Poteva e doveva essere una Pasqua serena, da vivere con la tranquillità di una classifica forte e di un futuro non nebuloso. Era anche il ‘giorno prima’ la sfida con Cantù che, da queste parti, non è mai una partita come tutte le altre. Doveva e poteva: appunto. Invece è una domenica di Pasqua col fiato in gola per tutto l’ambiente bianconero scosso, pesantemente, dalle indiscrezioni uscite sul Corsport di ieri mattina che hanno aperto una ferita profonda e che lasciano presagire orizzonti poco lieti. La Juve, stando a quanto riportato, rischia seriamente di tornare nel baratro della crisi societaria: si parla, chiaramente, di problemi nell’inserimento ufficiale e definitivo di Gianluca Galimberti nei quadri del club. Il suo ingresso aveva fatto sperare tutti che le vicissitudini del passato fossero solo un ricordo. Ed invece il primo bonifico di 51mila euro, sempre secondo quanto riportato, non è mai arrivato nelle casse della franchigia di Terra di Lavoro. E’ una situazione di empasse generale dove si sta cercando di lavorare sotto traccia, ovviamente, per risolvere questa improvvisa situazione di pericolo. Su convocazione del presidente della Juvecaserta, Raffaele Iavazzi, mercoledì 3 aprile si riunirà il Consiglio di Amministrazione per l’esame della situazione societaria mentre il giorno prima dovrebbe esserci un incontro tra i vertici societari ed il presidente della Fip Petrucci (il padre di Galimberti, tra l’altro, è anche consigliere federale ndr). Sono due tappe decisive per capire, meglio, cosa stia succedendo veramente nella stanza dei bottoni di Pezza delle Noci mentre tutta la città è sgomenta e terrorizzata: la paura monta e la rabbia dei tifosi è esplosa dirompente sui vari social network che parlano della Juvecaserta. Poi, ovviamente, si sono scatenati anche i siti web a rilanciare la notizia: va, però, fatta una dovuta precisazione. Si è parlato di un club a rischio penalizzazione (6 punti ndr) ma non si tratta della Juvecaserta stando a quanto trapela in queste calde ore.
Insomma, comunque, l’aria è tutt’altro che serena e si fa fatica a capire: Iavazzi ha preso in mano la situazione e sta lavorando per dirimere la matassa complicata di queste ore anche se, sinceramente, tocca a Galimberti dire le cose come stanno e far chiarezza sulla sua reale posizione che è, inutile nasconderlo, abbastanza nebulosa dopo quanto successo nella roventissima giornata di ieri.
In queste condizioni certamente non rassicuranti, oggi pomeriggio la squadra partirà alla volta di Cantù per la sfida di domani pomeriggio al Pianella. Il programma prevede, in mattinata, la rifinitura e subito dopo la partenza verso la Lombardia per una Pasquetta diversa dal solito. Poteva essere una partita da giocare in assoluta tranquillità, diventa un match coi nervi tesi perchè, è inutile negarlo, le notizie di ieri hanno colpito tutti e non solo la tifoseria. Bisogna cercare, comunque, di lasciare da parte, per quaranta minuti, tutto quello che, col basket giocato, non c’entra. La sfida è durissima anche perchè Cantù, pur non entusiasmando come nelle passate stagioni, resta una compagine di grandissima qualità e spessore, profonda e piena zeppa di giocatori di immenso talento che possono cambiare il volto di una gara da un momento all’altro.
“Quello che ci attende a Cantù è un impegno durissimo, reso ancor più difficile dal fatto che l’affronteremo in formazione rimaneggiata non potendo, probabilmente, contare sull’apporto di Jonusas, sul cui eventuale impiego decideremo solo all’ultimo momento”. Così coach Pino Sacripanti illustra la trasferta al Pianella di domani pomeriggio, il ‘suo’ Pianella. “Un campo molto caldo, in cui si avverte costantemente la pressione del pubblico. Essendo ancor più corti del solito – sottolinea il tecnico bianconero, canturino doc che torna nel palazzetto che l’ha lanciato – sarà estremamente difficoltoso reggere per tutti i quaranta minuti contro una squadra, come quella canturina, dotata di grande fisicità e talento, oltre che di una panchina lunga e di qualità in grado di consentire una pressoché costante pressione difensiva ed una distribuzione ottimale del gioco in attacco. Per tutti questi motivi noi dovremo essere bravi sul piano tattico, gestendo nel migliore dei modi il ritmo della gara e sperando di poter ottenere da ciascun giocatore qualcosa in più del normale”.