Domenica 5 maggio a Roma si sono svolti i campionati italiani W.K.F. di Muay Thai e K1 Style. Il protagonista è stato Alen Russo di 16 anni nella categoria 55 kg di Santa Maria Capua Vetere, sempre seguito dal maestro Guglielmo Gicco vincitore per bene 2 volte del titolo italiano semiprofessionisti. L’incontro è stato molto duro per Alen Russo che ha dovuto faticare molto per conquistare il secondo posto e la medaglia d’argento contro il campione romano in carica. Sono stati più di cinquecento gli atleti iscritti a questo importante torneo nazionale provenienti da tutte le parti d’Italia che si sono affrontati regalando al pubblico bellissime emozioni. Il mastro sammaritano Guglielmo Gicco ha ricevuto molti complimenti dai suoi colleghi per il combattimento del suo atleta che si è presentato con grinta coraggio e sopratutto rispettando le regole previste da questo campionato di K1. Sono ancora in programma molte manifestazioni che la palestra del team Gicco sta preparando e il maestro manifesta la sua soddisfazione nel lavoro quotidiano con i suoi ragazzi.
«Sto seguendo Alen ormai da tre anni – spiega Gicco – il ragazzo ha solo 16 anni ma promette bene. Ha disputato già una ventina di incontri, tutti affrontati con ottimi risultati. Sono molto orgoglioso di lui e se continuiamo di questo passo penso proprio che riusciremo ad arrivare in alto. Sarebbe davvero bello un giorno poterlo accompagnare, perchè no, sul ring delle Olimpiadi, sarebbe per me una grande ennesima vittoria. Allenare questi ragazzi – continua Gicco – è un onore ma anche una grande responsabilità, insegnare loro non solo a combattere sul ring ma anche a non darsi mai per vinti nella vita, ad andare sempre avanti per raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni con passione e voglia di arrivare il più lontano possibile. La vita non è dura solo sul ring ma anche per strada, le difficoltà che ogni giorno ci assalgono sono tante, specie per i giovanissimi e con i tempi che corrono e gli eventi che accadono è giusto stargli vicino e dargli una dritta, insegnandogli che non bisogna mai arrendersi e trovare gli stimoli giusti per non distrarsi ed evitare brutte tentazioni. Sono ragazzi che pur di non stare in mezzo alla strada si allenano duramente e con abnegazione tutti i giorni, ma sono pur sempre ragazzi e io cerco di seguirli dispensando anche qualche buon consiglio per non fargli mai commettere errori che in passato avrei potuto fare io. Devo anche a loro la mia rinascita interiore e il mio nuovo modo di vedere e sentire le cose. Ora tutto è improntato su di loro e sui sacrifici che dovranno affrontare per arrivare dove io non ho avuto l’opportunità di arrivare. Il mio prossimo passaggio nei professionisti lo dedicherò a loro, al mio maestro Varone, alla mia famiglia e al mio nuovo me».