Antonio Simonetti e Gladiator, un binomio che negli ultimi anni è andato più volte di pari passo fin dai tempi del campionato di Promozione vinto nel 2006 (con Feola in panchina) e adesso per l’ennesima volta l’ex direttore sportivo di Sant’Anastasia, Nocerina e Ippogrifo ritorna a ricoprire una carica importante in società, quella dell’amico Lazzaro Luce, come direttore generale dei sammaritani. “Ci tengo a precisare che il rapporto e l’amore per il Gladiator non è mai terminato davvero. Mi sono dimesso dalla carica di direttore sportivo al termine della scorsa stagione per coerenza, perché determinati obiettivi non erano stati raggiunti. Con Luce ho un rapporto che va al di là del calcio e se lui e il neo presidente Santaniello mi hanno scelto è anche perché ho lasciato un buon ricordo da dirigente”. Simonetti inizia questa nuova avventura in nerazzurro a poche giornate dal termine con un solo obiettivo: la programmazione del prossimo campionato, con al timone della nave nerazzurra uno dei suoi pupilli, Enzo Feola. “Io ho messo subito in chiaro che o ci sto o non ci sto in una società e se ci sto devo poter scegliere, assumendomi le responsabilità di tali scelte. Non potevo non optare per Feola, perché è un tecnico che ha la cultura del lavoro sul campo e che ha indubbie capacità. Io ho avuto Enzo come giocatore e come allenatore ed è stato sempre un esempio di professionalità. Proprio a Santa Maria in Promozione riuscì a recuperare 18 punti al Casapesenna e a vincere il campionato. Abbiamo approntato uno staff di livello con Pasquale Suppa, il preparatore Ascione e con D’Antò che resterà nello staff tecnico. Vogliamo programmare già la prossima stagione – prosegue Simonetti – perché se si vincerà il prossimo campionato andremo nella Serie C unica direttamente, data la riforma della Lega Pro. Oramai il calcio è un’azienda e si deve attuare una programmazione seria in grado di coniugare professionalità, qualità e bilanci in regola”. Simonetti troverà come direttore sportivo, una personalità forte ed emergente come Antonio Governucci. Il neo diggì in proposito afferma: “Governucci è un giovane e ha tanta voglia di fare. Possiamo lavorare in simbiosi e imparare ancora di più da un esperto come me in modo che in futuro potrà vincere tanto anche se non è facile”, conclude l’ex direttore della Cavese.