Incroci pericolosi ed emozionanti nella sfida odierna della Juvecaserta che, dopo la pausa per le Final Eight di Coppa Italia, torna sul parquet per l’ennesimo spareggio salvezza. Dopo aver ‘ciccato’ il primo match point casalingo contro Biella, ora i bianconeri devono fare bottino al Pala Rossini di Ancona dove Mordente e compagni incrociano il cammino di Montegranaro, altra compagine invischiata pericolosamente nei bassifondi della graduatoria. All’andata vinsero i casertani, ragion per cui si potrebbe piazzare un 2-0 pesantissimo negli scontri diretti. Non conta guardare la classifica in certe occasioni, conta giocare col cuore e la grinta. Insomma, conta giocare da Juvecaserta, quella splendida creatura capace di andare oltre i propri limiti già in moltissime circostanze in questa stagione agonistica. Incroci emozionanti, dicevamo, perchè la partita si arrichisce di significati emotivi non di secondo livello: di fatto Caserta e Montegranaro si sono scambiati i capitani. Da Di Bella a Maresca da un lato, da Maresca a Di Bella dall’altro: c’è più pepe ad infarcire una minestra decisamente gustosa per una sfida cruciale nel cammino salvezza di entrambe le compagini.
«Riprendiamo dopo una settimana di pausa, che ci ha consentito di recuperare i tanti piccoli acciacchi che avevano condizionato la nostra preparazione – confida il tecnico bianconero Pino Sacripanti pochi istanti prima di partire alla volta delle Marche per quest’ennesima sfida cruciale per la sua compagine -. In questa settimana abbiamo lavorato bene, anche se ci resta il rammarico di non essere riusciti a trovare un’avversaria per una amichevole infrasettimanale. Proprio per questo sono incuriosito di vedere come rientreremo in campo; dobbiamo vedere come reagiranno i ragazzi a questa settimana particolare di lavoro».
Anche Montegranaro, però, non ha giocato partite in questo periodo ma per un motivo, decisamente, più preoccupante: il team ha disertato il torneo di San Martino dei Lupari per lanciare un segnale alla società che non attraversa, certamente, un momento felicissimo a livello economico. In questo, però, siamo quasi sulla stessa barca anche se la Juvecaserta, in tutta onestà, è in una situazione migliore rispetto ai marchigiani. Bazzecole, però, quando si alzerà la palla a due: tutti penseranno esclusivamente a giocare e vincere. «I marchigiani rappresentano una formazione dalle buone qualità, con lunghi capaci di giocare sia vicino che fronte a canestro e con guardie brave ad attaccare il ferro – continua il timoniere bianconero che spera di bissare il successo nel primo viaggio in questa regione dopo aver fatto il colpaccio a Pesaro -. Affrontiamo una squadra lunga e dal grande atletismo, contro la quale dovremo essere bravi ad imporre subito il nostro ritmo, trovando immediatamente nel nostro gioco quella fluidità che la settimana di sosta potrebbe aver intaccato».
Situazioni, dunque, intriganti in una partita per cuori forti: storicamente la trasferta in casa sutorina rievoca molti ricordi positivi al popolo bianconero che, comunque, si muoverà anche quest’oggi per essere al fianco dell’amata squadra. Ci sono tutti i presupposti per assistere ad una partita di grande interesse: fisicamente dotate, le due squadre fanno della grinta e del coraggio le loro principali caratteristiche che vanno a sopperire ad una classe presente in non troppi giocatori nei due roster. Ecco perchè bisognerà tenere alta la guardia soprattutto su Cinciarini che, in canotta sutorina, sta vivendo una seconda giovinezza essendo il principale terminale offensivo della banda guidata dall’eterno Charlie Recalcati. Partita, nuovamente, da vincere con la spada e non col fioretto: quello è rimasto al Palamaggiò dove la squadra è partita ieri pomeriggio carica e motivata a fare bene.
La Juve, infine, ha un motivo in più per portare a casa la vittoria e fare una dedica: una dedica per Oscar Schmidt (e se qualcuno degli attuali giocatori bianconeri non lo conosce, beh è pregato di informarsi) che ieri ha compiuto 55 anni ed è stato eletto nella Hall of Fame del basket mondiale di Springfield. Ecco, vincere anche per Oscar: è un dovere cara Juve.