La salvezza stavolta fa rima con promozione. La permanenza in serie D dell’Isernia ha il sapore della vittoria di un campionato. Fanno festa in Molise portando in trionfo un casertano. Quel Francesco Farina che lotano dalla sua città si è tolto tante soddisfazioni raggiungendo traguardi importanti. Domenica scorsa il 2-0 al Fidene è valso il trentottesimo punto stagionale, uno in più sulla zona playout. A dir poco euforico l’allenatore che dopo essere tornato in panchina lo scorso 9 gennaio, è riuscito in un’autentica impresa: “Questo risultato deve essere di grande insegnamento. E’ la consapevolezza che non ci si deve mai arrendere. Quando hai a disposizione un gruppo di uomini importanti si raggiungono traguardi eccezionali. La salvezza era un traguardo impensabile dopo le sette sconfitte consecutive tra novembre e dicembre. Il presidente decise di schierare la juniores per problemi economici e il destino dell’Isernia era segnato. Poi sono tornato a inizio gennaio e abbiamo praticamente rifatto la squadra ex novo con tutti gli svincolati non essendo più possibile tesserare altri calciatori. E a questi ragazzi dico grazie per l’impegno profuso, per il grande sacrificio e la voglia di vincere in ogni gara. Quindici giorni fa perdemmo a San Benedetto nei minuti finali. Ce la siamo sempre giocata con tutti e sono orgoglioso di questo risultato”. In rosa anche un paio di casertani e una vecchia conoscenza dei tifosi rossoblù: “Ad inizio stagione c’erano diversi ragazzi della nostra provincia – continua Farina – nel girone di ritorno invece sono rimasti Luca Fucci e il giovane ’93 Lunardo di Carano. Un ruolo decisivo lo ha avuto anche Vincenzo Capuozzo, attaccante dalle doti tecniche strepitose che ha voluto rimettersi in gioco segnando gol pesantissimi”. Adesso un po’ di riposo e tra qualche settimana si ricomincia: “A Isernia sono alle prese con il passaggio ad una nuova cordata – conclude il tecnico – e francamente non so ancora cosa mi riserverà il futuro. Mi piacerebbe rimanere in zona poichè sono ormai dieci anni che lavoro in Molise. Qui ho trovato la mia dimensione e si sta bene. Tornare in Campania? Negli ultimi tempi si sono persi i punti di riferimento. Oggi ci sono molti giovani e non è più come prima. Mai dire mai, se arrivasse una chiamata con un progetto interessante sarei ben felice di tornare”.