo tempo supplementare viene caratterizzato dalle espulsioni del foggiano Basta e di altri due sammaritani, Del Sorbo e Schettino. L’aria si fa pesante per il Gladiator, giunto in soli 7 uomini, e si rischia tantissimo per il ritiro della squadra, quando al 117’ l’intera dirigenza nerazzurra presieduta dal patron Lazzaro Luce invade il campo e intima alla squadra di abbandonare la gara. Fortunatamente la minaccia velata rientra e la gara finisce con il punteggio di 2-4 a favore del Foggia che accede al secondo turno dei play-off del Girone H di Serie D. Minotti fischia la fine anticipata di qualche secondo, perché Terracciano stremato dai crampi non può continuare il match.
GLADIATOR: Maiellaro, Schettino, Mocerino, Leone, Criscuolo, Terracciano, Bizzarro, Gatta (31’ st Manzo), Del Sorbo, Longo (40’ st Tortora), Bonavolontà (12’ st Di Pietro). In panchina: Voli, Incarnato, Puccinelli, Luce. Allenatore: Vincenzo Feola
FOGGIA: Micale, Tommaselli, Picascia, Agnelli, Basta, D’Angelo, Compierchio (16’ st Palazzo), Quinto (1’ sts Cassandro), Giglio, Agostinone (43’ st D’Ambrosio), Leonetti. In panchina: Mormile, Esposito, Gentile, Ferrante. Allenatore: Pasquale Padalino
RETI: Terracciano 35’ pt (G), Leonetti 46’ pt (F), Agnelli 29’ st su rig. (F), Del Sorbo 48’ st (G), Leonetti 5’ pts (F), Palazzo 9’ pts (F)
ARBITRO: Marco Minotti della sezione di Roma (assistenti: Roberta De Meo di Formia e Simone Zanella di Latina)
NOTE: Ammoniti: Gatta, Bizzarro (G); Agostinone, Basta, Palazzo, Tommaselli (F). Espulsi: Leone al 10’ st per doppia ammonizione; Luce dalla panchina per comportamento scorretto al 49’ st; Di Pietro al 5’ pts; Del Sorbo 5’ sts; Schettino 7’ sts (G); Basta al 7’ pts (F). Angoli: 7-3 per il Gladiator. Recupero: 2 nel primo tempo; 6 nel secondo tempo. Spettatori: 600 (trasferta vietata ai tifosi del Foggia per disposizione del Prefetto di Caserta)