Squillante a tutto tondo: “Ischia da applausi, ma non saremo le vittime sacrificali”



Il tecnico Squillante
Il tecnico Squillante

Il Gladiator vuole il secondo posto nel girone H di Serie D, dopo che l’Ischia è stata promossa in Lega Pro ed al momento ha 17 punti di vantaggio sui sammaritani, secondi, a +3 sul Matera, +4 sul Monospolis e +6 sul Bisceglie. Oggi riprenderanno gli allenamenti nel pantano del ‘Piccirillo’,  per smaltire un po’ di tossine post pasquali in vista della gara sull’isola verde, big-match della 30esima giornata. Per i sammaritani non ci sarà Del Sorbo, squalificato, e non dovrebbero esserci i propri tifosi al seguito, anche se il CAMS non ha ancora vietato ufficialmente la trasferta sull’isola ai tifosi della città del Foro. Dopo che il discorso promozione diretta si è chiuso, il tecnico Squillante parla a 360° della prossima gara, della fine dell’imbattibilità, del suo futuro e dell’Harlem Shake nerazzurro che tante polemiche ha scatenato sugli spalti e sul web. Partendo dal prossimo turno al ‘Manzella’, Squillante è categorico: “Non andremo lì a fare le vittime sacrificali, ma a giocarcela come in ogni partita con il 4-3-3 per cercare di fare punti importanti. So che ci stanno aspettando per questa sfida a distanza vinta da loro, ma in tempi non sospetti dissi che li avremmo applauditi se avessero vinto il campionato. E così sarà. All’Ischia vanno solo applausi, ma anche noi abbiamo fatto qualcosa di straordinario e ci si deve dare atto di questo”.

Poi un passo indietro. “Col Monospolis hanno inciso tanti fattori – prosegue il mister-, come la mia espulsione e gli episodi, contro il Nardò non abbiamo concesso niente su un campo pessimo e siamo stati sfortunati nel primo tempo. Il calo è evidente data la rosa ristretta e la mancanza di reali alternative in alcuni ruoli. Giovedì avremmo dovuto optare per un 4-2-4 e sfruttare le doti di Tortora, ma dopo è facile parlare”.



Dopo il pari di Nardò c’è stato qualche malumore in società, dato che molte volte si è detto che questo Gladiator soffre di pareggite, ma Squillante fuga i dubbi sul rapporto a volte anche controverso con la dirigenza sammaritana e col patron in particolare: “Io sono legato al presidente Luce, sia umanamente che da un accordo e lo seguirei anche in Prima Categoria per la serietà dimostrata, nonostante qualche divergenza ogni tanto, ma che ci sta e fa bene al confronto e alla crescita”.

Sul futuro di Squillante si comincia a parlare, anche per la buona pubblicità personale che si è fatto a suon di risultati, portando assieme ai suoi ragazzi il Gladiator a 27 risultati utili, con il Gladiator tra le imbattute d’Italia e d’Europa fino a qualche giorno fa. Da Matera si dice che sia proprio il tecnico sarnese (si parla anche di Governucci come direttore sportivo) il prossimo a sedersi sulla panchina lucana e alla domanda Squillante è categorico: “A Santa Maria sto vivendo delle emozioni incredibili e siccome rispetto questi colori e i nostri tifosi io sono fermamente convinto di voler restare fino alla fine del mio accordo che mi lega al Gladiator, pensando solo a vincere i play off. Non mi interessano i soldi, perché non ne ho bisogno, per me il calcio è emozione e passione, ecco perché a volte sono sopra le righe e di questo mi scuso”. Poi, ci pensa un attimo e aggiunge: “Resterei anche se mi offrissero solo pane e mortadella e con dei giovani da far crescere se me lo chiedessero”.

Le polemiche in città sull’Harlem Shake organizzato dai nerazzurri hanno tenuto banco dopo la sconfitta di Monopoli. Il tecnico all’inizio del video (che ha riscosso anche tante views su YouTube) afferma: “Dobbiamo rimanere imbattuti” e poi è arrivata la sconfitta. “Le polemiche e gli sfottò mi toccano fino ad un certo punto, anche perché io non volevo nemmeno farla quella cosa, ma alcuni ragazzi di comune accordo con la società hanno voluto e abbiamo passato una ventina di minuti in allegria. Non credo che sia l’Harlem Shake che ci ha fatto perdere a Monopoli, sinceramente”.


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