Un venerdì di marzo che non verrà dimenticato, un venerdì di marzo che entrerà di diritto all’interno della storia recente della compagine di Pezza delle Noci cosi come il passaggio dalla B1 alla Legadue e l’inizio della nuova era bianconera dopo anni di purgatorio, cosi come la venuta di Sacripanti ed i due anni in cui la Juve è entrata a far parte di un stretto giro di formazioni capaci di arrivare ad un passo da una finale scudetto dopo anni di distanza, ma soprattutto ad un passo da un atto finale di una Coppa Europea che sarebbe stata l’apoteosi di un ciclo chiusosi qualche mese dopo con l’addio dei protagonisti, il relativo ridimensionamento di budget e quant’altro. Un passaggio di consegne verso un altro capitolo importante, quello della lotta dura per restare nel Gotha del basket tricolore, quello fatto di squadre costruite con quello che la società era in grado di mettere sul piatto della bilancia per regalare ai tifosi bianconeri quella verve e quella adrenalina che solo la Lega A può regalare in qualsiasi forma si manifesti. D’altronde guardando indietro e sfogliando il libro dei ricordi bianconeri, non che gli ‘aficionados’ di Terra di Lavoro hanno avuto vita facile o comunque di che annoiarsi considerando che di qualsiasi tipo e forma di campionato la Caserta cestistica ha messo in atto, quel motto ‘la gente come noi non molla mai’ ha sempre avuto modo di esistere ed inerenza in base alle situazioni che siano state in campo o fuori dal campo guardando sempre con interesse quanto accadeva nella stanza dei bottoni di Pezza delle Noci e quindi alla situazione economica di una società che ha scricchiolato per più di una volta negli ultimi due anni. Ma a partire da questo pomeriggio tutto potrebbe cambiare radicalmente. Tutto potrebbe girare nel verso giusto con la De Bendata che per una volta non ha voltato le spalle al club bianconero, anzi. A dire il vero un piccolo passo verso questo venerdì di marzo, la Dea Bendata l’aveva fatto quando all’inizio della stagione l’impegno di Iavazzi, attuale vicepresidente della Juve, è stato ben diverso di un semplice aiuto arrivato in soccorso di una società che aveva fatto tanti di quei proclami che non potevano essere ascoltati da chi ama questo sport. Gli stessi che sono stati fatti prima e durante questa stagione che ha visto giocate appena quattro partite del girone di ritorno e all’orizzonte ha ancora un cammino abbastanza lungo da affrontare sia per quanto riguarda gli impegni finanziari che per quanto riguarda gli obiettivi cestistico da raggiungere. Proclami e richieste molto simili ad un razzo di ‘sos’ inviato in alto mare, che erano stati in un certo senso anche criticati dal neo presidente della Federazione Petrucci cogliendo la palla al balzo per lanciare un segnale non solo a Caserta ma all’intero movimento cestistico nazionale. Proclami però che hanno avuto la giusta cassa di risonanza se questo pomeriggio sotto gli occhi della stampa e dei tifosi verrà delineata la nuova situazione ed il nuovo assetto societario. Cassa di risonanza che aveva portato sulle piste della società di Pezza delle Noci imprenditori di un certo calibro come Seri o addirittura la Lete in veste di sponsor tecnico e quindi sottoforma di una boccata d’aria non indifferente almeno per questa stagione. Stando ai rumors e alle voci di corridoio, però, il tutto potrebbe essersi spostato anche più in là del raggio di azione casertano o campano che sia. Ma come spesso accade durante il basket mercato i rumors possono essere tutto o niente, possono essere il nuovo che avanza oppure una semplice voce che il vento porta via con se con l’ufficialità di una conferenza stampa. Ma questo alla Caserta della palla a spicchi non interessa, quello che interessa è che tra gli alberi di Pezza delle Noci, questo pomeriggio soffierà una piacevole brezza. Un vento di cambiamento, ‘wind of change’ come cantavano gli Scorpions. E mai come in questa occasione esseri presenti e prendersi dritto in faccia quel vento nonostante la stagione ancora non caldissima, è un qualcosa che tutti gli amanti della palla a spicchi non potranno perdersi per nessuno motivo. Che sia casertano, campano o al di fuori di questi confini, non importa, quello che importa è che la Juve ha innalzato il suo spinnaker ed è già pronta a sfruttare il vento di bolina non solo per questo finale di stagione, ma soprattutto verso un futuro che potrebbe essere più splendente di un’aurora boreale.