«E’ stato un successo molto importante sia dal punto di vista della classifica, che emotivamente. Dopo quattro sconfitte consecutive ed alcune di pochi punti, i pensieri negativi cominciavano ad essere diversi pur restando convinti delle nostre possibilità. Le vittorie, si sa, fanno sempre morale e la miglior cura di tutti i mali». Ha commentato cosi Sergio Luise l’impresa e la grande vittoria della Juve alla Unipol Arena in quello che era uno scontro diretto importante per la conquista della salvezza. Una vittoria arrivata all’ultimo respiro, all’ultimo, quello di Bologna poi sbagliato sulla sirena, che ha lasciato tutti col fiato sospeso per una manciata di secondi prima di recuperare forza e scoppiare nella gioia del successo.
Due punti e doppio confronto in tasca. La questione salvezza potremmo considerarla già in cassaforte. Ora secondo te manca la doppia mandata oppure è apposto cosi?
«Ci separano otto punti dall’ultima posizione attualmente detenuta da Biella con la quale, però, abbiamo il due a zero a sfavore. Con sedici punti in palio, anche se diversi scontri diretti da disputare, ci servono ancora dei punti per sentirci davvero al sicuro. Ma assolutamente possiamo dire di essere vicini al traguardo».
Passando alla partita, avete creato tanto per tre quarti, avete avuto anche ottime occasioni per allungare un vantaggio in doppia cifra, poi la Virtus ha sempre recuperato. In quei frangenti cosa non funzionava come nei break precedenti?
«Loro hanno messo grande energia in campo e soprattutto in alcuni momenti hanno aggredito in difesa i nostri esterni e sporcato le linee di passaggio. Non sempre siamo stati pronti ad adeguarci alla loro pressione, abbiamo perso qualche pallone di troppo, mentre in difesa abbiamo subito alcune giocate individuali, in particolar modo di Imbrò».
Come di solito accade in finali concitati, la domanda di rito è sempre la stessa: tra tiri liberi casertani e canestri bolognesi, cosa hai pensato nel finale di partita?
«Che sarebbe stato un vero e proprio delitto perdere una partita sempre condotta. Nello stesso tempo avevo fiducia nei nostri tiratori».
Dove si è decisa la partita a ‘scacchi’ con la Virtus?
«Aver impedito a Bologna di correre sul loro campo, cosa che fanno particolarmente bene, ed aver limitato un giocatore per loro fondamentale come Smith togliendolo dalla partita».
Ora ci sarà la serenità che tanto ci si aspettava in vista di Siena, come cambia la preparazione?
«Senza dubbio ci alleneremo durante la settimana con una testa più leggera, ma con la voglia di toglierci altre soddisfazioni. Sarà una settimana diversa in quanto abbiamo un giorno in meno rispetto al solito per preparare la partita, ma le idee sono chiare e ci butteremo subito forte nel lavoro».
In America si dice ‘we still believe’. Voi ci credete ancora di fare un passo in più della salvezza visto che la classifica non vi condanna affatto?
«Noi crediamo di poter battere chiunque, quindi si scende in campo la domenica con la voglia di portare a casa i due punti. Ripeto quello già detto, la salvezza non è ancora stata raggiunta, noi speriamo di fare comunque più vittorie possibili, e solo alla fine della stagione andremo a vedere dove siamo arrivati».