Improvvisamente la Virtus Carano si ritrova catapultata in un discorso che sembrava chiuso, appena dieci giorni fa, complice la beffa subita nel finale a Bacoli. Grazie alla sofferta affermazione sulla mai doma Vis San Nicola, solo due punti dividono il club aurunco del presidente Achille Sauchella dal tanto agognato primo posto, temporaneamente nelle mani della capolista Progreditur Marcianise. Una distanza minima che alimenta i sogni e le follie della ridente cittadina situata ai piedi del Monte Massico, mai arrivata così in alto nella seppur cinquantennale vita calcistica. Condividere il secondo posto insieme a San Giorgio 1926, Stasia Soccer e Virtus Volla, è l’attualità di una stagione che, mai come quest’anno, ha riservato una sorpresa dopo l’altra. I sostenitori caranesi stanno assistendo a questo campionato in preda alle più variegate sensazioni. La fede per la cara gloriosa Virtus Carano è il biglietto verso l’altalena di emozioni che la selezione di Salvatore Ambrosino sta regalando da diversi mesi a questa parte. Allo stesso modo in cui ti trovi relegato in un vagone che si sospinge sulle rotaie delle montagne russe, così i sostenitori gialloblù sono passati dal rischiare la rovinosa caduta verso l’inferno fino alla strepitosa risalita verso il paradiso, il tutto inframmezzato da momenti di transizione che hanno solcato i mari dell’anonimato. In tutti gli angoli di Carano si sta ritornando a parlare delle gesta della Virtus, una creatura che ogni singolo caranese deve sentire come parte integrante della propria identità cittadina.