Trentasei anni e non sentirli, di cui tantissimi profondamente tinti dell’azzurro della maglia che ama, quella del Napoli. Una storia i cui cardini sono la passione per il calcio e la fedeltà alla squadra partenopea, la stessa che gli ha regalato una splendida carriera che ancora prosegue da indiscusso leader nello spogliatoio, anche quando non protagonista delle gesta in campo di Cavani e compagni. L’umiltà e la professionalità del difensore sono doti non comuni in un calcio moderno dove i soldi e gli interessi personali vengono anteposti al bene del proprio club ed al perseguimento di risultati importanti remando tutti nella stessa direzione, spesso sacrificandosi anche in prima persona, accettando sempre silenziosamente e con diplomazia le scelte dell’allenatore. Il giocatore nato a Caserta, può vantare di aver visto la rinascita di un Napoli che è risorto dalle ceneri del fallimento e della retrocessione a tavolino in serie C fino alla conquista dell’Europa e della Champions League, passando per la splendida vittoria della Coppa Italia a Roma contro la Juventus lo scorso maggio. C’è più di un pizzico di lui in questi nove anni del progetto De Laurentiis, che lo ha sempre compreso anche quando il destino si divertiva a giocargli brutti scherzi. All’apice della sua carriera nel 2011 infatti, Grava viene fermato da una bruttissima lesione al legamento crociato anteriore che, a trentaquattro anni, sembra volergli suggerire che la sua carriera sarebbe finita azitempo. Ed invece proprio dalla società sotto l’ombra del Vesuvio arriva il primo input a non mollare, con un insperato rinnovo contrattuale quando la squadra era già in ritiro a Dimaro. Un segnale forte dell’indissolubile legame tra il giocatore ed il Napoli, che lo tiene sempre presente anche nelle situazioni più delicate, ritagliandogli importanti sprazzi di gare tra campionato ed Europa. Al rientro dall’infortunio ed in una stagione più che positiva come se non bastasse, arriva l’ennesima doccia fredda insieme all’amico di sempre, il capitano Paolo Cannavaro: sei mesi di squalifica per l’omessa denuncia alla tentata combine dell’ex portiere Matteo Gianello che in realtà sarà ridotta solo a poco più di un mese grazie al ricorso accolto da parte dei legali del Napoli e la completa assoluzione dei due giocatori partenopei coinvolti nello spiacevole disguido. Buttata alle spalle anche questa pagina che lo ha visto come mera vittima di un sistema particolarmente ingiusto e bigotto, Grava è tornato ancor più motivato e carico di prima, esordendo titolare nel 2013 il 2 febbraio contro il Catania, disputando un’ottima gara. Il tecnico Mazzarri lo ha sempre tenuto in considerazione e probabilmente lo farà anche domenica a Verona contro il Chievo ma poco conta: dentro o fuori dal campo, il difensore rimane uno dei punti chiave del Napoli del passato, del presente e del futuro, dal quale molti compagni hanno davvero tanto da imparare. Tanti auguri Gianluca ed altri miliardi di questi bellissimi giorni azzurri.