«L’unica cosa di cui sono sicuro è che non andremo a Bologna con l’animo di chi ha già perso a prescindere o di chi è preoccupato per un periodo negativo come quello che stiamo vivendo e fatto di quattro sconfitte consecutive». Carico e sicuro di se; cosi si è presentato ed ha esordito il capitano bianconero Giuliano Maresca. Carico e sicuro di quello che la Juve potrà e saprà fare sul campo della Virtus per quello che è diventato nelle ultime settimane uno scontro diretto a tutti gli effetti per la conquista della salvezza. Un ‘face to face’ che potrebbe cambiare non solo l’immediata situazione di classifica del club di Pezza delle Noci, ma anche l’immediato futuro. Vincere a Bologna significherebbe non solo mettere le ‘Vu Nere’ con le palle al muro e con un secco 2-0 sul groppone di cui tenere fortemente in considerazione, ma renderebbe le prossime uscite della Juve meno pesanti dal punto di vista mentali. Avere due punti in più dopo quattro sconfitte consecutive restituirebbe alla truppa di coach Sacripanti quel minimo di serenità per affrontare un match difficile come quello contro la Montepaschi Siena. Una maggiore serenità per rendere una possibile sconfitta contro i campioni di Italia, una sconfitta indolore in vista di quelli che sarebbero a conti fatti gli ultimi due punti prima di considerare la salvezza una cosa fatta. Ed allora tutto passa per la Virtus, tutto passa attraverso una sfida sentita non solo dai tifosi che alla Unipol Arena troveranno la solita manforte sugli spalti della Fossa dei Leoni e quindi della Fortitudo, ma anche del nuovo patron bianconero che a quella Fortitudo apparteneva non solo per questioni di cuore e di appartenenza cestistica, ma anche per averne fatto parte come allenatore delle giovanili. Uno scontro che ha tutte le carte in tavola per essere un crocevia fondamentale per il presente e futuro.
«Torneremo in campo contro la Virtus – ha ripreso lo stesso capitano casertano Giuliano Maresca – senza pensare o guardare le statistiche o la classifica, ma solo pensando a quanto di buono abbiamo fatto domenica scorsa sul campo della capolista Varese nonostante la sconfitta finale. Sicuramente la striscia negativa ci darà quella spinta in più per tornare a vincere. Negli ultimi dieci giorni sono arrivate delle notizie importanti dal punto di vista della proprietà ed ora vogliamo che oltre al peso societario tutti, noi compresi, possano tornare a gioire anche per quanto accade sui ventotto metri di campo. Detto questo non sarà certo una partita facile, di fronte ci ritroveremo una squadra che ha cambiato allenatore che ha voglia di rivalsa oltre a quello dei giocatori di dimostrare al nuovo timoniere di essere in grado di far parte della squadra o essere leader della stessa ed in crisi di risultati e di rotazioni quanto noi».
Chi avrà più pressione?
«Per il semplice fatto che giochiamo in trasferta, che la Virtus ha cambiato il coach per dare un segnale per poi darne un altro sul campo, credo che la maggior parte della pressione sarà sulle loro spalle. Ma questo non vuol dire certo che non affronteremo la questione con la dovuta concentrazione e quindi sfruttare in tutto e per tutto questa loro pressione a nostro favore. Questo è uno vero e proprio scontro diretto per la salvezza. Noi abbiamo il vantaggio dei punti in classifica e della vittoria dell’andata e portare a casa il doppio confronto ci permetterebbe di guardare avanti e alle prossime sfide con una maggiore serenità».
Quale la chiave tattica della sfida?
«Ovviamente la nostra difesa. L’assenza di Poeta, che ancora non si sa se verrà sostituito in tempo oppure no, toglie alla Virtus un’arma importante che è quello del gioco del pick and roll con i lunghi. Un’arma in meno da considerare e che noi dovremo rimarcare nella nostra metà campo. In attacco, invece, dobbiamo giocare di squadra dall’inizio alla fine. Fare le nostre cose, giocare di sponda quando possiamo, dare palla in post e trovare tiri puliti sul lato debole e tutte quelle situazioni che ci hanno portati a vincere match importanti. La cosa importante, però, è che tutto questo venga fatto di squadra e per quaranta minuti».
Di sicuro sugli spalti della Unipol Arena avrete il solito apporto tra casertani e bolognesi che potrebbe farvi sentire come al Palamaggiò…
«Sappiamo che è una partita importante anche per loro ed anche per loro vogliamo vincere, cosi per la nuova proprietà e tutti coloro che ci sono stati vicini fino a questo momento. Vogliamo tornare a goderci il dolce sapore della vittoria».