Sale di ora in ora l’entusiasmo per la sfida tra Gladiator e Foggia, valevole per il primo turno dei play-off del Girone H di Serie D. A partire dalle 15 di domenica, i ventidue in campo si daranno battaglia sul manto erboso del “Mario Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere, con l’intento di passare il turno ed affrontare la vincente dell’altro scontro tra Matera e Monospolis. Con il primo turno parte la volata verso la conquista della fase post-season, unica possibilità di ambire al salto di categoria (al momento una chimera, ma può diventare una realtà nel caso di apertura dei ripescaggi).
L’impeto del sammaritano dagli occhi a mandorla. Chi spera di giocare dal primo minuto la gara di domenica è l’unico rappresentante della città del Foro presente in squadra, Alessio Bonavolontà, che ha ritrovato spazio dopo un periodo buio: “Mi sono messo alle spalle diversi mesi difficili in cui sono stato inserito con il contagocce dal precedente allenatore, ma io non ne faccio un problema poiché le scelte erano diverse e quando sei parte integrante di un contesto di squadra devi tener conto del pensiero della guida dello spogliatoio. Questo non vuol dire che io non volessi giocare, anzi ho sofferto tantissimo ogni volta che sono stato lasciato in tribuna od in panchina; mi sono sempre allenato al massimo in maniera tale da essere a disposizione di Luigi Squillante, che però difficilmente mi ha dato la possibilità di esibirmi. Non che abbia riscontrato del sangue amaro nei suoi confronti, però non ho condiviso il cambiamento del suo giudizio iniziale rispetto a quella che è stata la considerazione avuta nel resto del campionato. Con le dimissioni di Squillante, la società ha affidato le redini della truppa al tecnico Feola, un allenatore preparato che mi ha permesso di ritornare titolare dopo mesi di astinenza. Differenze tra i due? Feola ha il pregio di creare quel distacco tra allenatore e calciatore che, a mio avviso, è un presupposto importante all’interno di uno spogliatoio”.
Uno sguardo alla sfida play-off contro il Foggia. Il sammaritano dagli occhi a mandorla, soprannominato anche il vietnamita per la sua fisionomia facciale di caratteri orientali, chiude il capitolo riferito al passato e si sofferma sulla sfida play-off: “L’intero ambiente è soddisfattissimo di aver conquistato il secondo posto, una posizione meritata che ci permette di godere di diversi favori. Affronteremo il Foggia, una delle nobili decadute di questo campionato che è cresciuta tantissimo rispetto ad inizio stagione. Non sarà per nulla semplice sbarazzarci dei satanelli, però dalla nostra abbiamo il fattore campo ed i due risultati su tre a disposizione. Ragion per cui mi sembra ovvio chiamare a raccolta i nostri tifosi, affinchè tornino ad innamorarsi del caro vecchio Gladiator. Lo dico da sammaritano, contro il Bisceglie lo spettacolo di pubblico era minimo rispetto a quello che ci si aspetta per una squadra che è giunta al secondo posto in classifica”.
Il futuro. Il promettente mediano nerazzurro termina la sua intervista, mettendo la saracinesca sul suo futuro: “Io amo questo maglia e non ho alcuna intenzione di abbandonarla. Sono orgoglioso di essere parte integrante del progetto improntato da Santaniello e Luce, e spero di rimanere anche prossimamente. Prendo come spunto una delle citazioni del nostro patron Lazzaro Luce su quel senso di appartenenza cui spesso si è fatto riferimento. Ogni qualvolta che scendo in campo, cerco di dare il massimo. E’ un dovere vedere la mia casacca stravolta dal sudore, perché mi rendo conto di aver dato tutto; però, dopo neanche un secondo dalla conclusione della mia partita, mi rammarico di quanto di più avrei potuto dare in nome del Gladiator”.