Maresca 7: Sguardo intenso ed occhi della tigre. Si è presentato cosi il capitano della Juve nella difesa contro Donnell Taylor che non è stato certo un fattore determinante. L’esterno romano ci mette anche tanto in attacco e chiude con 15 punti totali.
Jelovac 7: Parte dalla panchina per l’idea del quintetto tutto italiano di coach Sacripanti. Il lungo serbo ci mette qualche giro in più per trovare la sua solita partita in termini di punti, rimbalzi e presenza. Alla fine torna a casa con 23 punti e 19 rimbalzi.
Jonusas ne: In tenuta ufficiale, quella da gioco, ma nemmeno una piccola corsetta nemmeno un minuto di riscaldamento per il lituano ex Hagen che a differenza di una settimana fa, non riesce a mettere piede in campo per l’acutizzarsi del problema alla caviglia.
Mordente 7: Stesso discorso di Maresca per grinta e determinazione. Ringhia in difesa come se stesse giocando una partita di playoff ed è sempre presente su tutti i palloni. In attacco si prende le sue solite responsabilità nei momenti che contano (15 punti).
Gentile 6: Alla fine il proprio tabellino parla di una doppia cifra, parla di 13 punti mandati a referto, ma il flusso della partita racconta di un match in cui il figlio di Nandokan è passato tra tanti alti e bassi. Alla fine chiude con 3/14 dal campo.
Sergio 6,5: La continuità in campo lo aiuta a chiudere la sua prima esperienza nella massima serie del basket italiano, con una prova di sostanza e qualità. Usa il fisico in difesa ed in attacco si prende tiri importanti andando a referto con 7 punti.
Salzillo ne: Questa volta i giovani della cantera bianconera nelle persone di Salzillo e Marini, erano in buona compagnia. Al loro fianco a tifare per i compagni anche i due presenti solo per onor di firma Jonusas e Mavraides arresisi agli infortuni.
Marzaioli 6: Si piazza sulle piste di Cinciarini sin dal primo possesso difensivo. Sacripanti gli regala l’ennesimo quintetto base di questo finale di stagione ed il giovane maddalonese risponde con una buona prova difensiva e razionale in attacco.
Cefarelli 6: Il dato più importante è il suo ritorno in campo con continuità dopo tanti mesi trascorsi in borghese per tanti fastidi fisici. Il lungo periodo di assenza si nota nei ritmi partita ed allora l’ala casertana fa dentro e fuori dal campo per 10’.
Michelori 6,5: Ha chiuso la sua stagione cosi come l’aveva iniziata: lottando. Il lungo milanese non si è risparmiato nemmeno questa volta facendo a sportellate con i vari Brunner e compagni anche se con qualche errore di troppo in attacco.
Sacripanti 7: Ha voluto regalare il quintetto ai suoi ragazzi, ma poi quando la partita stava prendendo una brutta piega, ha messo subito le cose in chiaro. Ancora una volta ha regalato le motivazioni e le indicazioni tattiche per un’impresa sfiorata.
Reggio Emilia 6,5: Contro una Juve ridotta ai minimi termini e che a conti fatti ha giocato con sette giocatori, ci si aspettava una vittoria molto più facile. Le accelerazioni sono arrivate a tratti e dalle mani di Filloy e Cinciarini nei momenti topici.