L’arrivo della primavera non ha giovato al Gladiator che, alle prime sirene di una temperatura più mite, ha ottenuto un solo punto in due gare. Il misero pareggio, del turno infrasettimanale contro il Nardò, è il degno successore della prima debacle stagionale di domenica scorsa contro il Monopoli. All’udir il cinguettio degli uccellini pasquali ed all’avvertire l’esordiente calore stagionale, i nerazzurri hanno subito un inatteso calo fisico ed hanno dovuto fare i conti con due sentenze: l’aver perso l’imbattibilità, motivo di vanto in Italia ed in Europa, e l’aver dato via libera ai festeggiamenti dell’Ischia che è volata in Serie D con cinque giornate di anticipo. In pochi turni sono modificati completamente gli obiettivi reali del sodalizio del presidente Lazzaro Luce che è passato dalle ambizioni auree d’inseguimento nei confronti dell’Ischia fino all’attuale dovere di proteggere la seconda piazza dal pericolo di aggancio del Matera e del Monospolis. Al momento, sono tre le lunghezze che dividono i nerazzurri di Luigi Squillante dalla compagine lucana, principale antagonista del rush finale che ha una voglia matta di assicurarsi uno scettro che Borrelli & soci difendono da inizio campionato. Come rimarcato ieri dal vicepresidente Gianluca Marciano, il Gladiator deve risvegliarsi dal torpore primaverile e ritornare in sé, già a partire dal complicatissimo big match di domenica 7 aprile contro la fresca campione del raggruppamento, l’Ischia di Sasà Campilongo. Per duellare alla pari contro gli isolani, bisogna dimenticare le recenti prestazioni opache e ritrovare quella verve che ha contraddistinto l’atteggiamento nerazzurro nell’intera stagione agonistica. La svogliatezza ed il morale basso devono lasciare il passo alla determinazione ed alla tenacia, caratteristiche insite nel roster sammaritano la cui introduzione spetta di dovere al trainer di Sarno Luigi Squillante.